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Fortunati e destinati giardinieri

Da Mercedescoach

Un 25 novembre di nove anni fa a quest'ora, c'erano due che facevano colazione al bar, jeans e maglione, risate brioche e cappuccino, due ore prima di sposarsi. Dopo il cappuccino il promesso sposo si è anche fatto un giro al mercato a prendere della frutta col testimone, e tardarono tanto che la promessa spossa valutò la possibilità di dover bersi da sola tutto il champagne per la festiciola.gono. Ma come spesso succede la gente si tiene per sé le cose belle, come un tesoro, e nessuno ti dice che beccarsi è fortuna o destino, ma andare avanti mano nella mano è lavoro da giardiniere, che semina, pota, accetta ciò che muore, nutre e indirizza ciò che cresce, accoglie il freddo e le calamità perché così si rinforza e tempra il suo giardino, per fiorire con più forza, ogni pianta secondo la sua natura. Giardiniere che impara dai suoi errori, lavora e canta. E quel giardino è un posto dove fatica, per poter venirci poi a riposare, a trovare un rifugio, una festa, un testimone, un complice, un critico, un'amatriciana e un bicchiere di vino, o semplicemente per osservare la bellezza che è stata creata.
Pazzi, sognatori, destinati e fortunati.
Si sono conosciuti su internet una domenica di marzo e ri-conosciuti nell'aeroporto di Buenos Aires due mesi dopo, e sei mesi dopo ancora mettevano la firma sotto la prima nevicata del 2005 a Milano.
Nel frattempo li parlarono di come sarebbero cambiate le cose col tempo, di quello che si perde, di ciò che i figli tol
Stefano tu sei il mio grande amore, e posso lanciarmi a scoprire il mondo perché tu sei sempre pronto a riportarmi là dove sono in questa foto: libera, divertita, felice, al caldo, coperta, protetta e amata tra le tue braccia.
Tieni duro e porta pazienza perché mi avrai per sempre accanto.

Fortunati destinati giardinieri

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