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FOREVER YOUNG di Fausto Brizzi (2016)

Creato il 13 marzo 2016 da Ifilms
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Scritto da Francesca Sozzi
Categoria: Recensioni film in sala
Pubblicato: 13 Marzo 2016

forever young

"Dentro ogni persona anziana c'è una persona piu' giovane che si chiede cosa diavolo sia successo"

-Terry Pratchett-

Siamo a Roma, dove si susseguono episodi di vita quotidiana di una manciata di cinquantenni e oltre, che ovviamente non vogliono arrendersi all'ineluttabile passare del tempo. Troviamo il sessantacinquenne Teo Teocoli, un avvocato dipendente dallo sport e pure vegano che si prepara per la maratona cittadina in tutine fluo. Il dj Diego, interpretato da Lillo (senza Greg), è scalzato in radio da un youtuber ventenne con migliaia di followers. Fabrizio Bentivoglio è il gigionissimo direttore della suddetta Radio ed è fidanzato con la ventiduenne Marika. Le sempre splendide Sabrina Ferilli e Luisa Ranieri sono due amiche in rotta di collisione quando una si fidanza col figlio ventenne dell'altra e via dicendo.

Ripensando alla citazione iniziale di Pratchett,viene in mente la celebre battuta di Roberto Benigni ne Il piccolo diavolo: "Esci da questo corpo!!". Ecco, in Forever Young, ci vorrebbe un bell'esorcismo per convincere i protagonisti a rientrare nei loro panni di mezza età e mollare una gara persa in partenza. Specchio fedele e attuale della nostra realtà, il film mostra l'affannoso inseguimento di qualcosa che non appartiene più per ovvi motivi anagrafici, con l'aggravante dello scimmiottamento grottesco di un linguaggio nuovo giovanile e dei revival nostalgici per i bei tempi passati. Filo conduttore è l'irriducibilità di tutti i personaggi a non arrendersi di fronte al nemico (ovvero la propria età). L'unico che alla fine "vedrà la luce" è l'avvocato Teocoli, che finalmente, per la gioia del genero, la smette di sgambettare per la città.

Però, per par condicio, come sorridiamo di fronte agli eccessi dei veri giovani, non possiamo non intenerirci di fronte a questi eterni peter pan di mezza età. E altro dato significativo del film è che la parità nell'idiozia è stata raggiunta anche tra i due sessi: se le signore (Ferilli, Ranieri) cercano di congelare il tempo abdicando (Ranieri) al ruolo di madre per inseguire un toyboy in discoteca, idem fanno i maschietti con fidanzate ventenni e un "vizietto" inconfessabile per le coetanee (Bentivoglio).

La commedia a tratti riesce a far sorridere,soprattutto durante il cameo dell'inossidabile Nino Frassica di "Radio Amen" ma non affonda, rimane in superficie e non supera il livello di scenette da sitcom televisive. Peccato.

Voto : 1,5/4


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