Ed eccoci finalmente giunti al momento tanto atteso. Agosto è alle porte e tra poche righe Obsidian Mirror si congederà da voi. Per la prima volta quest'anno il blog ha deciso di osservare una chiusura estiva. È stata una scelta sofferta, ve lo garantisco, ma necessaria. Sono stanco, fuori ci sono 38 gradi, le forze stanno ormai venendo meno e gli ultimi mesi, come sapete, sono stati per me piuttosto complessi. Riprenderemo le danze verso la fine di agosto, forse addirittura all'inizio di settembre. Vedremo come vanno le cose. Meglio non fare ora previsioni che non sarò magari in grado di rispettare. Naturalmente non me ne starò completamente con le mani in mano perché, a differenza che per il blog, non ci saranno vacanze per il blogger: avrò modo di gettare le basi di alcuni nuovi progetti che ho in mente (alcuni già piuttosto delineati) e continuerò a mettere da parte materiale da proporvi comodamente nei mesi che seguiranno. I progetti già iniziati, di conseguenza, continueranno il loro percorso prestabilito. Tra questi, spero di riuscire a dare una bella spinta propulsiva alla serie di articoli dedicati agli Yellow Mythos e, a tale scopo, ho appena finito di realizzare una pagina statica riassuntiva, in modo che nessuno possa dirsi impreparato quando si tornerà sull’argomento. Dal punto di vista grafico tale pagina è veramente il minimo della vita, ma credo che sia comunque in grado di assolvere serenamente al suo scopo. Aggiungo, a beneficio di chi se lo stia chiedendo (immagino pochi), che la nuova pagina statica denominata C.C.C. non è altro che il raggruppamento di tre pagine già da tempo esistenti. Su quel fronte niente di nuovo, quindi.A proposito invece dei nuovi progetti posso anticiparvi pochissimo, se non che sto già ragionando sul nostro solito speciale di Aprile che ormai, da un paio d’anni a questa parte, è diventato un appuntamento fisso (e irrinunciabile) su Obsidian Mirror. Altre novità? Le scoprirete entro la fine dell’estate, se avrete la bontà di andare a controllare, di tanto in tanto, oltre lo specchio. Questo è tutto quello che vi dirò oggi riguardo al futuro. Prima di congedarci però c’è ancora questo post odierno, un post in cui invece mi divertirò a guardare al passato, ripescando tra il vecchio materiale qualche cosa da riproporre ad uso e consumo dei lettori che sono sbarcati sul blog solo negli ultimi mesi. L'idea iniziale, a dire la verità, era quella di ripetere la cosiddetta "Operazione Lazzaro" sperimentata la vigilia dello scorso Natale, cioè rispolverare quei (non pochi) post che ancora "vantano" zero commenti. Alla fine, dopo averci pensato e ripensato, ho deciso di proporre dei recuperi seguendo una formula un attimino diversa. Siamo in estate, no? E quale miglior stagione, se non questa, per dedicare il proprio tempo libero alla lettura? Cosa c'è di meglio di un buon libro, cartaceo o digitale che sia, per trascorrere serenamente le vostre lunghe giornate sotto l'ombrellone? E se anche al mare non ci andate, un buon libro può essere lo stesso una eccezionale compagnia anche nel caldo torrido della città, che siate a casa vostra, ai giardini pubblici o a bordo piscina.
Nasce così quella che battezzeremo simpaticamente OPERAZIONE TOPO DA BIBLIOTECA.
