Il Club Alpino si schiera in difesa dell'antica foresta del Cansiglio, con un intervento del suo presidente regionale del Friuli Venezia Giulia, Antonio Zamboni. L'antica foresta era curata con attenzione dalla Repubblica di Venezia, che si riforniva qui di legname per le navi della principale flotta europea. Ma invece di abbattere l'intera foresta, la Serenissima stabilì un rigoroso sistema di gestione forestale: di ogni albero veniva annotata l'età e la previsione di taglio, erano previste pene severe per i trasgressori. La gestione della foresta era affidata a un Capitano Forestale, che per legge, pur non essendo di origini nobili era assimilato all'aristocrazia veneziana.
Ora però la Serenissima non c'è più, e la Regione Veneto promuove faraonici progetti di impianti sciistici, strade e altre strutture. "Il Club Alpino Italiano e del FVG guardano con preoccupazione le notizie che si leggono sulla stampa: esili strade forestali da far diventare strade turistiche in quota, costruzione di laghi artificiali che modificano il paesaggio e strutture abbandonate al degrado perché costa rimuoverle; nuovi ampliamenti o nuovi poli sciistici anche in FVG, legati a un ipotetico sviluppo turistico invernale per cui si prevedono continui investimenti pubblici" spiega Antonio Zamboni "Una politica vecchia, difficile da modificare; un chiodo fisso trasversale alle forze politiche, mentre alla montagna serve altro".
"Se si vuol inserire all’art.1 della Costituzione il valore della bellezza per difendere il paese dal degrado e dalla speculazione per ridare un valore anche al territorio, si cominci ad agire da subito in questa direzione: tutela, educazione, rispetto, piacere di osservare e imparare" aggiunge Zamboni. "Qui c’è in un’area di grande pregio naturalistico, ambientale e la politica sembra non accorgersene. Nostro compito è far riconoscere questo patrimonio collettivo, continuare a difenderlo per preservarlo, tutelarlo, non stravolgerlo, per il bene delle prossime generazioni; migliorare la gestione del turismo nelle aree protette, tenendo conto dell’ambiente in cui si opera".
L'unica alternativa a una politica di recupero della montagna è il consumo accelerato di risorse naturali, che minaccia la salute di una delle più antiche e storiche foreste d'Italia. Per questo domenica 15 novembre alpinisti e ambientalisti si sono dati appuntamento a Pian Cansiglio per proteggere l'antica foresta e le altre aree del demanio regionale. Gli ambientalisti propongono la creazione di una rete di aree protette da affiancare ai Parchi Regionali, utilizzando il personale regionale già esistente (senza nuovi carrozzoni nè costosi apparati) peri creare una pluralità di occasioni dove sperimentare la convivenza di economia e tutela.