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Fonti e Scienze umanistiche

Creato il 12 novembre 2012 da Losgherro

A pag. 126 del libro avevo scritto: «proprio questa referenza pressoché assoluta delle ‘fonti’ costituisce l’elemento di frattura strutturale tra la Scienza moderna e la conoscenza classica in ambito umanistico» ciò, tuttavia, non basta.

Il rapporto con le ‘fonti’, infatti, fa saltare completamente anche la pseudo-epistemologia idealistica tardo-moderna di Dilthey.
Se, infatti, le Scienze non “della-natura” ma “dello-spirito”, quelle cioè umanistiche o antropologiche, devono basarsi sulle concrete ‘fonti’ antropologico-umanistiche (documentali, archeologiche, storiografiche, statistiche, etnografiche, antropologiche, culturali, ecc.) allora diventa chiaro che lo “spirito” NON c’entra proprio nulla e che le Scienze umanistiche ed antropologiche si interessano dell’UOMO e del suo VIVERE e non di quella sua ‘parte’ -pur nobile- che sarebbe il suo “spirito” (idealisticamente compreso).
Né si pensi di poter aggirare l’ostacolo del rapporto con le ‘fonti’ dicendo che, in fondo, è stato lo ‘spirito’ umano a ‘creare’ quelle cose (documenti, città, strade, opere d’arte, poesie, ecc.) …a ‘prodursi/manifestarsi’ in esse.

Fu, infatti, la VITA UMANA a crearle e spesso per PURA, MERA, DURA, INEVITABILISSIMA ed INELUDIBILISSIMA NECESSITA’ di sopravvivenza… a volte anche al proprio stesso ‘pensiero’ di sé e della realtà.



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