Magazine Bambini
Qualche giorno fa ho scritto un post sulla follia social e sul modo distorto con il quale a volte si guarda, e si partecipa, a questa realtà virtuale, che poi di virtuale ha ben poco. Al di là delle visualizzazioni del post, che pare abbia fatto "il giro del mondo", c'è stata una cascata di commenti e pareri in ogni dove, a partire dal blog, per passare attraverso i social e le sue condivisioni, fino ad arrivare a mail private. Qualcuno a favore, qualcuno contro, qualcun'altro polemico, qualcuno addirittura agguerrito, come è giusto e normale che sia, in una discussione su un tema caldo e che, a quanto pare, sta a cuore a molti. Ho letto i contributi di tutti, ho risposto a molti e poi pian piano ho lasciato sfumare.
"Perché?", mi chiede una mamma via mail proprio ieri."Perché non hai dato seguito a quello che era un dialogo importante?""Cioè?"chiedo io."Secondo me avresti dovuto spronare i lettori continuando a commentare e proporre nuovi spunti di riflessione perché, io che giro attraverso tanti gruppi, ti assicuro che l'atteggiamento di cui parli è comune a molti ed in molti ti ritrovi a subire un vero e proprio lavaggio del cervello che è pericolosissimo, e poi come è andata a finire?". In realtà non sapevo che sarebbe dovuta andare a finire in qualche modo, e la prima cosa che mi è venuta da risponderle è stata quella di girare alla larga da “realtà” simili, di occupare il suo tempo diversamente e comunque di prendere per quello che sono, esternazioni di chicchessia, senza ne capo ne coda. Ho anche spiegato che raccontando quel fatto, di cui sono stata diretta testimone, non avevo intenzione di scendere nella polemica, bensì volevo solo porre l'attenzione su quanto un mezzo, se usato male, sia suscettibile nel diventare un arma. Per di più il fatto riguardava una "cosa da mamma" e mi lasciava ancor più perplessa, la mancanza di solidarietà, di empatia e di buone intenzioni, l'assalto alla giugulare non lo capisco mai, in questo campo ancor di meno e la mia era una semplice riflessione messa nero su bianco, per capire di più e capirlo meglio. Partendo da questo ho lasciato che ognuno esprimesse il proprio pensiero, ho risposto quanto più ho potuto e mi sono soffermata qualche minuto in più con chi la pensava diversamente. Poi stop. Credo che ogni persona abbia la capacità di secernere il giusto dallo sbagliato e che nel mondo web, c'è si tanto "giusto" ma altrettanto c'è di "sbagliato" e questo se a 18 anni magari non lo capisci o non del tutto per lo meno, quando sei più grandicella e per di più mamma, dovresti. Non ho niente da insegnare a nessuno io, se mai posso imparare prestando attenzione a ciò che mi accade intorno, proprio come in questo caso, di sicuro non butto fascine di legno su un fuocherello per farlo diventare un falò. Comunque per dare una risposta a quella mamma e a chiunque altro si fosse fatto la stessa domanda, dico: il post incriminato è stato rimosso dalle stesse amministratrici, proprio a causa delle espressioni aggressive denunciate, ma io. su quel gruppo non ho cambiato idea lo stesso, perché, e questo l'ho già detto, mi ero presa la briga di leggerne altri e il tono era pressoché identico, amministratrici e non. Da tanti altri, con la stessa filosofia, mi sono cancellata perché credo che per difendere qualcosa in cui si crede non si debba per forza dissacrare tutto il resto, si può convivere e rispettare, anzi si deve, e se scriviamo a vanvera quello che ci passa per la testa, senza un filtro per ciò che si dice e per come lo si dice, non stiamo esercitando la nostra "libertà d'opinione", stiamo semplicemente facendo una ca@@ta. Ricordiamocelo.Questo post è stato pubblicato con l'autorizzazione di Laura la mamma autrice della mail di cui sopra.