I due leoni egizi di granito nero venato di rosso provenienti dall’Iseo Campense e già situati all’ingresso della chiesa di S. Stefano del Cacco, nel 1562, furono donati da Pio IV, Medici (1559-1565) al popolo romano per coronare la cordonata del Campidoglio.
Collocati su nuove basi appositamente disegnate da Giacomo della Porta, e posti simmetricamente all’inizio della scalinata michelangiolesca, essi vennero adattati a fontane solo nel 1587 (quando l’acqua Felice fu condotta sul colle capitolino).
Davanti ai basamenti sono statin posti altrettanti calici di travertino, disegnati dal marmoraro Camillo Rusconi ed eseguiti dallo scalpellino Francesco Scardua, che ricevevano l’acqua proveniente dalle cannelle inserite nelle bocche dei leoni.

Nel 1885 le vaschette vennero distrutte e i leoni trasferiti nel Museo Capitolino. Furono sostituiti con copie di marmo bigio. Essi furono nuovamente collocati in loco nel 1956, per iniziativa del compianto prof. Carlo Pietrangeli e tornarono a versare acqua nelle fontanelle rifatte su vecchi documenti, sia pure in forma semplificata.

E ciò avvenne in almeno due occasioni documentate: nel 1644 per l’incoronazione Innocenzo X, Pamphilj (1644-1655), e nel 1670 per l’elezione al trono di papa Clemente X, Altieri (1670-1676)

