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Fonzi: dove eravamo?

Creato il 03 marzo 2014 da Omar
Fonzi: dove eravamo?Nel giorno in cui il cinema nostrano torna a ricevere - dopo 15 anni di solitudine e oblio, in buona parte meritati - la glorificazione hollywoodiana grazie al lavoro di Paolo Sorrentino (sempre sia lodato!), diamo qui brevemente conto degli sviluppi di un progetto cinematografico cui il titolare del blog guarda con grande attesa e curiosità: il film tratto da La legge di Fonzi. Il romanzo infatti, ambientato nella periferia brindisina e incentrato sulle peripezie di una coppia di giovani ladri di macchine al soldo della Sacra Corona Unita (ma, come spesso nei libri del sottoscritto, è sul contorno di redneck, politici corrotti e santone fanatiche che ruota la vera vicenda), è stato l'anno scorso opzionato per il cinema dalla piccola casa di produzione francese La Voie Lactee.Passata attraverso la selezione del Torino Film Lab (ne parlammo abbondantemente qui), la sceneggiatura della pellicola è stata affidata alle mani della giovane cineasta d'oltralpe Gaëlle Denis, la quale ha effettuato numerose modifiche al trattamento (in primis sulle location, che infatti sono passate dal sud della nostra penisola a quello altrettanto problematico della Francia, col risultato che laddove la criminalità pugliese era la cornice dei mille piccoli rivoli western del testo originale ora sarà sostituita dalla temibile mafia marsigliese!).

Fonzi: dove eravamo?

una chicca: 3 cover scartate...

Detto questo, mentre come da prassi la produzione lavora al minuzioso dragaggio dei fondi necessari ad un simile, ambizioso progetto (esattamente come per l'altro, imminente lungometraggio, quello tratto da Uomini e cani, le mille dinamiche insite nella storia così come l'alto tasso di inseguimenti, sparatorie, incidenti e scontri tra cani rendono infatti il budget necessario per l'operazione tutt'altro che di facile reperibilità), La legge di Fonzi è sbarcato al Jerusalem International Film Lab, dove, cambiando titolo (ma non sostanza) si appresta a essere ulteriormente lavorato per incontrare finalmente in luglio una platea internazionale di possibili sponsor. Noi insomma, non osiamo disincrociare le dita e aspettiamo fiduciosi (stramaledetti tempi biblici del cinema!)

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