Pubblichiamo la risposta di Agire alle domande fatte da Titti in un post precedente e relativa alla sparizione i 2 milioni di euro destinati ad Haiti. Brava, Maddalena Grechi che si espone, con passione e ci scrive, come responsabile comunicazione del Consorio Agire, permettendo così, a chi legge il blog di valutare, discutere, contestare, approvare, i sistemi di gestione e i rulstati delle ONG (anche su Haiti nella mappa la concentrazione di ONG nel paese). Anzi sarebbe bello continuare il dibattito aperto da questo blog.
Domanda:“ma a presiedere e dirigere questi enti ci sono vecchiette di novant’anni facili preda di truffatori oppure degli incompetenti? O si tratta di cialtroni? Leggo infatti su Repubblica “”Le onlus avrebbero versato 9 milioni di euro su un conto corrente di Retemanager, che poi se li sarebbe intascati, mostrando a loro falsi documenti di acquisto delle obbligazioni.”
Risposta di Agire: Non so francamente dove tu e media abbiate pescato questa cifra di 9 milioni a cui continui ad aggrapparti. Non abbiamo mai investito 9 milioni! Nell’aprile 2010, AGIRE ha investito quattro milioni di euro in attesa di trasferirli alle organizzazioni associate come saldo dei progetti realizzati ad Haiti. Sono stati firmati contratti per l’acquisto di obbligazioni a zero rischio e rapida smobilitazione, emesse da un accreditato istituto bancario inglese con elevato rating. Su indicazione di tale istituto di credito, l’operazione è stata realizzata con l’intermediazione di una nota società finanziaria italiana, ampiamente pubblicizzata ed operante nel settore da 10 anni e le cui credenziali erano state confermate da altri soggetti non profit. E’ evidente che quando effettuammo l’operazione non sapevamo nulla dell’inchiesta in corso nei confronti della società, né avevamo notizia che il loro amministratore fosse stato radiato dall’albo. Ci siamo rivolti a una società nota, con una vasta rete di promotori finanziari. Il riferimento ai “cialtroni” o “strapagati dirigenti” con “tessera politica” non merita commenti: si tratta di offese gratuite e false, basate su ricostruzioni strumentali e incomplete dei fatti e delle modalità di funzionamento delle ONG. E se tu vedessi gli stipendi dei nostri dirigenti ti assicuro che ti vergogneresti delle tue affermazioni! (NDR: parlo per conoscenze personali, l’attuale direttore di CCS Italia (tre anni di bilancio in rosso e prossima chiusura dell’Associazione, con licenziamenti e buonuscite per il personale costa all’ente euro 110.000 annui, il responsabile progetti (di fatto non esistenti) costa euro 75.000. Ed è una ONLUS medio-piccola, se facciamo una proporzione con le grandi ONG gli stipendi non mi sembrano irrilevanti.
Comunque, dopo la regolare restituzione di metà dell’investimento, avvenuta senza problemi e nei tempi stabiliti dai contratti, sono emerse problematiche per il riaccredito della tranche finale, 2 milioni, per l’appunto. Le verifiche effettuate da AGIRE hanno a quel punto evidenziato come i ritardi nella liquidazione non fossero dovuti, come sostenuto dalla controparte, a questioni amministrative ma a problematiche di natura diversa. AGIRE ha pertanto prontamente affidato la controversia a un collegio di legali. Il responsabile della truffa è stato arrestato a seguito della denuncia alla Magistratura ed è tuttora in carcere.
“Come mai si sono raccolti fondi per Haiti sapendo bene che non c’era la capacità di assorbimento in progetti per oltre 21 milioni di euro? Avidità, incompetenza o ancora cialtroneria?”
