La trama (con parole mie): oggi è il mio compleanno. Normalmente dedicherei questo post alla consueta visione de Gli spietati, o a tutto quello che smuove le mie passioni e che, di norma, celebro sempre con questa ricorrenza.
Eppure quest'anno c'è qualcosa di più, oltre alla trentaquattresima candelina sulla torta.
Anzi, qualcuno.
Qualcuno che ha cambiato completamente la mia vita e le regole del mondo, dell'amore, di qualsiasi cosa possa immaginare.
Proprio lui, il Fordino.
C'è stato un tempo, da pre-adolescente, in cui odiavo le feste.
Finivo sempre a litigare con qualcuno, cercare lo scontro e creare scompiglio, e spesso e volentieri giungevano inevitabili anche le lacrime.
Tutto questo perchè la timidezza mi impediva di godere delle cose come avrei voluto, quasi ci fosse un motivo per il quale vergognarsi, nel farlo.
Fortunatamente le esperienze - positive o negative che fossero - sono riuscite ad aiutarmi a porre le basi per quello che sono ora, fino a vedermi, a volte, eccedere dall'altra parte.
Sono ben lontano dalla perfezione - e non finirò mai di ringraziare per questo -, ma del resto il bello della nostra umanità sta proprio in tutti gli squilibri che portiamo in dote a chi proprio per gli stessi impara ad amarci, finendo per sentirsi legato ai difetti quasi più che ai pregi.
E dunque torno con la mente a William Munny e a Gli spietati, Capolavoro firmato Clint Eastwood nonchè tra i film più importanti della mia vita, che si chiude proprio con l'interrogativo legato al perchè una giovane donna di buona famiglia potesse essersi innamorata di un assassino senza cuore e senza regole.
Oggi rivedrò l'ormai leggendario Unforgiven - questo il titolo originale - per la prima volta da padre, e chissà, se non sarà troppo in movimento, per la prima volta insieme a mio figlio: dentro di me spero non sarà l'ultima, e che tra dieci, venti o trenta compleanni lui sia ancora al mio fianco, in questo giorno, a gustarsi quello che è uno dei cardini della cultura cinematografica - e non solo - del suo vecchio.
Ma in realtà, se volete proprio saperlo, quando lo guardo, o vedo come Julez riesce ad addormentarlo con la velocità e la perizia di nessun'altro in famiglia, o rispondo ai suoi sorrisi, ai richiami, ai suoni che per lui sono già parole, o lo osservo sfrecciare con il girello avanti e indietro per tutta la casa, neppure Clint in persona potrebbe distogliermi.
In questo senso, ho un aneddoto divertente da raccontare a proposito di casa Ford: sono sempre stato molto legato, alle mie collezioni di cd e dvd, direi a livello maniacale.
Entrambe sono divise per categorie ed in rigoroso ordine alfabetico, ed in nessun caso un album o un film escono dalla porta senza la certezza che possa riportarli indietro in giornata: non li presto, al massimo li condivido per una visione.
Da quando, invece, AleLeo ha iniziato ad esplorare il mondo a partire da queste quattro mura, ho capito che sarebbe stato impossibile non metterli a sua disposizione: di norma, per quello che può raggiungere, raccoglie e lancia ogni titolo che si trova per le mani, dopo averne studiato forma e colori, e senza preoccuparsi se a finire da qualche parte sotto i suoi piedini siano Frank Zappa o Emir Kusturica.
Nello specifico, ho notato che dvd e bluray sono più masticabili, mentre con i cd si ha più la sensazione del lancio del disco - in senso letterale e figurato -.
Ed anche in questo caso, più che preoccuparmi di quale fine possano fare Tom Waits - per la gioia della signora Ford - o Le vite degli altri - del resto le ultime lettere dell'alfabetico sono nella parte più bassa ed accessibile delle librerie -, sorrido guardando il suo interesse e la sua curiosità rispetto al mondo, per piccoli mucchietti di plastica che hanno dato un significato alla mia vita, alle suddette esperienze ed ai ricordi e che per lui sono solo gioco, consistenza, scoperta.
Nell'ormai lontano 1990, Rocky/Stallone, nel quinto capitolo della sua saga, ringraziava suo figlio Junior/Sage perchè "averlo avuto era stato come rinascere un'altra volta": essere padre è sempre stato un mio desiderio, ma non avevo mai compreso a fondo il significato di quella frase fino ad ora.
E lo faccio guardandolo fare gioiosamente a pezzi quegli oggetti che sono stati il bagaglio del mio viaggio fino ad ora.
L'esistenza del vecchio cowboy è tutta in quelle mani.
E lui è il regalo migliore che potrò sperare di ricevere ad ogni mio compleanno da ora in avanti.
MrFord
"Why leave now? Let's party for the rest of the night!
eleven o'clock, Twelve o'clock, One o'clock, Two
me tired? Well boo-hoo!
I'm starting to fall in love with you."
Warren Zevon - "The rest of the night" -