-Ed è forse l’assenza di qualcosa che ci rende vogliosi di scoprire cosa c’è al di là delle nostre aspettative! Forse ci si stanca della monotonia dei nostri gesti, forse ci manca l’affetto che riscaldava il nostro cuore. Con il passare del tempo capisci che quel QUALCOSA che prima mancava, non si trova all’interno di qualche canzone o per lo meno all’interno di qualche libro; ma si trova nell’amore. Proprio così, quel sentimento che spinge due persone a legarsi e che come un tassello le unisce e a volte le completa. Si cerca di colmare quel senso di incompletezza che ci invade. Ma tutto sommato non tutti trovano nell’amore un buon rifugio, un appiglio costante e sicuro! Però il rischio che si corre innamorandosi di una persona, ha una duplice conseguenza: o se ne esce illesi oppure lesionati. Ma in tutti e due i casi resta incisa, come un marchio indelebile, la caparbietà con la quale si è riusciti ad amare.-
Furono proprio queste le parole che usai nel spiegare alla mia dolce amica quello che provavo. Non fui però molto certa, allo stesso tempo, che lei mi stesse ascoltando, poichè contemporaneamente a quello che dicevo, passò davanti a lei il bell’imbusto della quale si era innamorata. E la sorte volle farla innamorare proprio dello stesso ragazzo di cui ero invaghita io già da tempo. Potrebbe sembrare assurdo tutto questo, ma invece era proprio la realtà effettiva. Lei non sapeva, però, di questa cosa; non ebbi mai il coraggio di farglielo sapere, ero troppo stupida in queste cose! Così brava nel dare consigli, ma così stupida nel non seguirli.
Sentivo me e lui come le due metà che si ricongiungevano nel momento stesso dell’abbandono. Amavo i suoi capelli, amavo il suo sguardo, amavo il modo in cui rideva e amavo quando, anche se per poco, mi guardava. Amavo le sue mani delicate, un tempo avevo amato anche il tocco freddo delle sue labbra che cercavano di posarsi sulle mie. Amavo così tante cose di lui tanto da odiare me stessa. E sapete perché? Perché a lui avrei donato tutta me stessa in modo da fargli vedere quanto fosse piena di lui.
Ma ancora più frustrante era non poterlo dire a lei. Alla mia amica. Cosa dovevo dirle? Che in passato ero stata proprio con lui e che ancora lo amavo come fosse la prima volta? Non riuscivo, non potevo vederla soffrire. Se mi fossi azzardata a dirle tutto questo, come l’avrebbe presa? Non osavo immaginare.
Improvvisamente mi venne un flashback; “Tienimi stretta a te. Promettimi di non lasciarmi, promettimi di aiutarmi nelle difficoltà!” e lui mi aveva sempre detto che ci sarebbe sempre stato, continuava a dirmi “non ti tradirò, non adesso che sei mia”. Quanto avevo creduto a quelle parole, ma adesso mi bastava guardarti negli occhi per vedere che non era più come prima.
Questo flashback scatenò una tempesta dentro di me. Sapevo di non poterla fermare, di non poterla bloccare. Come il sole abbandona il cielo per fare spazio alla luna, anche lui stava eclissando; lasciando quell’oscuro senso di terrore che mi spezzava il respiro.
Ormai non potevo fare nulla. Dovevo lasciare che le cose andassero per il loro verso. Molte volte cercai di sfidare il mio destino, ma non potevo cambiarlo. Dio il mio cuore ormai non c’era! Lo aveva preso lui, era stato annientato dal suo passaggio spietato. Già proprio così, lo aveva prelevato rendendolo suo. Nulla poteva farlo ritornare da me. Il cuore che prima pulsava, adesso aveva trovato un’altra casa, lasciando il mio corpo vuoto e privo di qualsiasi battito vitale!