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Forti vendite. Perché? L’aumento dei posti di lavoro vaca...

Da Pukos
Forti vendite. Perché? L’aumento dei posti di lavoro vaca...

Forti vendite. Perché?

L’aumento dei posti di lavoro vacanti non può aver scatenato una simile ondata di vendite. Rimbalza Netflix, male i petroliferi.

Dopo il +7,7% del Nikkei giapponese, che aveva aperto l’odierna giornata sui mercati borsistici  come meglio non si sarebbe potuto immaginare, vederla finire in questo modo da Wall Street ha veramente dell’incredibile.

Certamente la volatilità è una componente dei mercati finanziari, ma ha un senso soltanto quando la si intende come eccessiva reazione a notizie o rumors, in una giornata come questa, invece, assolutamente priva di indicatori di qualsiasi genere, si fa una gran fatica a comprendere cosa abbia potuto far piovere una simile quantità di vendite sui listini americani.

Chiaramente tutto ciò non aiuta ad avvicinare nuovi investitori sui mercati. Quando non è la logica a dominare, è inevitabile che si cominci a pensare a qualcosa di poco trasparente.

Vorrei essere chiaro su questo punto, personalmente ritengo ancora adesso che mediamente i listini americani siano sopravvalutati, quindi non possono stupire i ribassi, a lasciare interdetti, però, è veder il Dow Jones, ad esempio, perdere o guadagnare 40 punti in pochissimi secondi, senza alcun apparente motivo.

Ad agosto si parlava di volumi bassi, oggi non possiamo nemmeno più invocare quella scusante, ora non possiamo far altro che ribadire ciò che da tempo andiamo ripetendo, ossia di essere molto cauti.

Occorre essere estremamente cauti finché non si ha la certezza di conoscere la risposta alla domanda: chi ha venduto oggi? E perché?

Sapremo qualcosa domani? Quello che altri sapevano oggi? Auguriamoci di no!

Dow Jones (-1,45%) nessun titolo ha chiuso con un rialzo

Non si ferma il crollo dei titoli petroliferi, Chevron (-2,50%) nuovamente sotto quota 75 dollari, Procter & Gamble (-2,14%) davvero incredibile il crollo di un titolo da sempre considerato un difensivo, valeva più di 90 dollari a gennaio, ora soltanto 68,48 dollari la performance dell’anno in corso è raggelante (-23%!!!). Male anche Home Depot (-2,11%), in questo caso, tuttavia, il massimo storico è stato raggiunto soltanto il 18 agosto scorso, quindi le prese di profitto risultano del tutto fisiologiche.

S&P500 (-1,39%) due soli titoli in guadagno, si tratta di Facebook (+1,02%) e Norfolk Southern (+0,32%).

Pesanti ribassi per Anadarko Petroleum (-3,59%), Mastercard (-3,15%) ed Occidental Petroleum (-2,68%).

Nasdaq (-1,15%) interrompe una serie di ribassi con un bel rimbalzo Netflix (+4,45%), anche se, naturalmente, la chiusura è avvenuta lontano dai massimi di giornata. Bene anche JD.Com (+2,96%) e Liberty Global (+2,45%)

Seduta assolutamente da dimenticare per Stericycle (-6,43%), lasciano sul terreno oltre tre punti percentuali anche Monster Beverage (-3,29%) e Micron Technology (-3,25%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro  


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