Magazine Diario personale

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Creato il 06 novembre 2012 da Povna @povna

Quattro anni fa era in piena protesta contro la riforma (quella per cui i piùcheretti non alzarono mezza unghia – salvo poi agitarsi, nelle settimane scorse, per le 24 ore incostituzionali).
Quattro anni fa, quella sera di vigilia, era a fare una lezione nell’Università okkupata.
Quattro anni fa era in piena okkupazione pure l’Onda (e la ‘povna si avviava su quello che sarebbe stato il loro secondo anno, il più bello, che cambiò ogni cosa).
Quattro anni fa aveva appena subito un torto gratuito, insulso e circoscritto (che la portò ad aprire gli occhi sulle persone che, miseramente, senza quasi volerlo, l’avevano perpetrato).
Quattro anni aveva sperimentato, per l’altro mondo – e preparava un corso su Pinocchio con entusiasta alacrità.
Quattro anni fa se ne era andata a mangiare in una oscura bettola, e cercava (inutilmente) di parlare delle elezioni USA con la Filosofa e la Venexiana.
Quattro anni fa il giorno dopo aveva la prima ora, e se ne era andata a letto. Lasciando però la TV accesa nella notte, per essere pronta, all’occorrenza, a gridare “Yes, we can”.
Quest’anno la protesta scolastica è finta, come tutto il resto, da una parte e da quell’altra (ma i piùcheretti ci sono ancora, beati loro).
Quest’anno, in questa sera di vigilia, la ‘povna aiuta Calvin a preparare la domanda per il concorso della scuola.
Quest’anno è stato eletto (?) rappresentante di Istituto il Carabiniere Scelto (“se mi votate, okkupo!”) – e l’Onda è restata soltanto nei pensieri della ‘povna, a fare permanente okkupazione.
Quest’anno il torto lo ha subito l’Amico Scrittore, ma non c’è persona, purtroppo, da accusare, per averlo perpetrato.
Quest’anno il corso su Pinocchio l’ha preparato per gli Anatroccoli – ma si dedica all’altro mondo per preparare un concorso che verrà.
Quest’anno mangerà a casa, cucinandosi per se stessa – e la Venexiana e la Filosofa proclamano sul canale telematico, quasi come se Obama l’avessero scoperto loro.
Quest’anno domani la ‘povna ha il giorno libero, senza ansie da rinnovata alba – e potrà trascorrere appiccicata allo schermo, questa notte di vigilia, tutto il tempo che vorrà.

Le differenze, se considera il tempo che è passato, sono tante. Ma almeno in questo la sostanza poi non cambia. E la ‘povna questa sera si sforza di sospendere i pensieri sopra il resto. Mentre guarda il mondo, dell’altra parte dell’oceano. E, seduta timidamente sulla sua sedia italica, se ne resta, a dita incrociate, a tifare per Barack.


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