Ora i chili sono sei, le espressioni non si contano e si scopre già in lui il desiderio di stare in piedi sulle gambe e biascicare quella gamma di suoni che, una sbavata dopo l'altra, diventeranno parole: approfittando del regalo che, complice Julez, arrivò per la Festa del Papà, abbiamo trasformato una mattinata insieme in un ponte tra il passato ed il futuro, la mia e la sua parte sportiva, momenti che vanno oltre anche alle corse, agli impegni e alle stanchezze che si accumulano giorno per giorno.
Nonostante spesso, in passato come ora, non abbia esitato a definirmi una persona assolutamente caotica, chi mi conosce bene sa quanto sia legato a personali riti - quotidiani e non -, dagli allenamenti la mattina - presto o tardi che sia - al film con il - o i - cocktail della sera: probabilmente ognuno di noi ha quei luoghi in cui sa di poter tornare sempre, o in cui rifugiarsi, all'interno dei quali si sente al sicuro, protetto da tutto e da tutti.
L'arrivo del Fordino, ovviamente e positivamente, ha scardinato molti di questi stessi riti, che ora vivono un'esistenza decisamente più clandestina che assume, a volte, le dimensioni di quelle "fughe" di cui ci si rende protagonisti da adolescenti, e che ora vedono nei ruoli di main charachters Julez ed il sottoscritto, pronti ad approfittare della nanna del piccolo per un pò di sana pratica da letto o semplicemente per dedicarci l'una ad un bagno più o meno rilassante e l'altro alla scrittura di tutti i post lasciati indietro per scelta o necessità.
A volte, però, nel traffico non sempre gestibile dei giorni che si susseguono come un'avventura decisamente unica ed assolutamente totalizzante, capita di essere travolti da momenti magici, che nessuno che non si ritrovi nell'occhio di questo ciclone potrà davvero comprendere fino in fondo - e non lo scrivo per menarmela neanche questo fosse il più radical dei blog ad argomento genitori e figli -: non avevo ancora archiviato, infatti, la prima esperienza in piscina fatta con il Fordino qualche giorno fa, quand'ecco che una mattina di riposo per la signora Ford ed il suddetto Fordino in piena agitazione bambinesca hanno prodotto un paio d'ore in cui, dopo aver inutilmente tentato di mettere mano alla tastiera con lui in braccio - e chissà che non potesse aiutarmi ad avere qualche illuminazione per una o l'altra recensione -, si è finiti spalmati sul divano a visionare il dvd di Hulk Hogan's All time champ, cartone animato profondamente anni ottanta prodotto ai tempi dell'apice del successo dell'Hulkster, padre di tutti i John Cena di tutte le generazioni, scovato da Julez in un cestone di offerte e parte del primo regalo ricevuto dal sottoscritto in quanto neo-papà.
Tralasciando sulla qualità cinematografica del prodotto - davvero bassissima, e proprio per questo a suo modo divertente ed irresistibile -, pensare ai primi tuffi di mio figlio e alla tensione nel tenerlo in equilibrio nell'acqua seduto sulle mie mani - in tutti questi anni di pesi, non ho mai avuto tanta cervicale e dolore ai tendini dei polsi come in questi quattro mesi di cambi di pannolini, passeggiate calmanti per la casa, aerei simulati ed evoluzioni che trovano nel sorriso del bambino qualcosa che va oltre qualsiasi acciacco fisico - ed al fatto che per la prima volta si è guardato - per così dire - il wrestling come io lo vedevo, ormai quasi trent'anni fa, con mio nonno - lo stesso che mi trasmise la passione per il western -, è stato un brivido di quelli che spero di provare ancora ogni volta che potrò condividere una qualche esperienza con lui, consigliargli un disco o un film, raccontare di quando era così piccolo che potevo anche tenerlo sopra di me fino a sentire la sua testa abbandonarsi tra il petto ed il braccio, con il ciuccio a vibrare quasi impercettibile al ritmo del respiro.
Quattro mesi sono una bella età, anche se non ce la si ricorderà se non attraverso le parole dei propri vecchi, e rappresentano un momento in cui quel luogo in cui si si sente al sicuro, protetti da tutto e da tutti è dato dal fatto che ci sono due genitori per i quali dedicarsi a queste piccole, mitiche, sbavanti, inesauribili personcine diventa quello stesso luogo sicuro che hanno inseguito ed inseguiranno probabilmente ancora attraverso le loro passioni per tutta una vita.
Forse è per questo che ci si dimentica dei primi mesi a spasso nel mondo: perchè in questo modo, quando toccherà a noi essere dall'altra parte, ci si potrà gustare tutta quella incasinata meraviglia come se fosse la prima volta.
Fantastici Quattro, AleLeo. Ed il bello è che siamo solo all'inizio.
MrFord
"Ch-ch-ch-ch-Changes
turn and face the strange
(ch-ch-Changes)
don't want to be a richer man
ch-ch-ch-ch-Changes
turn and face the strange
(ch-ch-Changes)
just gonna have to be a different man
time may change me
but I can't trace time."
David Bowie - "Changes" -