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Fordino Unchained - Un anno dopo

Creato il 17 gennaio 2014 da Misterjamesford
Fordino Unchained - Un anno dopo
La trama (con parole mie): quasi un anno fa - perchè erano esattamente le ventitre e diciassette, quindi sono in anticipo di parecchie ore - si affacciava in questo mondo caotico ed incasinato il piccolo Alessandro Leone, arrivato lottando da queste parti come sono sempre stati abituati a fare anche i suoi vecchi.
Era impossibile, oggi, non pensare di dedicargli l'intera giornata, che poi è quello che accade normalmente, quando con Julez rimbalziamo da una parte all'altra della casa inseguendolo, ora che ha imparato a camminare.
Un anno così intenso da valere come una decina di altri, anche i più ricchi di esperienze ed avvenimenti.
Ed un modo per rinascere attraverso i suoi occhi, che ridono con lui e sono i più profondi che abbia mai incrociato.
Fordino Unchained - Un anno dopo
La sera del sedici gennaio dello scorso anno, al termine di una giornata il più possibile intensa volta ad incitare il futuro Fordino ad uscire dal pancione per evitare a Julez lo stripping il giorno dopo - e le signore mamme sapranno, spero non per esperienza, di cosa si tratta - con mobili spostati, pulizie di primavera, muffa eliminata, gioco, sesso ed attesa, ci sedemmo sul divano - come abbiamo fatto quest'anno per celebrare la ricorrenza - lanciandoci nella visione di Django Unchained, filmone tra i migliori della stagione passata nonchè ennesima conferma del talento di Tarantino.
Evidentemente il piccolo Ford deve essersi sentito smosso dal grande Cinema, perchè soltanto un'ora dopo essere andati a dormire ha cominciato a manifestare la volontà di dare inizio al piano per avvicinarsi a questo lato della barricata: da quel momento è stato come salire su una giostra, dalla doccia fatta in piena notte aspettando che Julez si sentisse pronta per andare in ospedale al viaggio in macchina - fortunatamente per le strade di una Lodi deserta -, fino al parcheggio fatto fare alla signora Ford perchè troppo teso per andare ad infilare la macchina tra altre due senza dare una ripassata alle fiancate di entrambe.
E poi, neanche ci si trovasse in un film, il pronto soccorso deserto, la visita all'alba, la rottura delle acque, le prime contrazioni importanti, l'attesa che si prospettava prima dell'ingresso in sala parto, le ostetriche che mi spediscono a casa a riposare un paio d'ore, il ritorno, l'arrivo dei genitori e di mio fratello, la sala parto ed il cambio turno dell'ostetrica - e Julez avrebbe aneddoti curiosi da raccontare su quest'ultima -, la peridurale, il grido "ESCI, CAZZO!", i capelli che spuntano, la musica alla radio, il cordone ombelicale tagliato, il primo momento in cui l'ho avuto in braccio.
Fa davvero strano, ora, pensare a quel piccoletto violaceo con gli occhi gonfi di tre chili scarsi diventato una sorta di inesauribile dinamo - alla quale piace comunque da morire dormire - di dieci che ora cammina per tutta la casa inseguendo i gatti con i pugni stretti, quasi si stesse concentrando, pronto ad indicare con l'indice quello che vuole o a prenderti per mano per diventare il suo compagno d'avventura nell'esplorazione del mondo.
Da che mi ricordo, anche nei miei periodi di peggiore "wilderness", ho sempre voluto diventare padre, e ora che gioco con AleLeo, lo vedo crescere, sorridere, mostrare i quattro dentini e ballare sul tempo delle sigle delle serie tv che passano qui al Saloon, non mi pare esista soddisfazione più grande o sentimento più intenso di questo: non c'è niente, nella vita, neppure la cotta più cotta o il sesso più sesso, che possa essere paragonato alla meraviglia di poter crescere un figlio, e anche nei momenti di difficoltà, quando la stanchezza prende il sopravvento e vorresti solo avere mezzora di totale solitudine ed indipendenza, per dormire o farti una vagonata di cazzi tuoi, scopri che, da quel primo momento in cui ci si ritrova faccia a faccia e occhi negli occhi, sarà per tutta la vita, e senza eguali.
Questo primo anno è stato il più importante della mia esistenza, perchè senza dubbio ho conosciuto, e so che Julez non me ne vorrà, il più profondo e vero significato dell'Amore.
Quello senza secondi fini, perchè nasce tra le nostre mani.
Grazie, Alessandro Leone.
Io, di mio e con tutti i miei - enormi - limiti, sarò sempre qui per stare al tuo fianco, fino a quando non verrà per me il momento dell'ultimo giro di giostra.
E mi sono divertito così tanto finora che spero presto ti possano fare compagnia altri Fordini.
E che un giorno tu possa provare la stessa gioia che provo io ora guardandoti crescere giorno dopo giorno.
Buon (primo) compleanno.
E che possa essere l'inizio di un viaggio ben più lungo dei centotre anniversari che sogno per me.
MrFord

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