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Ford Awards 2012: i film che non vedrete nelle sale italiane
Creato il 30 dicembre 2012 da MisterjamesfordLa trama (con parole mie): come fu lo scorso anno, inauguro le classifiche dedicate ai miei adorati film e a quello che è l'argomento principe del Saloon con i dieci migliori titoli passati su questi schermi nel corso del 2012 che non hanno ancora visto - e molto probabilmente non vedranno mai - una distribuzione qui nella Terra dei cachi.
Gli argomenti saranno molti, così come i generi esplorati, ma di sicuro si tratta di pellicole che valgono almeno una visione ed una ricerca che vada oltre quella dei titoli presentati nelle sale nostrane.
E' stata, lo ammetto, una selezione molto più dura rispetto a quella dei distribuiti regolarmente, sconvolta proprio nell'ultimo periodo da una visione che è volata dritta dritta sul gradino più alto del podio sbaragliando la comunque più che agguerrita concorrenza.
Quale sarà questo titolo? E quali altri si saranno battuti fino all'ultimo giorno?
N° 10: Coriolanus di Ralph Fiennes
Con il vecchio Bill il bardo allo script, difficilmente si sbaglia: Ralph Fiennes, attore di razza che non è nuovo alla materia shakespeariana, porta in scena un dramma bellico potente e di pancia, che costruisce sulle spalle sue e di un sorprendente Gerard Butler.Gli ingredienti della tragedia ci sono tutti, così come un'ambientazione moderna che riporta alla mente le guerre civili che hanno dilaniato - e dilaniano - molti paesi in ogni angolo del globo: alla fine, quando la polvere si posa, è difficile trovare un vero vincitore.
N° 9: Bellflower di Evan Glodell
Evan Glodell, sorprendente nuovo volto del Cinema indipendente made in USA, regala una perla che unisce le apocalittiche atmosfere della trilogia di Mad Max, la passione per la settima arte e tutta la carica di pulsioni e sentimenti che nasconde l'amore, una delle trappole più pericolose in cui si rischia di cadere almeno una volta nella vita.Un film non perfetto, eppure ribollente e vitale, come quando al principio della sbronza ci si sente di poter compiere qualsiasi impresa.
N° 8: Cave of forgotten dreams di Werner Herzog
A dire il vero quest'ennesima meraviglia firmata Herzog - che ha conosciuto una vera e propria seconda giovinezza da quando si è dedicato al format del documentario - non è propriamente non uscita nelle nostre sale, ma resta una di quelle proposte destinate a perdersi tra Festival e mercato dell'home video, quindi ho deciso di inserirla ugualmente in questa classifica per renderle il giusto omaggio e lo spazio che merita.Evoluzione della specie, e del Cinema.
N° 7: Red di Lucky McKee, Trygve Allister Diesen
Per il secondo anno consecutivo il tostissimo Lucky McKee piazza una sua creatura nella top ten dei titoli non distribuiti nella Terra dei cachi, ancora decisamente troppo poco matura per affrontare la forza di questo Cinema da provincia profonda made in USA fatto di speranze infrante e lotta contro il destino.Una storia struggente che scava dentro lo spettatore provocando sconforto e rabbia, frustrazione e voglia di avere la forza - ma anche l'equilibrio - per cercare, almeno una volta, di non far pendere le bilance del potere in favore di chi ne abusa.
N° 6: Rundskop di Michael R. Roskam
Candidato all'Oscar per il miglior film straniero - premio andato allo splendido Una separazione - questo lavoro venuto dal Belgio più cupo e piovoso è uno spaccato in grado di mescolare il realismo dei Dardenne, la freddezza pungente di Haneke e lo struggimento di Audiard.Una pellicola pazzesca da sudore, lacrime e sangue, che ha il potere di lasciare senza parole lo spettatore, che assiste al viaggio verso l'inevitabile conclusione di un protagonista indimenticabile.N° 5: Lake Mungo di Joel Anderson
La vera, clamorosa, grande sorpresa horror degli ultimi dodici mesi: recensito benissimo in rete, questo misconosciuto lavoro made in Australia è riuscito a fare provare al sottoscritto la tensione che non bussava alle porte del Saloon dai tempi di Twin Peaks.Un mockumentary profondo ed inquietante, realizzato con pochissimi mezzi eppure efficace sotto tutti i punti di vista: visto di notte, da soli, crea un'atmosfera unica.N° 4: Tyrannosaur di Paddy Considine
L'esordio dietro la macchina da presa dell'attore Paddy Considine è un pugno nello stomaco così forte da far rimpiangere i peggiori colpi proibiti menati dalle pellicole più struggenti e senza speranza firmate da Ken Loach.Un Peter Mullan superlativo porta in scena un protagonista profondamente drammatico, un outsider in lotta contro la vita di quelli che non si dimenticano facilmente: i mostri della quotidianità combattuti con la determinazione di chi è abituato ad allargare le spalle e portare il peso dell'esistenza. Una bomba.N° 3: Synecdoche, New York di Charlie Kaufman
Con il podio i grossi calibri cominciano a sparare le loro cartucce più clamorose: iniziamo con il dramma portato in scena da Charlie Kaufman, geniale autore in grado di ribaltare l'esistenza come un calzino per poi farci credere che quello stesso calzino, in realtà, non esista.Grazie ad un Philiph Seymour Hoffman da antologia, il regista prende per mano l'audience conducendola letteralmente attraverso il suo mondo interiore.N° 2: The raid - Redemption di Gareth Evans
Il film d'azione che tutti i fan del genere - e non solo - sognavano dal profondo degli anni ottanta.Botte da orbi, sequenze mozzafiato, adrenalina e ritmo vertiginoso senza dimenticare una profondità insolita per un prodotto di questo genere.Se non ci fosse stato un miracolo in extremis di questo 2012 ormai agli sgoccioli, sarebbe stato il preferito fordiano tra i non distribuiti in Italia a mani basse. Clamoroso.N° 1: Holy motors di Leos Carax
Proprio quando i giochi per questa classifica parevano fatti, ecco che Leos Carax tira fuori dal cilindro un vero e proprio colpo di genio, uno di quei film che compaiono come per miracolo ogni dieci anni e riescono a strabiliare qualsiasi tipo di pubblico e critica.Un'opera complessa eppure semplicissima, ipnotica ed assolutamente magica: l'incarnazione del Cinema per come tutti noi lo amiamo, e continueremo a farlo, ritmata da un'interpretazione oltre ogni giudizio del metamorfico Denis Lavant. Una meraviglia.
I PREMI
Miglior regia: Leos Carax per Holy motors
Miglior attore: Denis Lavant per Holy motors
Miglior attrice: Samantha Morton per Synecdoche, New York
Scena cult: lo scontro tra i due fratelli dalle parti opposte della barricata e Mad Dog, lo sgherro del boss, The raid - Redemption
Fotografia: Holy motors
Miglior protagonista: Joseph, Tyrannosaur
Premio "lo famo strano": Woodrow e Milly, Bellflower
Premio "ammazza la vecchia (e non solo)": Rama, The raid - Redemption
Migliori effetti: Holy motors
Premio "profezia del futuro": Cave of forgotten dreams
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