Fortuna di un frutto, frutto che porta fortuna: la melagrana.

Da Aldo @AldoLissi
La Punica Granatum L. ha origini antiche e, più precisamente, asiatiche (Persia e Afghanistan) e del Nord Africa. Essa arrivò in Europa attraverso le rotte commerciali marittime dei mercanti Fenici.
Clemente Alessandrino (Atene 150 d.C. circa, Cappadocia, 215 d.C. circa), teologo, filosofo, apologeta e scrittore cristiano, racconta che si tramandava fosse nata dal sangue di Dioniso.


(Lastra con Dioniso e Demetra in trono. Necropoli
di Crisafa, Sparta, 550-540 a.C., Staatliche
Museum, Berlino) 


E' portatrice di molteplici significati religiosi e profani: fertilità, fecondità, ricchezza e abbondanza a cui si sommano fratellanza, solidarietà, bellezza e amor appassionato.
In diverse culture la buccia è simbolo dell'involucro che tiene unita una molteplicità di differenze e fa in modo che la ricchezza di ciascuna di esse non si perda.
In Egitto il succo veniva aggiunto alla birra per trasformarla in una bevanda magica da usare durante i riti religiosi di propiziazione.  La sua funzione nei rituali esoterici non termina qui ma continua nel corso della storia: nell'antica Grecia era considerata un frutto sacro a Giunone, sposa di Giove e a Venere. Inoltre secondo il mito, Proserpina figlia di Cerere e Zeus, fu legata per l'eternità a Plutone, suo rapitore, per averne mangiato i chicchi; da qui la credenza che questo frutto rendesse inscindibile il matrimonio.
La nostra protagonista è stata ed è il simbolo del legame coniugale (come è già stato accennato prima) e delle sue componenti in epoche e culture assai diverse. Nell'antica Roma le spose erano solite intrecciare fra i capelli rami di melograno, come auspicio di fertilità e ricchezza ma anche di giustizia ed equilibrio, dovuto al fatto che il contrappeso della bilancia della giustizia aveva, secondo le credenze antiche, forma di melagrana.
Come già spiegato, per molte culture ancora oggi è simbolo beneaugurale per i novelli sposi: in Dalmazia il novello sposo trasferisce una pianta di melograno dal giardino del suocero  al suo, come augurio di una prole numerosa; in Turchia le spose finita la cerimonia scagliano a terra una melagrana matura, il numero dei chicchi fuoriusciti corrisponde al numero dei figli che avranno; infine in India, secondo le usanze locali il succo di questo frutto combatte la sterilità e assicura una prole numerosa.
Essa fu conosciuta certamente anche dal popolo ebraico: il Cantico dei Cantici descrive la sposa amata e la fecondità della Terra Promessa tramite la metafora della melagrana.

(il melograno, arte giudaica, dalle rovine di Cafarnao)


Secondo una particolare superstizione del nostro paese, la corteccia essiccata, polverizzata e unita all'incenso  utile per eliminare le energie negative.
La sua presenza non può mancare nemmeno nella simbologia di matrice cristiana: ad essa si attribuisce il significato simbolico della Chiesa, ovvero dell'istituzione formata da tante persone con un'unica fede. E' anche il simbolo del sangue di Cristo e dei martiri. Per Picinelli rappresenta il segreto nascosto e la protezione, il piacere amoroso dolce ed aspro allo stesso tempo.

(Madonna del melograno, Botticelli, 1478,
Galleria degli Uffizi, Firenze)


I pittori del XV e XVI secolo dipingevano spesso una melagrana in mano a Gesù bambino, riferendosi alla nuova vita donataci da Cristo. Durante tutto il Quattrocento il disegno della melagrana era assai diffuso nelle decorazioni pittoriche di Piero della Francesca, Donatello, Verrocchio, Michelozzo e Rossellino ma anche nei preziosi tessuti destinati ai paramenti liturgici o ai nobili.
Un esempio della sua presenza nei quadri raffiguranti famiglie nobili lo troviamo nel quadro di Cornelis de Vos, di collezione privata, in cui la melagrana tenuta nelle mani della nobildonna è un chiaro riferimento alla fertilità.
Oltre alla proprietà afrodisiaca essa è stata considerata sempre portatrice di numerose virtù benefiche che la resero da sempre un frutto molto ben apprezzato.
In tempi recenti essa fu presente anche nell'arte moderna, cito il quadro di Salvador Dalì posto qua sotto.

Curiosità, simbolismi e tante avventure culturali racchiusi in un frutto curioso e straordinario.
  

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