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Forse trovata la roccia per il primo utilizzo del trapano di Curiosity

Creato il 14 gennaio 2013 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

CURIOSITY sol 147 NavCam R

CURIOSITY sol 147 NavCam R
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44 

Dopo settimane di ricerca, il team di missione di Curiosity ha scelto la prima roccia da perforare con il trapano: una lastra del suolo marziano di Yellowknife Bay a grana fine, non ancora resa nota.

Oltre al target per la prima perforazione, la squadra sta studiando le interessanti caratteristiche geologiche della zona: l'attenzione è rivolta soprattutto alla caratteristica formazione detta "Snake River" un vero e proprio serpente di pietra che sembra snodarsi e distinguersi dalle piatte rocce sottostanti.

Curiosity tuttavia, non ha ancora l'autorizzazione ad usare il trapano e ancora non è stata fissata una data certa.

La roccia sarebbe stata selezionata il 7 gennaio per la sua composizione, durezza e probabilità di produrre una polvere idonea alle successive analisi, in tutta sicurezza per la strumentazione.

E' dalla metà di dicembre che, braccio robotico, MAHLI, spettrometro Alpha Particle X-ray e ChemCam sono all'opera per trovare un candidato idoneo per l'utilizzo del trapano nella zona chiamata "triple-point" a Yellowknife Bay.

Qui, nell'area di Glenelg, tre differenti tipi di terreno si incrociano e si sovrappongono: un primo strato probabilmente formatosi in presenza di acqua, poi ricoperto da basalti vulcanici e ancora da conoidi alluvionali.

Ecco qualche recente dettaglio ripreso dal MAHLI (Mars Hand Lens Imager).

CURIOSITY sol 154 MAHLI

CURIOSITY sol 154 MAHLI
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

CURIOSITY sol 154 MAHLI anaglyph

CURIOSITY sol 154 MAHLI anaglyph "solidified flow"
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

CURIOSITY sol 154 MAHLI 3D

CURIOSITY sol 154 MAHLI 3D
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

CURIOSITY sol 154 MAHLI

CURIOSITY sol 154 MAHLI "solidified flow"
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

CURIOSITY sol 154 MAHLI

CURIOSITY sol 154 MAHLI
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

In alcune di queste elaborazioni sembra proprio di avere di fronte una sorta di fluido solidificato.

Inoltre, dalle immagini panoramiche dell'area, abbiamo notato degli interstizi nel terreno, una sorta di crepe in cui la sabbia tende a scivolare. Osservate i dettagli del seguente mosaico a dimensione originale (13135 x 4927 pixel).

CURIOSITY sol 153 Mastcam R 13135 X 4927 pixel

CURIOSITY sol 153 Mastcam R 13135 X 4927 pixel
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

Un fenomeno analogo, lo ricordiamo fotografato da Spirit, quando era appena giunto nei pressi di Home Plate, dove poi si è conclusa la sua avventura insabbiato nel terreno marziano.

SPIRIT sol  843 pancam detail

SPIRIT sol  843 pancam detail
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

Secondo il report pubblicato sul sito spaceref.com, alcune fonti indicano che la roccia selezionata per la perforazione non è quella spazzolata il 6 gennaio nel corso del sol 150, con il primo utilizzo del Dust Removal Tooll (DRT).

Source: Alive Universe Images - YouTube
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Robert C. Anderson, geologo del team di missione, ha sottolineato "il candidato selezionato sarà prima confrontato con le rocce terrestri per fornire un'idea di quanto sia difficile la roccia e come si rapporta a ciò che già è stato collaudato".

Anderson ha impiegato anni per mettere insieme un intero catalogo di rocce, dalle argille molto morbide ai basalti duri e negli ultimi 5 anni, ha testato la perforazione di rocce con lo stesso impianto a bordo di Curiosity per comprenderne al meglio la reazione e il comportamento meccanico.

"Stiamo analizzando la roccia di destinazione, determinando se le sue caratteristiche sono simili a una delle rocce catalogate, poi prenderemo la roccia più simile catalogata e metteremo sotto al trapano al banco di prova al JPL e proveremo con impostazioni diverse", ha spiegato Anderson, prima di selezionare la finalista.

"Abbiamo sei livelli di percussione e saremo molto attenti con le prime rocce da perforare", ha detto Anderson. La perforazione inizierà con semplici tocchi, fino ad arrivare a colpi più pesanti e frequenti di quello che assomiglia di più ad uno scalpello a percussione rotante che ad un trapano vero e proprio.

La grana fine per questa prima roccia è importante per generare il tipo di polvere necessaria per pulire il sistema di foratura dalla potenziale contaminazione pre-lancio.

Anche in questo caso, come era avvenuto per gli scoop, le prime 3 - 5 perforazioni saranno utilizzate per pulire lo strumento: la roccia selezionata verrà forata, la polvere sarà trasportata fino all'area di stoccaggio, verrà fatta vibrare per garantire una pulizia accurata delle pareti e poi gettata, per almeno tre volte.

I campioni successivi, invece, potranno essere utilizzati per le analisi e quindi consegnati al CHIMRA (Collection and Handling for In-Situ Martian Rock Analysis) per la setacciatura e porzionatura del materiale da ripartire tra CheMin (Chemistry and Mineralogy) e SAM (Sample Analysis at Mars).

Probabilmente ci vorranno ancora una settimana o due prima che inizino le operazioni di perforazione. La grande attenzione che il team di missione rivolge a questa attività è più che comprensibile: molti target futuri della missione dipenderanno proprio dalle prestazioni del trapano.


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