Nessun dramma dunque per i risultati delle due sfide, considerata l’inesperienza e l’età media molto giovane della squadra: “per tutti i nostri atleti il triangolare è stato un buon test per iniziare ad “assaggiare” il campo, unica strada per crescere e mettere in pratica il lavoro settimanale” prosegue il numero 1 dei Giaguari Torino, “con il tempo cresceranno fisicamente e impareranno a giocare come una squadra, ma è fondamentale che comincino a sperimentare la partita, meglio ancora se contro compagini di alto livello”.
Come i Seamen Milano vincitori ieri, un team di giocatori del ’98 già molto fisici e rodati. I “Giaguarini” se li ritroveranno di fronte nel prossimo autunno, quando intraprenderanno il campionato di categoria. “Attualmente ci sono superiori” conclude Roberto Cecchi, “ma quest’anno abbiamo creato un bel gruppo su cui lavorare. Il prossimo torneo nazionale sarà una sfida molto interessante, giornate come quella di ieri ci serviranno per prepararci al meglio”.