Si tratta di un osservatorio online sulle vittime delle migrazioni verso l' Europa.
E' una rassegna stampa che dal 1988 ad oggi fa memoria delle vittime della frontiera: 12.059 morti documentate sulla stampa internazionale, tra cui 4.255 dispersi.
Il sito è tradotto in sedici lingue e riceve circa 15mila visite al giorno.
Secondo i dati dell'osservatorio, nel mar Mediterraneo e nell'oceano Atlantico verso le Canarie sono annegate 8.354 persone tra migranti e rifugiati negli ultimi vent'anni.
Metà delle salme non sono mai state recuperate.
Nel Canale di Sicilia tra la Libia, l'Egitto, la Tunisia, Malta e l'Italia le vittime sono state 2.514, tra cui1.549 dispersi.
Altre 70 persone sono morte navigando dall'Algeria verso la Sardegna.
Lungo le rotte che vanno dal Marocco, dall'Algeria,dal Sahara occidentale, dalla Mauritania e dal Senegal alla Spagna, puntando verso le i sole Canarie o attraversando lo stretto di Gibilterra, sono morte almeno4.127 persone di cui 1.986 risultano disperse.
Ma il discorso ,con dovizia di cifre e particolari vale anche per il mar Egeo e il mare Adriatico.
I migranti qui provengono in genere dall'Albania e dal Montenegro.
Anche l'oceano Indiano ha fatto comunque le sue vittime tra coloro che andavano nell'isola francese di Mayotte,clandestini, ovvero"ammasso umano" ,stipato peggio delle bestie nella stiva di un qualche mercantile ,da cui non sono mai scesi per vedere il "nuovo" sole.
Per saperne di più è opportuno da subito consultare l'indirizzo e-mail http://fortresseurope.blogspot.com
L'ennesima occasione per una riflessione seria sul tema dell'accoglienza contro un concetto blasfemo ma troppo diffuso di "Europa-fortezza" e dei suoi gendarmi.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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