Forza maggiore (Svezia, Francia, Norvegia, Danimarca 2014) Titolo originale: Turist Uscito anche in alcuni paesi con il titolo: Force Majeure Regia: Ruben Östlund Sceneggiatura: Ruben Östlund Cast: Johannes Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Vincent Wettergren, Clara Wettergren, Kristofer Hivju, Fanni Metelius, Karin Myrenberg, Brady Corbet Genere: travolgente Se ti piace guarda anche: Kynodontas, Escape from Tomorrow, Funny Games
Io odio la neve. Io odio la montagna. Io odio sciare. Io non capisco lo sciare. Posso capire tante cose che a me non piacciono. Capisco ad esempio che ci sia gente che condivide le idee di Salvini, per quanto io non le condivida manco per sbaglio. O capisco che ci sia gente che considera Angelina Jolie sexy, per quanto a me faccia solo paura. Lo sciare invece è una cosa che proprio non mi arriva. Va bene de gustibus, ma lo sci proprio no. Sciare non è divertente. È noiosissimo di per sé ed è pure pieno di tempi morti. Prendete la lentezza delle funivie. A parte il fatto che io soffro di vertigini e già solo ciò mi esclude dalle discese. Se non altro qualcosa di buono il soffrire di vertigini ce l'ha. A differenza dello sci.
"Che spasso stare in mezzo alla neve, yeah!"
Se qualcuno può considerarlo divertente, fatti suoi, però una cosa è innegabile: sciare è scomodo. Stare in piedi in equilibrio sugli sci non è semplice, si rischia sempre di sci-volare e di cadere e cadere sulla neve, magari ghiacciata, fa un male cane e ti gela pure la pelle. E anche le palle. Andare in giro con quegli scarponi è scomodo. Indossare le maschere da sci è scomodo, oltre che anti-estetico. Le tute da sci sono anti-estetiche e anti-sesso. Non puoi nemmeno dire: “Vado in montagna a vedere un po' di figa” perché no, sono tutte così coperte che al confronto un convento di suore di clausura sembra una passerella di moda. D'altra parte in montagna fa freddo, quindi ti devi coprire, ma no... quando c'è il sole fa un caldo fottuto dentro quelle inguardabili tute, solo che non puoi rimanere mica in maglietta. E non puoi toglierti nemmeno la maschera, altrimenti ti ustioni e la tintarella da montagna non è per niente affascinante. Un po' come tutto ciò che ha a che fare con la montagna. Gli appassionati di sci potranno dire che, nell'affrontare una discesa, c'è il brivido della velocità. Gli appassionati di sci di fondo no, non c'hanno nemmeno questa scusa, visto che lo sci di fondo è una rottura ancora più pazzesca. Se però siete amanti della velocità, non potete farvi una corsetta in auto, comodi al calduccio del vostro mezzo con il climatizzatore, oppure al frescuccio dell'aria condizionata, ascoltando la vostra musica preferita?
Ecco, qui arriviamo a un punto fondamentale. Qualcuno dirà che anche correre e fare jogging è noioso e faticoso. Io, da appassionato di corsa moderato, non sono certo un esaltato ai livelli di Linus di Radio Deejay, posso dire che sì, ad alcune persone può fare questo effetto. Però se non altro correre non è scomodo. Correre è sinonimo di libertà. Bastano una t-shirt e dei pantaloncini. In più, puoi decidere tu dove farlo, come farlo, per quanto farlo, senza dover stare ad aspettare i tempi morti di una funivia, o dover aspettare il tuo turno per lanciarti in una discesa, fare lo skipass e tutte queste altre menate che fa la gente che scia. Quando corri sei libero. Quando scii è come se fossi dentro una gabbia.
Al di là di questo, e al di là del fatto che la corsa è gratis, mentre per sciare e avere le attrezzature adatte devi avere un minimo di grana, mentre scii non puoi ascoltare musica. Oddio, c'è gente che lo fa. Magari nemmeno gli sciatori più esperti. Però anche quella è un'attività scomodissima, visto che hai su i guanti e in più con le mani tieni le racchette da sci, quindi come fai ad esempio a cambiare canzone? Ci penso e ci ripenso, ma davvero non riesco a trovare una singola cosa per cui lo sciare possa essere considerato bello o divertente o piacevole. Una sola unica minima ragione... No, proprio non mi viene.
