Le bellezze naturali del territorio lariano, i parchi e i giardini affacciati sul lago sono uno splendido soggetto che è molto amato dai creativi e dagli artisti, che nei secoli vi hanno attinto suggestioni continue e l’industria serica che si è sviluppata a Como dalla fine dell’Ottocento non si è sottratta a questa fascinazione. La Mostra I tessuti floreali che arrivano dalle collezioni della Fondazione Antonio Ratti, da importanti collezioni private e dagli archivi storici e anche dalle industrie seriche lariane verranno esposti lungo un percorso che viene diviso in “stanze” tematiche; nella prima parte di mostra vi saranno sete barocche lionesi in cui vanno ad intrecciarsi con fiori ed elementi architettonici, aerei taffetas decorati con tralci di rose o di bacche, cotoni per arredamento con realistici trionfi floreali della seconda metà dell’Ottocento. La seconda parte della mostra è dedicata ai tessuti del Novecento, secolo che ha segnato lo sviluppo delle seterie comasche, fornitrici dell’ Alta Moda e del prêt à porter italiano e francese. Nelle sezioni saranno anche in mostra stoffe con temi legati ai prodotti dell’orto o decorate con erbe officinali, mentre un intero salone presenterà abiti e tessuti ispirati alle rose, uno dei più amati dalla decorazione tessile di ogni epoca. Ai tessuti saranno accostati abiti collegati al tema, che per la parte novecentesca sono stati scelti per rappresentare l’Alta Moda Italiana, da Biki a Capucci, Ferré, Valentino, l’Haute Couture parigina con Dior e Yves Saint Laurent, e il prêt à porter internazionale con Ken Scott e Leonard. Per la prima volta sarà presentata al pubblico una selezione di tavole dall’ Erbario Fabani, prestato dalla Fondazione Centro Studi Nicolò Rusca di Como: una straordinaria collezione di circa 3000 tavole di erbe e piante raccolte a cavallo tra Otto e Novecento da Giuseppe Fabani, medico condotto di Cernobbio. In mostra anche l’opera Humulus Lupulus di Serena Porrati, realizzata proprio per la mostra con la collaborazione dell’I.S.I.S. “Paolo Carcano” di Como, che troverete esposta all’ingresso di Villa Sucota. Serena Porrati ha partecipato nel 2012 allo CSAV - Artists Research Laboratory della Fondazione Antonio Ratti: il lavoro esposto rappresenta un ulteriore modo di raccontare come il tema botanico possa essere fonte di ispirazione per la creazione artistica. Le “stanze” della Mostra: un percorso tematico: Giardini barocchi: sontuose sete broccate lionesi del Settecento a motivi floreali mescolati con scorci architettonici. A corredo/contrasto tessuti contemporanei a tema di ortensie e un vestito-ortensia della maison francese Leonard. Giardini sinuosi: la leggerezza della seconda metà del Settecento esemplificata da sete a meandro dai colori brillanti, accompagnate da abiti maschili e femminili, tra cui una sontuosa robe à la française, i cui fiori subiscono l’influsso dell’Oriente. Giardini romantici: rose, glicini, lillà decorano le sete di metà Ottocento che ispirano la creazione di abiti dalle gonne a corolla e preziose legature di libri destinati a un raffinato pubblico femminile. Giardini alle pareti: tipica del gusto vittoriano la “casa serra”, che ospita sulle pareti lussureggianti decorazioni floreali di grande realismo, qui esemplificate da cotoni stampati inglesi e francesi. Giardini ruggenti: fiori pennellati, astratti, in movimento caratterizzano la produzione di sete stampate degli anni Trenta, l’età del jazz, presenti in mostra attraverso gli archivi storici delle seterie comasche. Giardini di frutta e verdura: gli anni Cinquanta e l’esplosione di tessuti stampati ispirati da orti e frutteti, decori molto amati in particolare dal couturier francese Hubert de Givenchy. Giardini di erbe aromatiche: le erbe odorose e gli erbari ottocenteschi hanno ispirato nella seconda metà del Novecento i pattern di collezioni tessili di abbigliamento e arredo, in mostra accanto a un prezioso erbario, raccolto con passione da Giuseppe Fabani, medico condotto di Cernobbio. Giardini pop: autore di brillanti disegni a tema vegetale, Ken Scott, prima per il marchio Falconetto e poi a suo nome, ha dato vita a collezioni memorabili che gli hanno valso l’appellativo di “giardiniere della moda”, collezioni qui rappresentate attraverso abiti e foulards. Giardini di rose: tema amatissimo dai creatori tessili, la rosa è stata rappresentata in molti modi nel corso del Novecento. Accanto ai tessuti, in questa sezione saranno in mostra abiti di Capucci, Yves Saint Laurent, Valentino, Versace e di sartorie milanesi, realizzati con sete comasche. Giardini tropicali: stampe a disegno giungla dall’archivio dello Studio Tucano di Como fanno da sfondo a un mini dress di Donatella Versace, completamente ricamato, sullo stesso soggetto. Giardini incantati: il gran finale della mostra, con spettacolari abiti da gran sera di Dior e Ferré Haute Couture, vere sculture da indossare. Per Maggiori Informazioni: www.fondazioneratti.org
© Ph Studio Book Fashion - Dario Raimondi