Voi non lo sapete, ma il vostro sindaco non è Ignazio Marino, l'uomo che la maggioranza di voi ha votato. E la vostra Giunta non è quella composta da Improta, Caudo, Leonori e gli altri collaboratori che Marino si è scelto. No. Il vostro sindaco si chiama Carlo Rienzi, ed è il capo del Codacons. La sua Giunta è il TAR del Lazio. Queste ultime due sono le entità che governano Roma.
Chi ha vinto le elezioni in questa città non è in questo momento nelle condizioni di amministrare. Non può fare scelte (più o meno scomode, più o meno giuste, salvo poi pagarla alle prossime elezioni), perché le scelte vengono strumentalmente impugnate dal vero sindaco di Roma e modificate dalla vera Giunta di Roma. Questa autentica sospensione della democrazia, peraltro perfettamente legale fintanto che rimarranno legali organismi allucinanti come i TAR, sta affondando la città ancor più di quanto non sia.
La decisione del TAR del Lazio sulle strisce blu è semplicemente clamorosa. Il Codacons, nella sua azione di massacro della città, è peraltro recidivo: all'inizio dell'era Alemanno un ricorso fece saltare il sistema delle strisce blu. Quella Giunta di banditi decise non di contrastare l'assurda sentenza ricorrendo al Consiglio di Stato, bensì di cavalcarla annullando i parcheggi a pagamento. Fu il caos. L'associazione che dovrebbe difendere i consumato aveva provocato aumento dell'inquinamento, aumento dello stress, aumento dell'incidentalità, aumento del traffico, aumento della sosta selvaggia. Interi quartieri finirono nei casini. Successivamente la Giunta Alemanno modificò ancora la norma riducendo le strisce blu, ripristinando le strisce bianche (parcheggi in superficie gratuiti non esistono in nessuna città occidentale!) e inserendo la follia degli abbonamenti: suolo pubblico regalato per 4 euro al giorno. Una pazzia che portò decine di migliaia di cittadini a prendere l'auto massacrando quelle poche buone abitudini europee che qualche cittadino aveva acquisito negli anni precedenti.
Giustamente la Giunta Marino eliminò subito queste ridicolezze inesistenti sul pianeta terra (qui spiegammo perché fece bene). Aumentando il prezzo di un servizio che costava meno che negli anni novanta. Le strisce blu nacquero vent'anni fa e costavano 2000 lire all'ora. Poi nel 2001 arrivò l'euro e si passò a 1 euro (1936 lire) e dopo oltre un decennio ancora a 1 euro stavano. Semplicemente folle pensare che l'aumento a 1,5 euro rappresenti un salasso. Semplicemente folle affermare che prima di aumentare una tariffa serva una istruttoria, serva un aumento dei servizi alternativi, serva una analisi. Ma chi è il TAR per dire che aumentare una tariffa ferma da vent'anni deve essere subordinato a queste azioni? Come si permette un organismo come il TAR di affermare una cosa di questo genere?
La verità è che qualsiasi delibera, anche la più corretta come quella che appunto annullava il ridicolo e fallimentare sistema delle strisce blu impostato da Alemanno, è passibile di impugnativa. In Italia ci sono dieci volte più leggi che nel Regno Unito, questo significa che una legge che ne sconfessa un'altra si trova sempre. E che è impossibile scrivere dispositivi amministrativamente inattaccabili al 100%. L'anomalia dunque non è la delibera, ma chi si picca di impallinarla per farla saltare. A svantaggio di tutti.
In città i risultati della nuova politica erano evidenti. Il traffico era un po' diminuito e, soprattutto, finalmente si trovava posto sulle strisce blu perché non erano più cedute "in abbonamento". Il sistema degli abbonamenti, che ora il TAR vuole ripristinare, è semplicemente criminale. Porta gli abbonati a prendere comunque l'auto, anche quando potrebbero farne a meno, perché "tanto ormai ho pagato". E se ho pagato "parcheggio anche se non trovo posto regolare, perché ho messo mano al portafoglio e ora anche se non c'è un buco la metto sulle strisce, sul marciapiede, in doppia fila, in curva". Chi è abbonato è forzato a utilizzare il servizio che ha pre-pagato e una volta partito con la macchina, è obbligato a posteggiarla pur in assenza di posteggi regolari. Un delirio che ci riporta indietro di anni e peggiora la qualità della vit di tutti noi, anche di chi pagherà meno!
Speriamo che l'amministrazione abbia la lucidità di ricorrere contro questa sentenza incresciosa. Speriamo che Marino non copi Alemanno e non si pieghi, strumentalizzandole, a sentenze patetiche. Speriamo che Governo si decida ad abolire o a riformare una istituzione imbarazzante come il TAR. Non speriamo, invece, che le associazioni dei consumatori rinsaviscano. Su questo aspetto non c'è davvero alcuna speranza.