Se al mio odio nei confronti di neve, montagna e sci si aggiunge la mia avversione nei confronti delle famigliole felici, i primi 10 minuti del film Forza maggiore, che raccontano di una tranquilla famigliola felice in vacanza in montagna che se la spassa a sciare in mezzo alla neve, sono per me l'horror dell'anno, anzi del secolo. Per fortuna, poco dopo succede qualcosa.
ATTENZIONE VALANGA
Volevo dire...
ATTENZIONE SPOILER La famigliola felice protagonista del film viene travolta da una valanga. Letteralmente travolta. E anche in senso figurato. In tutti i sensi viene travolta e, da lì in poi, non sarà più la stessa. Quella valanga cambia tutto. Perché?
Oltre al fatto che venire travolti da una valagna, così come qualunque altra cosa che riguarda la montagna, non è di suo gradevole per niente, mentre ciò stava avvenendo il padre ha preso cellulare e guanti ed è scappato via, lasciando lì la moglie e i due figli in balia del destino. In pratica: è stato colto dalla cosiddetta “Sindrome da Schettino”. Lo so che tutti, io compreso, quando pensiamo a Schettino facciamo una faccia disgustata e pensiamo a come sia un uomo di merda e siamo sicuri che noi in una situazione di pericolo non ci comporteremmo mai come lui. La verità è che non lo possiamo sapere. Non fino a che non dovremo affrontarla anche noi in prima persona. Bisogna fare i conti con la triste realtà: tutti noi siamo dei potenziali Schettino. Tutti di fronte alla paura di morire potremmo essere colti dal più umano degli istinti, quello della sopravvivenza, e scappare di fronte a tutto, di fronte alle responsabilità, così come persino di fronte alle persone a noi più care. Come (forse) canterebbe David Bowie: we can be Schettino, just for one day.
"Eh no, come Schettino no, UEEEEE'!"
Forza maggiore riflette su questo, anche se magari su Schettino in particolare no. Lo fa accompagnato da una colonna sonora poco presente ma parecchio efficace, capace di passare dalla classica di Vivaldi alla dance di Sebastian Ingrosso, e lo fa attraverso uno stile registico che rimanda alla freddezza di Michael Haneke e di Yorgos Lanthimos. D'altra parte vuoi fare una pellicola ambientata sulle nevi e non adottare uno stile glaciale? Pure il livello di bastardaggine presente in questo film svedese girato dal promettente Ruben Östlund è simile. Era dai tempi di Kynodontas che non vedevo una pellicola tanto perfida nei confronti dell'istituzione della famiglia. O forse da Escape from Tomorrow, quello su una famigliola che va in vacanza a Disneyland e poi le cose non filano troppo lisce. Come qui. Una settimana bianca può trasformarsi in una settimana da incubo. Attraverso una serie di personaggi uno più odioso dell'altro, il marito codardo ma ancor di più la moglie moralista e perfettina, e pure i figli non è che siano il massimo della simpatia, Forza maggiore è uno sprofondare negli inferi, dove un pericolo mortale sembra nascondersi dietro ogni angolo e dove alla famigliola e in particolare al padre non ne va bene una, ma dico UNA. Persino la tipa che va da lui e gli dice che è il tipo più figo lì presente e poi gli dice che no, si era sbagliata. Eddai, questo è accanimento!
Forza maggiore infastidisce, irrita, innervosisce, eppure per quanto a tratti l'abbia odiato al termine, grazie anche a un dialogo finale magnifico e nella sua semplicità di una profondità vertiginosa, l'ho amato. D'altra parte come potrei non amare un film in cui, oltre al discorso sulla famiglia, sulla responsabilità, sull'eroismo e sull'istinto di sopravvivenza, la morale di fondo fondamentale è: la montagna, la neve e lo sci sono una merda e ti possono solo rovinare la vita!