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Football Manager 2016 – Qualcosa di nuovo oltre al numero

Da Videogiochi @ZGiochi
di Lorenzo "quadrazza" Quadrini

Il momento tanto atteso dai nostri appassionati del calcio gestionale è arrivato, con la nostra Z-recensione del più grande simulatore del genere di tutti i tempi: Football Manager 2016. Diciamo subito in sede introduttiva che questo capitolo al solito conferma quanto di buono visto nelle scorse edizioni, aggiungendo alla prevedibile solidità alcune feature di indubbio valore. Certo non si può urlare al miracolo, nel senso che il nocciolo duro rimane piuttosto invariato, ripetendo uno standard qualitativo comunque gradito.

Football Manager 2016 logo

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo

Per i pochissimi che non conoscessero anche solo a grandi linee Football Manager diciamo che si tratta di un prodotto che cerca di simulare in maniera precisa e capillare, la gestione di una squadra professionistica di calcio (dal punto di vista dell’allenatore). Con il tempo la serie si è evoluta sia in termini di roster che di elementi di gioco, andando a coprire gran parte delle incombenze che gravano ogni “mister” che si rispetti. Parliamo insomma della gestione dello spogliatoio, sia per ciò che concerne i rapporti umani che quelli tattici, della gestione parziale delle finanze (parzialità dovuta ovviamente alla presenza dei vertici societari, i quali si riservano l’ultima parola in fatto di budget ed investimenti), delle relazioni con la stampa, del calciomercato, degli allenamenti, dei settori giovanili e via discorrendo. Un universo sfaccettato e complicato, sempre pronto ad aggiornarsi con il tempo. Vero è però che questa continua evoluzione del software sia il frutto di una strategia sempre piuttosto prudente, fatta di innesti lenti e graduali, più che di incredibili stravolgimenti. Stessa cosa anche per questa annata 2016, nella quale la grande novità risiederà in alcune nuove modalità di gioco. Innanzitutto potremo sostituire un club a scelta in uno dei centinaia di campionati a disposizione e crearne uno completamente nuovo e personalizzato, sfruttando però le caratteristiche finanziarie e di forza di quello “eliminato”. Un approccio interessante, che unisce l’innata voglia degli appassionati di creare un team da zero a quella sempre pressante di mantenere la simulazione a livelli più realistici possibile. Altro vero gioiellino è la modalità touch,  che permette ai meno pazienti di godere delle feature più dinamiche e tecniche del gioco, eliminando gran parte dell’ampliata componente narrativa. Per ultima poi segnaliamo la possibilità di creare delle vere e proprie leghe multiplayer, lanciandosi in coinvolgenti campionati fantacalcistici con i propri amici online. 

Abbiamo appena detto di come la funzione touch serva principalmente ad usufruire delle componenti meno discorsive del titolo, il quale infatti proprio quest’anno ha deciso di aumentare in maniera considerevole questo delicato aspetto. La presenza di un’intera struttura di gioco dedicata all’eliminazione di tutti gli orpelli a scelta multipla dovrebbe far riflettere su quanto, già in sede di sviluppo sia stato evidente, che non sarebbe bastato aumentare il volume di interazioni per rendere tale caratteristica davvero godibile. Difatti nonostante il tempo da spendere richiesto ai giocatori per conferenze stampa, colloqui personali et similia sia aumentato a dismisura, la sua compenetrazione nel mondo di gioco è rimasta a livelli di preoccupante insondabilità. Capire in che modo e quanto le nostre parole influenzino davvero l’ambiente di lavoro è impossibile, data la mancanza di qualsiasi tipo di riscontro. Si tratta, inutile dirlo, di un difetto piuttosto grave in una produzione che è praticamente riuscita a ricreare in maniera eccelsa ogni dettaglio tecnico, ma che ancora fatica ad inserire tutte queste caratteristiche in un ambiente omogeneo e dinamico. Anche gli altri tentativi contenuti nel gioco, tesi tutti alla maggiore compenetrazione, si rivelano raffazzonati e piuttosto deludenti. Parliamo ovviamente della personalizzazione del proprio allenatore, a partire dalla dualistica scelta di stile (allenatori “giacca e cravatta” o “in tuta”?) fino alla caratterizzazione fisica dello stesso. Mentre la prima cerca di ricreare uno stereotipo che nella realtà delle cose non è minimamente percepito, la seconda semplicemente manca di utilità e di qualità, appoggiandosi all’antiquato motore grafico offerto. Fortunatamente si tratterà di elementi molto più che secondari. Al contrario l’aggiunta delle nuove tattiche dinamiche di squadra ed individuali, nonché di quelle corali sui calci piazzati ha stupito giustamente tutta la critica specializzata, noi compresi, per l’immenso passo avanti compiuto: avremo a disposizione comandi numerosi, complessi ed articolati ma al tempo stesso puliti e di utilizzo immediato. 

Serve davvero questo 3D?

Passare al comparto grafico di un gioco minimalista come Football Manager potrebbe sembrare non necessario. Al contrario anche il solido manageriale di calcio per eccellenza ha dovuto col tempo fronteggiare diverse sfide anche su questo difficile campo, riuscendo quasi sempre a spuntarla con classe. Il prodotto si lancia quest’anno con un layout simile al precedente, ma attualizzato e modernizzato attraverso un sapiente utilizzo dei colori, delle scritte in evidenza e dei bottoni, garantendo una fruibilità che fa invidia a tanti altri software con molte meno opzioni da gestire ed ugualmente più disordinati. Un approccio funzionale che cozza con il vetusto motore grafico utilizzato per la riproduzione delle partite. Non parliamo di texture scadenti o di piccole imperfezioni di realizzazione, ma di una vera e propria inadeguatezza visiva, manifestata in rese grossolane di campo, giocatori e pallone. Fortunatamente la simulazione di gioco riesce a farci intuire i dati più importanti quali tattiche di gioco, movimenti, errori e condizione atletica. Nonostante questo però la tentazione di staccare tutto e tornare ai bellissimi e sempre attuali “pallini” è forte (non credo che resisterete più di un campionato prima di tornare anche voi alle origini). Potrebbe sembrare un difetto da poco in un titolo che certo non fa della grafica il proprio punto di forza, ma è anche vero che una volta inserita una determinata caratteristica si esige poi che essa rispetti gli standard minimi. Per quanto concerne l’aspetto sonoro come sempre nulla da riferire, i fan di FM sanno bene che questo non fa parte delle bellezze del gioco, e probabilmente ringraziano, preferendo mettere su un po’ della propria musica da PC. 

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