Il Santo
Ne è passata d'acqua sotto i ponti da quando ,era il 1998,questi quattro rockers bolognesi ebbero l'idea di cominciare a suonare e,due anni dopo,di dare alla luce il loro primo album.
Partiti da un punk-rock melodico molto in voga ai tempi del loro esordio e che,personalmente,non mi diceva un granchè, nell'anno del signore 2011 i nostri approdano alla loro definitiva maturità,non sia visto come termine spregiativo,con un
album perfettamente pop come questo mirabile "Bow wow".
Nelle 12 canzoni che lo compongono si trovano molteplici "colte" citazioni a cominciare dall'apertura affidata a "Beneath her feet" che tanto sa dell'obliqua orecchiabilità che fu dei Pavement. I richiami a bands di grande spessore proseguono anche nel resto dell'album come nell'incedere molto Stone Roses di "Mannequins" o nel moderno (?!?) power-pop alla Weezer/Nada Surf di "One last round" e "I feel dead".
Ma il mio pezzo preferito in assoluto è "Outta love" dalla progressione melodica a tratti incontenibile. Se avrete il buon senso di seguire il mio consiglio,che è quello di fare vostro questo album,potrete anche voi baloccarvi nel cercare i riferimenti ad altrettanti grandissimi gruppi della storia del rock'n'roll,volete forse negarvi questo innegabile divertimento?
Resta da fare un ultimo appunto a questo "Bow wow":ma che coraggio ha il batterista Francesco Salomone,alias Salo, a comparire sia sul fronte che sul retro della copertina in tali succinte vesti nonchè in tali equivoci atteggiamenti?
Certo che quella dei batteristi è un'accolita di genti assai strana...