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Ford's five

Creato il 20 ottobre 2015 da Misterjamesford
Ford's fiveLa trama (con parole mie): le iniziative che ormai da anni noi bloggers cinefili portiamo avanti grazie allo zoccolo duro formatosi proprio a partire dalla passione comune per la settima arte si susseguono e rinnovano, e anche questo mese prendono forma grazie ad un'idea interessante del sempre mitico Kris Kelvin di Solaris, che ha lanciato una sfida molto particolare.
Scegliere cinque titoli che ognuno di noi avrebbe voluto dirigere.
Non i nostri film preferiti, ma quelli che ci vedrebbero meglio dietro la macchina da presa.
Ed ecco le scelte del Saloon.
Ford's five
Personalmente, non ho mai sognato, malgrado il mio sconfinato amore per il Cinema, di essere o provare a fare il regista.
Il lavoro dell'uomo dietro la macchina da presa, malgrado sia supportato da quello di produttori, tecnici ed attori, è complesso ed ingrato, nonchè l'equivalente di quello di un direttore di un'orchestra di norma non disciplinata quanto quelle cui ci ha abituati la Musica: mi troverei certamente più a mio agio nel ruolo di sceneggiatore, e nonostante la mia allergia ai palcoscenici perfino con quello di attore, prima che di regista.
Eppure l'idea di Kris Kelvin ha subito solleticato la mia immaginazione: dovendo scegliere cinque film che mi sarebbe piaciuto dirigere, quali avrei scelto?
Dal primo giorno in cui ho pensato a questo post ho rivissuto migliaia di film con la memoria, passando in rassegna i miei preferiti, i vari generi e le incarnazioni differenti degli stessi, stilando liste su liste e rivedendo le mie scelte più e più volte.
Fino a decidere di compiere un passo oltre: immaginare, infatti, quali sarebbero state le pellicole più adatte ad un mio ipotetico ruolo dietro la macchina da presa, non mi è bastato più, ed ho voluto pensare anche ad un'epoca precisa.
E con il cuore in mano, mettendo da parte il mio amore per i Classici, per Kubrick, Fellini e Kurosawa, per il Western e il Cinema impegnato degli anni settanta, ho pensato che un tamarro come me avrebbe dato il meglio, come regista, solo e soltanto nel corso dei gloriosi eighties.
Se, dunque, avessi avuto il mio momento di gloria nel corso di quel mitico decennio, queste sarebbero state senza ombra di dubbio le mie personali pietre miliari:
Rocky III (1982)Ford's five
Uno degli eroi della mia infanzia, il pugile Rocky Balboa, icona pop che ha conquistato l'immortalità cinematografica e garantito successo, denaro e fama al suo creatore ed interprete Sylvester Stallone, non avrebbe potuto mancare al mio curriculum di regista.
Senza contare che, di fatto, questo è il capitolo più drammatico ed allo stesso tempo sopra le righe della saga, da Eye of the tiger alla morte di Mickey.
Il mio primo successo al botteghino.
Karate Kid - Per vincere domani (1984)
Ford's five

Le storie sportive e di riscatto legate alle figure degli outsiders sono da sempre una mia passione, e nonostante gli anni ottanta abbiano regalato un supercult di genere come I Goonies, penso che con le avventure di Daniel-San e del Maestro Miyagi e la loro rivalità con l'indimenticato Cobra Kai avrei potuto davvero dare il meglio.
Senza contare che sarei stato ricordato come il regista di "Dai la cera, togli la cera" e del colpo della gru.
Mica robetta.
Grosso guaio a Chinatown (1986)
Ford's five

Il primo segno di autorialità dietro la maschera del cazzone casinaro.
Le mitiche avventure di Jack Burton avrebbero segnato un'altra tappa fondamentale del mio cammino come regista, con un incursione inaspettata nel fantasy e nel mondo degli effetti speciali - per i quali avrei chiesto senza dubbio una consulenza - senza dimenticare mai, comunque, di fare andare un pò le mani.
E sarebbe stato fantastico presenziare alla prima abbigliato come il protagonista.
Predator (1987)
Ford's five
Elettrizzato dall'utilizzo degli effetti in Grosso guaio a Chinatown, avrei fatto carte false per dirigere uno dei cult assoluti per l'action segnata dalla fantascienza come Predator, reso unico da uno dei mostri più belli della Storia del Cinema e dall'utilizzo delle macchine da presa industriali create per mostrare le emissioni di calore.
Forse sarebbe stata la mia sfida produttiva più ambiziosa, con tanto di difficoltà di budget e location ostiche, ma avrei avuto l'occasione di dirigere un altro mito della mia infanzia, Arnold Schwarzenegger.
Point break (1991)
Ford's five

Gli anni ottanta sono finiti, e con loro un certo tipo di eroi e prodotti.
Per celebrare quello che sarebbe stato il mio canto del cigno prima dell'inizio di una seconda parte di carriera da artigiano della settima arte, avrei dato tutto per regalare al pubblico uno degli action più tosti ed adrenalinici di sempre, tra Los Angeles, rapine in banca e surf, cavalcando fieramente l'ultima grande onda della mia carriera.
MrFord
Partecipano, direttive alla mano, all'iniziativa:
Pensieri Cannibali
Cinquecento Film Insieme
Solaris
Scrivenny
In Central Perk
Mari's Red Room
Director's Cult
Non C'è Paragone

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