La fontana del Prigione o Prigioniero in Via Mameli a Trastevere.
Collocata in posizione tale da apparire come bellissimo sfondo di via Luciano Manara, questa fontana faceva parte dei monumenti che ornavano la famosa villa di Montalto scomparsa nel 1877.
Essa costituisce, pertanto, uno dei pochi ricordi della splendida dimora che Papa Sisto V, Peretti (1585-1590), si fece costruire da Domenico Fontana e che si estendeva su un perimetro di tre miglia tra i colli dell’Esquilino, del Viminale e del Quirinale. Con la progressiva demolizione della villa, distrutta perchè assorbita dal fervore edilizio che caratterizzò la fine del secolo scorso, la fontana fu smontata e provvisoriamente accantonata nei magazzini del ministero dell’interno.
Il sostantivo “Prigione”, appartenente all’antica denominazione della fontana, deriva quasi certamente da un grandioso e pregevole gruppo statuario che comprendeva una mezza figura in marmo, più grande del naturale, raffigurante appunto un prigioniero.
La fontana è oggi costutuita semplicemente da un nicchione delimitato da due lesene che sostengono il frontone ricco di decorazioni floreali e protromi leonine.
Alla base di ciscuna lesena due piccoli catini sospesi ricevono acqua da altrettante cannelle, mentre una bassa piscina a fior di terra, protetta da sei eleganti colonnine, raccoglie l’acqua proveniente a ventaglio da una grossa testa leonina che sporge al centro della nicchia.
Non tutti gli elementi della fontana sono però originari; molti di essi sono stati rifatti, come le grandi volute laterali, le decorazioni interne in stucco, e probabilmente, la vasca di raccolta dell’acqua; gli elementi in travertino che costituiscono il frontespizio della nicchia ed i pilastri laterali sono invece sicuramente autentici.
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