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Football Manager 2014: conferme in panchina

Creato il 27 febbraio 2014 da Macfordummies @MacforDummies

Chissà se la chiavarese WyScout, ormai leader indiscussa nel settore delle scouting professionistico mondiale in tema di calciatori, possa in qualche modo essere stata ispirata dal gigantesco lavoro statistico che la serie di Football Manager ha portato avanti con costanza nel corso delle ultime decadi: non scordiamoci, infatti, che se la saga ha raggiunto la sua piena maturità nel 2005, in concomitanza del passaggio a SEGA, il concetto originale alla base della sua idea vincente risale addirittura al 1982, quando Kevin Toms inventò tutta una serie di schermate testuali per simulare un calcio che, proprio come la sua creatura, non era certo così complicato e controverso come quello attuale.

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Di certo l’aspetto vincente alla base della serie è costituito da un database che col tempo ha finito per diventare quasi sterminato: vengono, di fatto, coperti tutte le nazioni e i continenti del globo, sino alle soglie dei relativi campionati minori, e ogni tesserato è riprodotto con statistiche e caratteristiche tecniche quanto più possibili fedeli alla realtà. Per assurdo non è raro che, nella realtà, un giocatore appartenente alle serie minori possa ritrovarsi ad allenare se stesso nei momenti di riposo tra una partita di campionato e l’altra. Questo senso di onniscienza trasmette una percezione di controllo tale sul mezzo calcistico che è poi l’additivo che, nel tempo, ha legato alla serie un numero sempre crescente di affezionati: il sogno o l’illusione di creare un calcio a propria immagine e somiglianza, ripercorre e modificare scelte societarie che non sono state digerite da tifoso ma anche quello di coronare l’ambizione di milioni d’italiani, in altre parole sedersi su una panchina, creare uno schema da zero e interpretare le partite da un punto di vista personale.

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Football Manager 2014 offre diversi gradi di profondità, dagli aspetti meramente economici sino alla gestione delle squadre giovanili: un approccio forse troppo dispersivo per un uomo solo che, infatti, può decidere di demandare ai propri collaboratori i compiti meno adatti e concentrarsi maggiormente sul campo. La fase di compravendite di giocatori è forse quella più avvincente, poiché è possibile sguinzagliare vari osservatori in ogni angolo del globo nel tentativo di scoprire il nuovo Messi o magari giocatori già affermati ma scontenti della loro attuale situazione, da sedurre con un contratto allettante.  Data l’introduzione, a partire dalla scorsa edizione, del fair play finanziario, non crediate che concludere una trattativa possa essere attività banale: oltre a tutte le clausole che ormai abbiamo imparato a conoscere grazie agli emuli di Gianluca Di Marzio, non sono trascurabili le percentuali per i procuratori o le resistenze delle società di appartenenza, che vanno convinte, per esempio, con un bonus su eventuali cessioni future o magari “parcheggiando” il giocatore ancora per qualche mese nella sua vecchia squadra. Il tutto, ovviamente, nel pieno rispetto dei conti societari, pena un licenziamento prematuro, anche perché i presidenti di Football Manager 2014 hanno ancora la tendenza a essere un po’ troppo rigidi e inquadrati negli obiettivi stagionali richiesti, nonostante il rapporto con loro, da questa edizione, sembra essersi fatto più loquace e interattivo, dando la sensazione di partecipare più attivamente alle decisioni societarie.

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Tattiche di gioco, uno o più moduli intercambiabili, istruzioni individuali e allenamenti personalizzati per ogni ruolo o reparto… in più dobbiamo mettere il carico da novanta rappresentato dalla lettura in tempo reale della partita e dalle relative modifiche necessarie per eludere le mosse di allenatori avversari sempre più “intelligenti” e imprevisti dietro all’angolo: la parte simulativa di Football Manager 2014, che poi è il vero cuore del gioco, non è un’esperienza per pivelli. SI Games si è fatta incontro alle esigenze del giocatore, disorientato dalla crescente moltitudine di aspetti da tenere sotto controllo, apportando un deciso restyling ai vari menù su schermo che restituisse un colpo d’occhio più grafico rispetto a quanto non accadesse in passato: il risultato è quello di avere allenamenti più intuitivi da gestire, così come le istruzioni da impartire a partita in corso non si affidano più ai vetusti slider ma a vere e proprie istruzioni testuali, così come accade realmente in panchina. Inoltre i vari collaborati sono ora più partecipi durante lo svolgimento della gara, comunicando situazioni critiche alle quali è possibile ovviare in tempo reale con un semplice click del mouse, sgravando in parte il giocatore da una marea di variabili da tenere a mente, pena il fallimento delle precedenti edizioni.

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E’ pur vero che, se si è allergici a tanta profondità – ma perché interessarsi al gioco, allora? – è possibile ripiegare sulla modalità Classic, che spoglia il titolo di diverse variabili e offre un tipo di simulazione, se vogliamo, più arcade e senza fronzoli: unita alla sezione Sfide, che come recita la parola propone una serie di obbiettivi da raggiungere durante un determinato lasso di tempo, che possono andare dalla conquista di un campionato sino alla costruzione di uno stadio nuovo di proprietà, possono costituire un buon viatico per non impazzire nel mare di statistiche che il gioco ha da offrire.

Inutile dire, però, che Football Manager 2014 rimane ancora una simulazione in cui i dettagli fanno la differenza, soprattutto quando questi dettagli sono molteplici: spesso capita di scordarsi qualcosa, e maledirsi una volta costatato che proprio quella dimenticanza ha inficiato il risultato di un match o provocato una situazione critica. Inoltre è ancora persistente la sensazione che, a volte, le cose accadano proprio perché devono accadere, quasi che l’intervento del giocatore sia superfluo: una sensazione accentuata se si assiste alla partita attraverso il rinnovato motore grafico tridimensionale, che a tratti riproduce situazioni alquanto improbabili o surreali. Meglio continuare ad affidarsi alla vecchia ma inossidabile rappresentazione bidimensionale!

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Football Manager 2014 insomma, anche grazie alla rinnovata integrazione con Steam che permette una gestione brillante delle partite online e dei relativi matchmaking per incontrare giocatori al proprio livello, si conferma come una scelta obbligata per tutti i fanatici delle simulazioni calcistiche manageriali. Il segreto di SI Games è senza dubbio quello di limare a ogni edizione alcuni piccoli difetti della serie, lasciandone deliberatamente attivi di altri per correzioni future, in modo da restituire sempre una sensazione di miglioramento e crescita costante: in questo, Football Manager 2014, non costituisce eccezione.

Anche questa, in fondo, si chiama tattica.


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