Ognuno di noi spreca quasi due quintali di cibo all’anno. Allo stesso tempo, ogni giorno, circa un miliardo di persone non hanno abbastanza da mangiare.
Per riflettere su questo paradossi l’Istituto Oikos lancia il secondo spot di una serie di tre video, incoraggiando l’adozione di soluzioni concrete e sostenibili. Ironia e informazione caratterizzano lo spot “Che futuro ci aspetta?” che fa parte della campagna di sensibilizzazione ‘Food We Want’ finanziata dall’Unione Europea che si svolge in 8 paesi (Italia, Polonia, Portogallo, Spagna, UK, Kenya, Mozambico, Tanzania), con l’obiettivo di condividere idee, promuovere soluzioni comuni e stimolare il dibattito sul futuro del cibo e su un’agricoltura più equa e sostenibile.
Gli spot propongono idee semplici per ridurre gli sprechi alimentari domestici. L’ironia è usata come strumento per colpire l’immaginazione e trasmettere il messaggio. In Italia, solo considerando gli sprechi che avvengono in casa, ogni famiglia butta 49 chili di cibo all’anno, per distrazione o pigrizia. Buttare cibo significa sprecare le risorse naturali usate per produrlo. Nel mondo, il cibo che ogni anno viene prodotto, ma non consumato, sperpera tanta acqua quanto quella che scorre annualmente in un fiume come il Volga; utilizza quasi un terzo della superficie agricola mondiale e produce 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. Buona parte degli sprechi avviene nelle nostre case: possiamo arginare questo fenomeno partendo dalle nostre cucine. L’Istituto Oikos, ad esempio suggerisce di fare attenzione a non esagerare con le porzioni e imparare a preparare piatti con gli avanzi.