Riapriamo la rubrica “Formazione animatori”, inaugurata dalle pagine del nostro blog negli anni scorsi, per parlare di animazione e formazione degli animatori e affiancare così il percorso formativo dei candidati Leader TGS Eurogroup per l’Estate TGS: attraverso le pagine di questo blog proporremo anche quest’anno, di settimana in settimana, alcune riflessioni sul significato vero di fare animazione. Ci auguriamo che questo confronto di esperienze possa rivelarsi prezioso anche a completamento del percorso formativo dei nostri Leader TGS.
Quest’anno parliamo della figura dell’animatore prendendo a piene mani dal Corso Animatori a puntate presentato nella sezione “Quaderni cannibali” del sito web del Movimento Giovanile Salesiano Triveneto http://www.donboscoland.it. L’articolo di oggi può essere utile a muovere i primi passi nell’animazione e riguarda l’identità dell’animatore.
IO ANIMATORE
IDENTIKIT DELL’EDUCATORE
Partiamo da una premessa che il più delle volte non è scontata: il Signore chiama a fare gli educatori… o meglio chiama per farlo in un certo modo. È importante ricordarselo e porlo come primo elemento di riflessione. Solo con questa consapevolezza si può passare ad una definizione dell’identità dell’animatore. Non c’è dubbio che nessuno può attribuirsi da sé questo incarico, è un impegno di tale responsabilità e di tale difficoltà che solo la fede in una effettiva vocazione può consentirci di portarne il peso.
La domanda allora non sarà “sono capace?” È del tutto ovvio che non lo sei, io non lo sono, nessuno lo è. La domanda invece deve essere: “il Signore ti chiama a questo?” Se infatti è il Signore a chiamarci per questo incarico, lui ci darà anche tutto quello che serve per svolgerlo come lui vuole. Tutto viene da Dio e questa opera è la sua opera, non la nostra, ancora una volta ripeto che noi siamo solo collaboratori, è Dio che agisce e da questo deriva la nostra certezza e la nostra fiducia. Leggiamo ogni elemento di questo corso come un piccolo passo per compiere meglio le cose a cui siamo chiamati.
IL PROFILO DELL’ANIMATORE
1 – L’identikit dell’Animatore (partiamo da cosa non è un animatore)
- non è un animatore di villaggio turistico
- non è lì per occupare il tempo libero (una parentesi tra tanto altro da fare)
- non è alla ricerca di autorealizzazione
- non è alla ricerca di una compagna per la vita (o solo per l’estate)
- non è un giovane come gli altri
- non è triste, demotivato, spento, solo, assente…
- non è superficiale nelle cose che fa!
- non è una persona autoreferenziale
- non improvvisa ma sa preparare…e prepararsi
2 – I “riferimenti” ideali (background)
- PASSIONE PER LA VITA (sua e degli altri) per scoprire il QUOTIDIANO
- adesione interiore e profonda al “VANGELO” di Gesù (questo significa anche conoscerLo)
- lavoro di COMUNIONE assieme ad una Comunità Educativa locale
- capacità di formazione (darla e soprattutto riceverla)
- fedeltà e “professionalità” responsabile (mi fido di te?! à competenza)
- ENTUSIASMO “comunicato”
- interiorizzazione e verifica
- conoscitore dei confini (qual è il mio posto, il mio ruolo…)
- spiritualità-fondamento
- interazione propositiva (aiutare a crescere)
3 – I doveri dell’Animatore
doveri in riferimento alla propria formazione
umana:
- identita’ (eventi personali/altriàconoscere)
- fede nella vita (ottimismo trasparente)
- motivazioni della scelta (“Perché lo fai…?”)
- obiettivi (sempre più chiari)
cristiana:
- il “centro”: Gesù di Nazareth
- una “causa”: la vita di ogni uomo (àmi interesso)
- un “fine”: la “vita nuova”
- una “compagnia”: la chiesa + io & gli altri
- una prima “modalità”: la testimonianza
- una seconda “modalità”: la gratuità (=servizio)
professionale:
- la scelta “educativa”
- criterio preventivo (modello Don Bosco)
- abilità tecnico-operative (talenti messi in gioco)
- attitudine comunicativa
- stile educativo (i ragazzi ci guardano…ci imitano)
Paolo D. sdb (via donboscoland.it)
Link correlati:
Sito web ufficiale Donboscoland
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