La ripresa di FI, sebbene molto lontana dai vecchi fasti, dovrebbe far scattare il campanello d’allarme al PD. Segnerebbe una specie di cuneo fra centrosinistra e centrodestra, determinante nella prospettiva di una riunificazione-rifondazione del centrodestra, meno influenzato dalla presenza del Cavaliere, stavolta.
E insomma Berlusconi si merita l’appellativo di vecchia volpe: prende tempo, controllando l’esecutivo dall’esterno e cercando di condizionare le scelte di Renzi; in primis quelle verenti sulla riforma della Giustizia. Quindi il vecchio volpone cerca di guadagnar consensi, mentre il lavoro sporco, pratico, è delegato allo pseudo amico Renzi.
Antonio Franna, in proposito scrive: In attesa di capirci qualcosa, si tira a campare. Tra Renzi e Berlusconi è già deciso un nuovo incontro. Significa l’ennesimo aggiornamento del mitico patto del Nazareno. Verrà sancito un nuovo fronte di collaborazione tra il primo partito di maggioranza e il primo dell’opposizione: dopo le riforme istituzionali, dopo un propabile puntello su quelle economiche, ora tocca alla politica estera. L’amico Silvio si offre come mediatore con l’amico Vladimir Putin, ambasciatore per conto di Matteo. Il quale avrà un altro po’ di margine per la sua annuite.
Di certo il governo è ancora lontano dallo sbarazzarsi completamente della presenza mediatica di Silvio Berlusconi.