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Creato il 30 agosto 2013 da Intrattenimento

In occasione della GamesCom abbiamo messo le mani sulla beta americana del gioco e scambiato due chiacchiere con il team di sviluppo del gioco

Contemporaneamente all'inizio di questa GamesCom edizione 2013, Blizzard ci ha fornito una chiave per partecipare alla closed beta americana di Hearthstone: Heroes of Warcraft che abbiamo giocato tra un appuntamento e l'altro per prepararci meglio all'intervista avuta poi con due membri del team di sviluppo del gioco. Rimandandovi all'articolo di Umberto, scritto in occasione del reveal del progetto e contenente alcune spiegazioni sul suo funzionamento e sulle meccaniche di base, in questo nuovo hands on cercheremo di focalizzarci sulle interazioni più avanzate e sugli aspetti che maggiormente ci hanno convinto del gameplay. Insieme, ovviamente, a quelli che ci hanno lasciati più dubbiosi. Sono due le cose che colpiscono immediatamente il giocatore un minimo esperto di giochi di carte collezionabili alla Magic: la semplicità di Hearthstone e la maniacale attenzione al dettaglio. Partendo proprio da quest'ultimo fattore è da subito evidente la distanza di questo titolo dalla concorrenza: il gioco è infatti ricco di dialoghi, è curato in modo estremo nel pre-partita e nei numerosi orpelli che circondano il campo di battaglia e fungono da background alla sfida. Da questo punto di vista il valore del "lore" di Warcraft è enorme: tutti gli eroi dialogano tra loro durante il match in base ai rapporti che hanno nell'universo e a seconda di quello che sta avvenendo sul terreno di gioco. Di fatto, il giocatore è quasi stimolato ad affrontare nuove sfide e a sbloccare i vari personaggi proprio per vedere in azione i rapporti di forza che li legano e le piccole chicche disseminate ovunque da Blizzard, a partire dalle ambientazioni dove si svolgono questi match che offrono tutte qualche tipo di interazione estetica. Da questo punto di vista è molto apprezzabile anche il lavoro fatto sul tutorial che permette di conoscere tutte le meccaniche di base attraverso sei scontri di difficoltà crescente contro personaggi ben noti di Warcraft da Hogger a Hemet Nesingwary passando per Illidan Stormrage. Noi saremo obbligati a controllare Jaina Proudmoore, la maga, fino alla conclusione del tutorial, prima di avere accesso alla gestione del mazzo e alle altre modalità di gioco. Queste ultime saranno tre: una sezione pratica che consente di sbloccare gli altri eroi (ovvero le altre classi) sfidandoli e guadagnando in questo modo anche esperienza con il personaggio utilizzato; esperienza che servirà poi a sbloccare le altre carte base del PG (ce ne saranno venti per classe). C'è poi la modalità di gioco standard che permette di sfidare un avversario umano abbinato in automatico dal matchmaking interno che tiene conto sia del mazzo utilizzato che del livello del giocatore (attraverso un sistema di rank determinato da medaglie che si sbloccano vincendo questi incontri) e infine l'Arena che si attiva soltanto una volta sbloccati tutti gli eroi. Si tratta di una modalità avanzata dove viene richiesto di creare al volo un mazzo intero scegliendo una carta tra le tre che ci vengono proposte in modo casuale dal computer per trenta volte. Quindi si cominciano a sfidare avversari umani abbinati con il matchmaking e si guadagnano premi e risorse sempre più corposi man mano che si riesce ad andare avanti nelle sfide. La prima partecipazione è gratuita, poi bisognerà spendere 150 gold (o 1,99$) e si potrà continuare a giocare contro avversari umani casuali fino a quando non si saranno persi tre round.

Tutto funziona alla perfezione?

