Forse mi sono distratto, ma erano anni che non lo vedevo più. Il triciclo dei gelati.

Creato il 16 marzo 2012 da Slasch16

Per distrarmi un po’ dal grido di dolore che del figlio di Provenzano ha lanciato da Santoro, il boss sta male e gli vengono negati i diritti che la sua gloriosa storia meriterebbe, sono andato a fare una passeggiata.
Come ho scritto più volte vicino a casa mia ci sono sia le scuole pubbliche che quelle private e nelle mie passeggiate passo davanti a tutte e due.
Ieri ho notato il primo, un ragazzo giovane con triciclo a motore che fa piadine alla nutella e non solo, questo si piazza di fronte alla scuola pubblica ed attende l’uscita dei ragazzini confidando sul fatto che siano golosi o abbiano fame.
Oggi, davanti alla scuola privata,  ho visto una ragazza che piazzava il suo triciclo a pedali con i gelati ed ho pensato alla fantasia, alla forza, di questi giovani che si inventano qualcosa per sbarcare il lunario.
Forse è anche da queste piccole cose che si nota quanto la crisi morda la pancia, si è costretti ad inventarsi qualcosa di nuovo o di già visto ma dimenticato, cancellato dal consumismo di massa.
Non hanno lo sguardo allegro e la voce squillante con la quale il gelataio annunciava il suo arrivo nel  cortile della casa di ringhiera e faceva accorrere bambini e mamme, si capisce che hanno studiato ed avrebbero voluto fare altro ma il capitalismo parassita e la sua crisi li ha costretti a lavorare di fantasia.
Spero che i loro affari vadano alla grande, che abbiano più successo del grido di dolore del  figlio di Provenzano.
Certamente, in dignità, hanno surclassato il figlio del boss ed il suo spudorato appello.



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