Devo dire che questa domanda – fatta da una persona del settore come te che dovrebbe conoscere i meccanismi di finanziamento dei progetti – davvero mi sorprende! Di quale capacità di assorbimento stai parlando? Secondo te abbiamo investito dei soldi perché non sapevamo come spenderli? Anche in questo caso la risposta alla tua domanda è contenuta nel famoso documento che avresti dovuto leggere. Ti riporto quindi per esteso i punti 4 e 5, di cui in realtà – come addetto ai lavori – non dovresti aver bisogno.“Data la particolare gravità dell’emergenza ad Haiti e la necessità di prevedere una fase di ricostruzione nel medio periodo, nel gennaio 2010 AGIRE ha deliberato il finanziamento di progetti della durata di 18 – 24 mesi. Al fine di garantire la qualità degli interventi umanitari e il rispetto delle attività programmate, il trasferimento dei fondi allocati alle ONG associate non avviene mai in un’unica tranche, ma segue la consegna periodica di reportistica operativa e finanziaria che consenta di verificare l’effettiva realizzazione delle attività e la loro corretta rendicontazione. Questo meccanismo di controllo implica perciò il mantenimento di una quota dei fondi raccolti fino alla completa chiusura e rendicontazione dei progetti (per dettagli, clicca qui). La tempistica di erogazione adottata da AGIRE è peraltro pienamente in linea con quella dei principali donatori internazionali (Commissione Europea, Agenzie ONU). A fronte dei meccanismi di erogazione sopra descritti, la scelta di investire i fondi in attesa di essere trasferiti alle organizzazioni era finalizzata a migliorare ulteriormente la capacità di risposta alle emergenze umanitarie. Il 100% degli interessi ottenuti da questi investimenti confluisce infatti nel Fondo di Risposta Rapida alle Emergenze (FRRE). Il FREE rappresenta una riserva dedicata a cui le organizzazioni possono accedere per gli interventi salva-vita a poche ore dallo scoppio di un’emergenza umanitaria. Attraverso questo strumento, le ONG della rete possono migliorare la loro capacità di risposta ancora prima che le campagne di raccolta fondi diano i loro frutti. In nessun caso, gli interessi derivanti dall’immobilizzazione delle donazioni ricevute servono a finanziare la struttura di AGIRE. Per approfondimenti: clicca (NDR: mi sembra che cose da fare ad Haiti ce ne fossero e il richiamo ai sistemi dei “principali donatori internazionali”, noti per la scarsa efficacia a cui le ONG dovrebbero essere un alternativa più capace non è convincente.)
“La pezza che ci hanno messo è peggio del danno. Leggo sempre su Repubblica: “Tutti gli impegni assunti con i donatori e le popolazioni colpite da crisi umanitarie sono stati pienamente rispettati: le organizzazioni del network Agire si sono fatte carico della somma sottratta per completare i propri progetti ad Haiti, che non hanno subito né ritardi né variazioni rispetto al programmato: è quanto assicura in una nota Agire, Agenzia italiana per la risposta alle emergenze, coinvolta nella truffa”. Da dove esattamente saltano fuori i 9 milioni di euro che le ONG si sono affrettate a tirar fuori per coprire il buco? Da altre donazioni stornate, dal fondo di riserva? oppure, come sarebbe più corretto, attingendo ai beni personali degli strapagati dirigenti che per una volta pagano di tasca propria per l’errore commesso?”
Stufa di ripetere che si tratta di 2 milioni e non di nove! Nel merito, registreremo a bilancio un debito nei confronti delle ONG a cui non abbiamo potuto rimborsare l’ultima tranche di costi sostenuti ad Haiti e quindi ciascuna organizzazione si è trovata ad assorbire una parte della perdita con fondi propri. Una parte sarà recuperata attraverso operazioni straordinarie di finanziamento e riduzione dei costi, in attesa che il procedimento giudiziario avviato porti al recupero almeno parziale della somma sottratta. (NDR: la storia dei 9 milioni è apparsa sulla stampa, può darsi che parte di questi siano stati affidati da altre ONG e non dal Consorzio Agire)
“Sono state azzerate tutte le cariche degli enti coinvolti per evidente incapacità a gestire simili iniziative, mettendo al loro posto persone serie, competenti, senza tessera politica, capaci di valutare il rischio di investimento di ingenti somme di denaro che sono state temporaneamente assegnate alle ONG ma che hanno come destinazione finale la povera gente di Haiti?”
I responsabili di AGIRE e in particolare il Presidente, il Direttore e il Consiglio Direttivo, sono persone serie, responsabili e competenti e in tutta questa vicenda un ampio e lungo confronto con l’assemblea, che ha esaminato in profondità tutti i risvolti dell’accaduto, ha infine portato al rinnovo della fiducia. A breve – tuttavia – ci saranno nuove elezioni per rinnovare gli organi di governance al termine della scadenza naturale di mandato. Queste le risposte alle tue domande. Aggiungo per completezza che l’ultima rata dei progetti (a cui i 2 milioni erano destinati) è una quota che AGIRE paga a rimborso di costi già sostenuti da parte delle varie organizzazioni operanti ad Haiti. Quindi di fatto l’ammanco economico non ha influito sulla realizzazione delle attività quanto piuttosto sul saldo del finanziamento alle ONG associate. A tre mesi dalla chiusura dei progetti pubblicheremo i rapporti finali e gli audit finanziari su www.agire.it , dove sono già oggi disponibili budget e rapporti intermedi. LE azioni realizzate sono invece già visibili sul sito www.agireadhaiti.it , dove trovi ampia documentazione fotografica e un sistema di georeferenziazione degli interventi che li localizza su una mappa interattiva. E tutto ciò non perché abbiamo l’obbligo di farlo ma perché – da quando l’agenzia è nata – riteniamo necessario e doveroso rendere conto ai nostri donatori (tutti privati) dell’utilizzo dei fondi che ci hanno affidato.