Magazine Diario personale
Dopo una convivenza silenziosa di cinque anni, questo pomeriggio, ho trovato morto Fortunato. Non so cosa sia successo. La mattina nuotava sereno come sempre... aveva mangiato le sue scaglie colorate e sembrava godersi il getto della pompa per ossigenare l'acqua come suo solito... si metteva a muso duro contro la corrente e si lasciava "spettinare" la pinna dorsale. Non so bene cosa sia accaduto... mi sono alzato dal letto dopo un'oretta di pennichella pomeridiana e lui galleggiava a pancia in su... già morto e con delle macchie rossastre in alcuni punti del corpo... delle specie di lividi o ematomi... procurati da chi o cosa non lo capisco davvero... nell'acquario restava solo lui, dopo la morte di Forrest e Frankie.
Lo avevo trovato vicino a un cassonetto nel mese di agosto, abbandonato dentro un vaschetta di plastica mezzo sfondata da un turista frettoloso... forse vinto al lunapark per una figlioletta smaniosa e poi lasciato al suo destino senza troppi sensi di colpa. Lo avevo portato a casa dentro un bicchiere di vetro alla fine del mio turno in ristorante e lo avevo accudito al mio meglio... comprando un piccolo acquario nuovo, la pompetta dell'ossigenazione, la sabbia e un bel legno marino per creare un habitat accogliente. Quando raccontavo questa avventura tutti mi guardavano straniti: penso si essere uno dei pochi ad aver salvato un pesce rosso abbandonato vicino a un cassonetto.
Ora non ci sei più. La tua danza era magica... non so cosa pensassi di me... delle lunghe ore passate davanti al pc per scrivere le mie storie. A volte le leggevo a voce alta e tu eri lì... mi fissavi con le tue boccacce e i tuoi occhi neri e tondi... e io mi illudevo di tenerti compagnia. Vorrei dirti che tu ne hai fatta tanta a me... piccolo amico silenzioso.
Ciao, Fortunato...