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Folclore di paese

Creato il 14 giugno 2014 da Patuasia

Faccenda singolare letta su Aostacronaca.it. Una maestra elementare di Roisan, tal Caterina Binanti, viene allontanata da scuola perché accusata di comportamenti poco ortodossi. Trasferita con ordine di servizio firmato dal dirigente scolastico. Assessore regionale all’Istruzione, Laurent Viérin e Sovrintendente agli studi, Patrizia Bongiovanni. La versione dell’insegnante è altra. Nel 2010 il figlio era candidato in una lista antagonista a quella di colleghi, genitori, amici e parenti, i quali con lettere anonime e accuse false l’avevano presa di mira per, evidentemente, colpire il figlio. Grazie alle dichiarazioni di testimoni attendibili e alle prove il giudice Eugenio Gramola ha sentenziato l’annullamento del trasferimento. La maestra è tornata al suo posto. E la Regione paga le spese processuali. Sembra una storiella a lieto fine, in realtà è molto di più. Questa è mafia bella e buona. E’ cultura mafiosa autoctona. Quella che brucia i fienili. Quella che ti mette dentro a un sacco e ti riempie di botte. Quella dell’usura. Delle Fontine adulterate. Delle bovine malate prima e delle bovine sane dopo. Dei contributi a pioggia. E delle faide per un pugno di voti. Folclore di paese. La ‘ndrangheta in questo caso non c’è. E’ tutta roba locale. Roba di origine controllata. Controllata da chi?


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