Forse la causa della crisi siamo noi?

Creato il 11 maggio 2013 da Lamagadioz

Da qualche tempo ho iniziato a riflettere su una cosa. Qualcosa che forse per voi è già ovvia, io ci ho messo forse un po’ di più ad arrivarci.

Ho pensato: e se la crisi che viviamo oggi, se questo maledetto periodo che forse tanto maledetto non è, fosse colpa nostra?

I nostri genitori, nei nostri panni, come lo avrebbero gestito?

Forse con i risparmi messi da parte sarebbero sopravvissuti alla tempesta, sarebbero ripartiti in qualche modo. Mentre noi, figli del Dio consumismo che da diversi anni anche dalle nostre parti ha raggiunti livelli direi grotteschi, il senso del risparmio non ce l’abbiamo. Ecco qual è il vero problema di oggi. Brava Maga, hai scoperto l’acqua calda!

Riuscite a mettervi da parte due lire voi? Parlo seriamente e mi rivolgo a chi ha un lavoro decente con uno stipendio decente. Chi non ce l’ha mi insulta giustamente.

Ho come la sensazione che la crisi che viviamo adesso sia scaturita per colpa di questa società dedita ai consumi, piegata all’ultima moda tecnologica, obbligata in un certo modo a rincorrere tendenze e tecnologie. Forse è tutta colpa nostra.

Mi viene in mente il casino dei subprime in America che diede vita qualche anno fa alla bratta in cui nuotiamo ancora oggi. In pratica le banche avevano concesso mutui a gente che non aveva neanche la nonna da dare in garanzia. E così è iniziato un circolo vizioso, con gente che ha preso la brutta abitudine di vivere al di sopra delle proprie possibilità, in comode rate mensili. Questo modello americano è arrivato poi in Europa e ha bussato alla porta, anzi no ha letteralmente sfondato i confini italiani e noi lo abbiamo accolto a braccia aperte.

Parlo per me. Ho voluto l’Iphone 4, pago 49 euro al mese, mi fossi tenuta il mio vecchio Nokia ora pagherei la metà. Ho voluto la macchina, perché che palle girare con i mezzi pubblici, e vai 500 euro al mese di rata. Poi mi sono detta, cavolo sono una scrittrice in erba, mi ci vuole un pc serio, e così buttiamo via 380 euro per comprare un Hp con windows 8, perché il povero e vecchio Macbook che comunque continuava a fare cristianamente il suo dovere non mi piaceva più.

E poi ogni mese vuoi non comprarti una magliettina, vuoi non uscire con le amiche a cena? E poi mi guardo il conto e vedo che non sale mai…e ho la faccia di bronzo di domandarmi pure: e cosa faccio di strano?

Ma i nostri genitori come pensate li abbiano messi i soldi da parte? C’era tutta questa corsa al consumismo becero ed estremo?

Io azzardo che se non fosse per questo modello di consumo oggi non saremmo nella merda in cui nuotiamo e che forse abbiamo noi stessi causato.

Se avessimo imparato prima, ormai è tardi perché abbiamo il chip consumistico ben ficcato in testa, che possiamo fare tranquillamente a meno del 90% delle cose che abbiamo forse oggi non saremmo a questi punti. Chi oggi si ritrova senza lavoro, per colpe certamente non sue, magari fatica ad andare avanti perché da parte non è riuscito a mettersi niente.

Penso a quelli che si lamentano di essere senza lavoro e poi li vedi sempre pieni di pacchetti di sigarette e cellulari all’ultimo grido, sento urlare di crisi e poi vedo le classiche code che ormai non fanno quasi più notizia davanti ai negozi della mela morsicata.

Forse non siamo più disposti a rinunciare. Ecco il vero problema. Non siamo più capaci di accontentarci, ormai il modello è “pretendi sempre di più, sii un passo avanti agli altri” e paga per questo, non ti risparmiare. Non risparmiare.

Se provassimo a stare lontani dai centri commerciali per un po’, ad accontentarci anche del telefonino sgrauso purché funzioni, magari vivremmo meglio.

Mio suocero ha tenuto un vecchio Nokia degli anni novanta, alto venti centimetri, fino a qualche settimana fa quando il povero dispositivo ha giustamente tirato le cuoia. Ma fosse stato per lui sarebbe andato ancora avanti anni. Mio padre usa un telefonino da 50 euro (li vendono ancora, tranquilli) per telefonare e non parlargli di Whattsup o Skype perché pensa siano cose che si mangiano.

Lui il telefono lo usa per il suo scopo, telefonare. Se deve fare le foto, usa la macchinetta digitale che ha comprato quando sono uscite le prime macchinette digitali, fate voi.

I miei hanno una sola macchina, la povera chevrolet Matiz usata come fosse un Suv da mio padre, che il giorno che le macchine avranno il dono della parola la Matiz mio padre lo coprirà di insulti. Ma tant’è è lì che si accende ogni giorno, nonostante le migliaia di chilometri alle spalle. Pensate che mio padre gliene freghi qualcosa? Finché va se la tiene. E’ solo una macchina, serve per spostarsi.

Ultimamente mio papà è andato effettivamente in brodo di giuggiole scoprendo i documentari di Sky e programmi tipo “Come è  fatto” riempiono il suo tempo libero. Ma Sky è stato messo per volere dei figlioli e allora papà giustamente si gode il giocattolo. Se non ci fosse Sky tornerebbe a suoi amati dvd con i film classici che si riguarda dieci volte l’anno minimo.

Mia madre ha avuto l’Iphone 4 dal mio ragazzo, che una volta finito il contratto dei due anni è passato al 5. E quindi il 4, perfettamente funzionante,  lo ha dato a mia madre che ha accolto l’evento come una bambina a cui regali Barbie Principessa.

Non ha idea di come funzioni o meglio un’idea se la sta facendo, mi ha chiesto a cosa serve l’icona delle app e ora che ha scoperto che può scaricarsi tante icone gratis non la ferma più nessuno. Ma lei, di sua volontà, l’Iphone non se lo sarebbe mai comprato.

Mia suocera ha fatto una spesa “folle” qualche tempo fa, un notebook da 500 euro. Per collegarsi a internet non si è fatta l’abbonamento “flat sticazzi” della Fastweb, ma si è presa una chiavetta: quando gli si serve internet, si connette. Altrimenti non spende. Anche lei ha un telefonino sgrauso rosa che fa le fotine ad una risoluzione così bassa che intravedi giusto i colori ma non hai la minima idea di cosa stia riprendendo. Pensate che a lei freghi qualcosa? Appunto.

I miei genitori e i miei suoceri se proprio devono buttare via i soldi lo fanno per organizzare pranzi matrimoniali ogni volta che siamo riuniti.

Noi, i figli di questa generazione confusa, invece teniamo a tutte ste cazzate dell’ultimo grido. Non prepariamo pranzi ma preferiamo mangiare fuori e abbiamo tutte le tecnologie che possono facilitarci l’esistenza. Per questo non riusciremmo mai a metterci due soldi seri da parte.

Ad esempio, adesso io sono qui a scrivere sul mio nuovo pc mentre il mio ragazzo sta giocando alla Xbox in sala.

E fuori, intanto il sole splende e i nostri vecchi , invece che starsene in casa, sono fuori a passeggiare.

Ma se domani, facciamo tutti gli spergiuri, dovessi perdere il lavoro, quanto potrei tirare avanti con i miei risparmi?

Non ci voglio pensare.

Forse basterebbe poco a cambiare le cose. Basterebbe che a cambiare fossimo noi.

Ma temo sia troppo tardi.

E in effetti Windows 8 è una figata


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