Di cosa si tratta è presto detto. Tecnicamente, come sapete, questo non è un blog di recensioni letterarie, ma ciò non toglie che, in quattro anni e mezzo, di recensioni ne siano uscite diverse. Ho pensato quindi di riproporne alcune (ovviamente selezionate con cura) che potrete andarvi a spiluccare in piccole dosi nei momenti in cui la vostra crisi di astinenza da Obsidian Mirror sarà più acuta e insopportabile. Aldilà delle puttanate che sto scrivendo per via del caldo, quello che ho inserito qui di seguito è un piccolo spazio di consigli di lettura oppure, se la vogliamo vedere da un diverso punto di vista, è un modo furbetto per raggranellare bassamente qualche visita durante la mia assenza. Cinque libri, non uno di più e non uno di meno. Si parte con Dark Places di Gillian Flynn, perché è sempre meglio non farsi trovare impreparati nel momento in cui diventerà un best seller strepitoso (sta per uscire il film, sapevate?), e si finisce con uno Yukio Mishima d’annata, colui che suo malgrado ha prestato i lineamenti al sottoscritto. Il testo a lato delle copertine è un piccolo assaggio degli articoli che, molto opportunamente, trovate linkati. Che altro dire? Niente. Che fa caldo l’ho già detto? Sì? Allora non mi ripeto. Abbasso semplicemente la serranda, metto fuori il cartello e inserisco l’out-of-office. Un grosso saluto a tutti, un abbraccio non troppo stretto perché fa caldo, e ci rivediamo tra un po’. Buone vacanze! ---------------------------------------------------------------------
Gillian Flynn - Nei luoghi oscuriRecensito QUILa perdita dell’innocenza, i legami famigliari, e quel senso di nostalgia per il passato che tutti ben conosciamo: sarebbe un peccato se tutto questo si perdesse. Raramente mi capita di non riuscire a staccare gli occhi da un libro. Questo è uno di quei casi. E’ praticamente impossibile smettere di leggere.. un capitolo tira l’altro come i frollini a colazione. Se avete una moglie o un marito, un fidanzato o una fidanzata, preparatevi a doverci discutere: “Dark Places” vi porterà via tutto il vostro tempo e non vorrete interferenze esterna che vi impediscano di procedere serratamente nella lettura. I just wanted to be some woman, heading back home to Over There That Way
Franz Werfel - Una scrittura femminile azzurro pallidoRecensito QUISullo sfondo delle vicende di Leonida si mette in scena il processo ad una società che precipita, per mediocrità morale e desiderio di benessere, verso la tragedia del Nazismo. In una lettera, in poche righe molto formali, la scrivente chiede l’aiuto del potente funzionario per trasferire in una scuola viennese un giovane tedesco di diciotto anni. Ma, per il destinatario, quelle righe potrebbero contenere un significato nascosto. Un ragazzo di diciotto anni, diciotto come gli anni trascorsi da quella vecchia storia. Un ragazzo tedesco da aiutare. Tedesco sì, ma di madre ebrea? Se è così, diviene subito chiara la necessità di strapparlo al più presto dagli artigli della Storia. Il suo antico amore, Vera, sta forse rivelando a Leonida l’esistenza di un figlio in comune?
Joseph Zoderer - Il silenzio dell'acqua sotto il ghiaccioRecensito QUI
L’arte in fondo è l’unica porcata al mondo che sia bella. Quando finii di leggerlo rimasi indeciso su quali sensazioni mi avesse davvero trasmesso. Questo libro era forse un capolavoro così grande che la mia piccola cultura di adolescente non era riuscito ad interpretarlo? Oppure era solo un libro scritto di getto, dalla penna di un autore tormentato al punto d’aver reso il testo talmente introspettivo da non lasciare spazio ad alcuna possibile interpretazione da parte di altri? La storia è una storia di sofferenza, questo l’avevo capito, ma chi erano quegli strani personaggi che venivano nominati di tanto in tanto? Chi era il protagonista che sembrava essere quasi invisibile?
Alfred Kubin - L'altra parteRecensito QUIPerla, capitale del Regno del sogno, è perennemente avvolta da un'atmosfera crepuscolare e pervasa da odori strani, sgradevoli. Accanto ai quartieri borghesi ci sono zone malfamate e sporche, sordide, rifugio di isterici, nevrastenici e criminali, mentre il Regno è colmo di luoghi solitari, nei boschi e vicino alle paludi, a cui nessun viandante osa avvicinarsi verso il tramonto. Con il tempo i misteri di Perla provocano visioni e suggestioni sempre più intense, la città finisce per divenire una prigione che trattiene i suoi abitanti con una forzata apatia, una noiosa monotonia che è allo stesso tempo continua incertezza che logora l'anima.
Yukio Mishima - Una stanza chiusa a chiaveRecensito QUIQuello che apparentemente sembra essere un carnefice, si rivelerà essere una vittima. Vittima della bambina stessa, con la quale instaura una relazione morbosa, e della sua bizzarra tata. Vittima della società moderna, in un Giappone i cui valori tradizionali sono in dissoluzione (argomento caro a Mishima) che lo costringe ad un lavoro impiegatizio presso il ministero degli affari interni, tra personaggi ai quali poco importa delle tragedie interiori del nostro protagonista. Vittima di una società che da poco valore alla vita. Una stanza chiusa a chiave è prevalentemente un racconto sulla solitudine: uno dei principali problemi delle metropoli non solo in Giappone.
