Foglie #7#8#9

Da Strawberry @SabyFrag

L’iniziativa di Marco di Senza traccia termina il 23 Novembre. Avrei potuto metterne di più di foglie su questo blog. Ma si sa, la vita scorre, io mi metto a straparlare di tante cose che poi mi dimentico. Oggi però ci stava. Una bella foglia con delle foglioline attorno.

La foglia.

Poco più di un anno fa, fresca di laurea, mi rivolgevo in un post ai miei amici blogger esternando le mie preoccupazioni per il futuro, e in particolare, mi chiedevo se fosse il caso di fare un master. Un master in particolare, qui a Torino, un master su argomenti che mi stanno a cuore e un campo, quello dell’editoria, in cui mi piacerebbe poter lavorare. Un master molto pratico, in cui si impara a fare qualcosa facendolo davvero. Almeno così mi viene presentato. Ci ho pensato. E mi sarebbe piaciuto farlo. Poi la vita mi ha portato a prendere altre strade, quasi tutte sbagliate visto che non hanno portato a nulla di buono. Nulla. Oddio nulla proprio no, sono ancora viva, ho ricevuto diversi insegnamenti, scoperto cose e posti nuovi e ho tante storie e aneddoti da raccontare, oltre che una pelle un po’ più dura per affrontare il mondo senza farmi un male cane. Che tanto poi mi faccio male comunque…vabeh…dicevamo…

Quest’estate faccio un colloquio a tempo perso per avere una borsa di studio. Senza borsa il master non posso permettermelo. Costa troppo. Non mi prendono. Amen. Me ne sono andata in Inghilterra e non ci ho più pensato.

A settembre mi ricontattano. Forse ci sarà un altro colloquio da fare. D’accordo, fatemi sapere. Silenzio. Me ne vado in Francia.

Ritorno e dopo qualche giorno mi chiamano. C’è il colloquio il tal giorno. Ci vediamo là. Ok, faccio il colloquio. Le stesse persone. Le stesse parole della volta precedente. Le stesse scarse speranze. Ma si attende. E si attende. Danno una scadenza ma non la rispettano. Io non ci credo più. Mi preparo a tornare alla mia familiare tristezza post-laurea, post-tutto, e proseguire la ricerca di un lavoro, un posto, una cosa. E a farmi qualche giorno dai miei che magari evito il suicidio se sono in movimento.

Poi, un paio di giorni prima del partenza squilla il cellulare. Pronto? Mi hanno dato una borsa di studio. La accettiamo?

Ci penso. E ci ripenso. Torno dai miei genitori e ne parliamo. Non sono insensibile, fare di nuovo affidamento su di loro per pagarmi un master (perché la borsa non copre tutto) mi turba e mi sento quasi in colpa. Ma anche stare così non è proprio il massimo. I miei si sono semplicemente affidati a me: ne vale la pena?

Un master che inseguo da un anno e mezzo. Un master che potrebbe darmi qualcosa, portare un indizio, almeno, sulla strada da seguire. Potrebbe essere una possibilità. Perché non prenderla in considerazione?

Alla fine abbiamo seguito il cuore. La mia famiglia si è appoggiata a me e si è fidata, il mio ragazzo mi sostiene, anche materialmente dandomi un tetto sotto cui vivere senza perdere tempo e soldi in altri affitti, e crede che il mio futuro si illuminerà di immenso. Io ci credo meno, ma voglio darmi un’altra possibilità. Non è possibile che la vita sia solo quello che ho vissuto finora. E se è davvero così, voglio almeno guardarmi indietro pensando che ho fatto tutto il possibile per cambiarla. No regrets. Accettiamo.

Ieri 19 Novembre sono entrata in un aula con altre 15 persone. Con vite diverse dalla mia, ma con sogni e speranze molto simili. Abbiamo fatto 3 ore di grafica e 3 di editing. Seguire sarà dura. E’ un casino. Ma non mi sentivo così elettrica ed energica da tanto tempo. E’ proprio una bella sensazione…

Una piccola fogliolina è un evento accadutomi settimana scorsa. Mi chiamano per uno stage in un’agenzia letteraria. Li ho incontrati lunedì, ma al momento ho iniziato anche il master e non so se riuscirò a inserirci anche lo stage. Probabilmente, molto a malincuore, dovrò rinunciarci. Eppure, e forse mi sembrerò pazza, sono contenta mi abbiano chiamato. Chiariamoci, non credo che qui stia succedendo qualcosa di magico, né che mi si stia aprendo un destino roseo. La mia idea su questo Paese che ci ha rubato il futuro resta quella e non basteranno un master e una chiamata a farmi pensare diversamente. Niente è cambiato. Ma indubbiamente l’umore migliora quando parlando con chi ti ha selezionato ti senti riconoscere qualità e pregi, anche una minima parte. Tornare a sentirsi una persona, con competenze e capacità, con un cervello pensante e mani funzionanti, e non solo un semplice numero nelle statistiche sempre più tristi dell’andamento del lavoro o un nome su un curriculum gettato nel cestino della carta straccia. Non sto idealizzando, ma forse solo chi è nella mia condizione può capire quando sia piacevole ricordarsi che non si è solo un problema apparentemente irrisolvibile, un peso per una società in cui non sembra esserci uno spazio per noi, un fastidio per datori di lavoro che non possono o non vogliono assumere, della carne da macello da sfruttare perché “tanto il mercato offre quello”. Beh, si certo, uno stage è, a conti fatti,  quasi sempre uno sfruttamento nascosto sotto le parole “esperienza” o “formazione”. Ma almeno ritorni a essere vivo. E non mi sembra chiedere tanto quando chiedo di potermi sentire ancora un essere vivente. Umano almeno.

Beh, non voglio tediarvi, doveva essere una cosa allegra. L’allegria è data dal fatto che ogni tanto qualcuno si ricorda di me. Che forse i periodi bui si devono alternare necessariamente a periodi dove ci sia almeno una fiammella di luce. Che, anche se non lo farò, saprò che quello stage c’è stato e poteva esserci. Per ricordarmi cosa voglio fare nella vita. Di sicuro non deprimermi. E di essere più forte e resistere. Qualcosa succederà. Qualcosa deve succedere…

Infine.

Tanto per dire una banalità. E così chiudo in bellezza con una fogliolina vanitosa e vanesia. Apro la mail e Sephora mi fa una sorpresa con uno sconto del 15% sul mio prodotto preferito! Evvai! Ho la loro tessera da poco e questa per me è una novità. Ottimo. Devo proprio acquistare il fondotinta e qualche altra cosina, ne approfitto volentieri!! Che ragazza fortunata, ora il destino si preoccupa anche del mio make up…


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