FOLLIE E... - Il caso CARRERA, duplice OMICIDIO COLPOSO, si attende la perizia finale

Creato il 10 gennaio 2013 da Calcisulcalcio

CARRERA. Il tesserato della Juventus ed ex allenatore, Massimo Carrera, è imputato insieme ad altri per l'incidente stradale rilevato dagli agenti della polizia stradale di Seriate (Bergamo), avvenuto sull'autostrada A4 la notte di capodanno 2011, all'altezza del tratto tra Dalmine e Bergamo, che costò la vita alle ventitreenni: Chiara Varani di Monasterolo del Castello e Patrizia Paninforni di San Giovanni Bianco. Si occupa della vicenda il tribunale di Bergamo
ULTIMI SVILUPPI. Come si apprende da L'Eco di Bergamo: avrà 60 giorni di tempo il perito incaricato dal giudice Bianca Maria Bianchi per fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente e per mettere la parola fine al processo. Il gip ha conferito l'incarico all'ingegner Domenico Romaniello di Monza. Il perito dovrà in particolare ricostruire il punto esatto del primo impatto tra le vetture, la distanza fra gli altri veicoli coinvolti successivamente nell'incidente, e stabilire se in quel momento vi fosse visibilità sufficiente in autostrada per vedere le auto ferme in seguito al primo tamponamento. La sua perizia determinerà di fatto la sentenza. 
 IL FATTO. Inizialmente come riportato da SportLive.it, l'incidente era stato descritto così: "Erano circa le 3:30 quando le due ragazze, che erano con una loro amica a bordo di una Ford Ka fermatasi sulla quarta corsia dopo un tamponamento a catena con altre due automobili, furono travolte dalla Mercedes Classe R condotta da Carrera. L'auto del tecnico travolse anche la stessa Ford Ka. La prima ragazza morì sul colpo, la seconda è deceduta durante il ricovero in ospedale".
Ma successivamente come appreso da L'EcoDiBergamo.it, nuovi particolari sulla dinamica dell'incidente erano emersi dalle indagini: "Di fatto l'incidente era avvenuto tra Dalmine e Bergamo, in direzione Venezia, in due tempi: inizialmente la Ford Ka era stata tamponata da una Fiat Punto, finendo di traverso tra terza e quarta corsia; poco dopo era sopraggiunta una Mercedes MI, che aveva a sua volta colpito la Ka. Infine, dopo qualche momento, era sopraggiunta anche la Mercedes Classe R di Carrera, che a sua volta aveva investito l'utilitaria. Il gup, al termine dell'udienza scorsa, si era anche riservato di valutare la nomina di un proprio perito per chiarire l'esatta dinamica". 
POSSIBILE PENA. Non sappiamo come finirà la vicenda che coinvolge Massimo Carrera, di fatto avendo richiesto il rito abbreviato e non avendo precedenti rilevanti a suo carico, non dovrebbe esserci il presupposto per una condanna pesante, quanto piuttosto una di lieve entità. Tuttavia non essendo ancora emersa una versione definitiva dei fatti (tutto dipende alla perizia finale), la difesa sostiene che le condizioni di luce di quella notte non resero possibile a Carrera di vedere le auto ferme dopo l'incidente mentre l'accusa sostiene il contrario. Non è possibile quindi ipotizzare una pena, qualora venisse giudicato colpevole.
Ci limitiamo a riportare quindi dal codice penale, le relative pene previste il reato: "Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni. Si applica la pena della reclusione da tre a dieci anni se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni quindici". 
(pubblicato su IBTimes Sport Italia)di Cristian Amadei

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