È difficile rispondere a questa domanda. La meccanica alla base del gioco infatti è sì semplice, e quindi facilmente comprensibile da qualsiasi fascia di età ed esperienza, ma proprio questa sua semplicità si trasforma troppo spesso in un'arma a doppio taglio. Di fatto le carte si riducono a creature o magie (più alcune carte speciali come le armi per consentire anche agli eroi di attaccare o i segreti, di cui parleremo poco più avanti) e tutte possono essere utilizzate esclusivamente durante il proprio turno. Non c'è, in altre parole, la possibilità di intervenire mentre sta giocando l'avversario, contrastando magari le sue evocazioni o le sue magie, ad eccezione delle carte segrete che si "depositano" sul campo di battaglia senza che l'avversario possa vederle e si attivano quando si verificano determinate condizioni. Considerato poi che non c'è alcun valore attribuito al posizionamento delle carte a terra, la parte tattica e strategica del match si risolve nel decidere se attaccare le altre creature con le proprie oppure direttamente l'avversario per cercare di ridurgli il più in fretta possibile i punti vita. Inoltre la raccolta automatica del mana che aumenta di un punto a turno, fino ad un massimo di dieci, tende a rendere molto simili gli scontri nei primi minuti di gioco e a favorire i mazzi più veloci. Ovviamente questo nostro giudizio non può che essere provvisorio, essendo basato su poche ore di gioco, ma ci sembrava doveroso riportare questa prima impressione. Essendo la beta praticamente completa, ci ha permesso anche di provare molto a fondo la gestione del mazzo. La prima release di Hearthstone: Heroes of Warcraft contiene 300 carte, suddivise tra quelle utilizzabili solo da determinate classi e quelle neutrali. C'è un'ulteriore suddivisione di livello superiore tra carte base, che si sbloccano attraverso la modalità pratica e aumentando il livello dei personaggi, e carte esperto che costituiscono l'ossatura principale del gioco e si trovano aprendo i pacchetti di espansione. Questi contengono cinque carte, di cui almeno una rara, e possono essere guadagnati come ricompensa per il completamento di quest (ce ne sono molte nel gioco, spesso legate al completamento di numeri specifici di sfide) oppure acquistati nello store del gioco. Proprio su questo fronte il business model di Blizzard è molto preciso: il gioco sarà completamente free to play e tutti i contenuti potranno essere sbloccati semplicemente giocando. Chi vuole, però, potrà spendere 1,50$ per acquistare le bustine con dei piccoli sconti al salire del numero di pack acquistati per volta. Non ci saranno altri pagamenti possibili o agevolazioni in gioco per chi vorrà spendere dei soldi reali. E questa cosa, unita al fatto che una bustina potrà essere acquistata anche per 100 gold (la moneta in game che si può guadagnare completando ogni match) e alla disponibilità del crafting, bilancia il titolo alla perfezione, senza mai far percepire il rischio tipico dei giochi free to play: i più ricchi possano vincere più facilmente. Proprio il crafting permette di disincantare qualsiasi carta esperto posseduta per guadagnare polvere arcana che potrà poi essere spesa per "comprare" una singola carta qualsiasi dall'intera libreria. Ovviamente il quantitativo di polvere arcana dipenderà dal valore della carta. Piccola nota a margine, in chiusura, per l'interfaccia di gioco: estremamente pulita e perfetta nella sua semplicità. Abbiamo in particolare gradito la presenza di un log con lo storico degli eventi, immediatamente consultabile durante il match, che permette di analizzare in modo molto intuitivo tutto quello che è avvenuto turno per turno. Probabilmente c'è ancora spazio per qualche ottimizzazione, si sente ad esempio la mancanza della possibilità di selezionare le creature tutte insieme per attaccare un eroe senza difese o di disabilitare le animazioni, ma considerato che probabilmente ci separano ancora diverse settimane dall'uscita del gioco, è lecito aspettarsi diverse migliorie da parte di Blizzard. Vi ricordiamo infine che è possibile iscriversi alla beta semplicemente visitando questo indirizzo. E ora più che mai potrebbe essere una buona idea se volete provare il gioco in prima persona visto che la open beta europea dovrebbe essere ormai in dirittura d'arrivo. HearthStone: Heroes of Warcraft - Paladin vs Warrior


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