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Forza Motorsport 5 – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi

Cover Forza Motorsport 5

Xbox One TESTATO SU
XONE

Genere: ,

Sviluppatore: Turn 10

Produttore: Microsoft Studios

Distributore: Microsoft

Lingua: Italiano

Giocatori: 16

Data di uscita: 22/11/2013

Pegi 3 XONE

EUR 63,33

VISITA LA SCHEDA DI Forza Motorsport 5

Pro-1Ottimo sistema di guida Contro-1Numero di piste risibile

Pro-2Comparto grafico e sonoro pregevoli Contro-2Parco auto striminzito, Season Pass ingiustificabile

Pro-3L'ingresso del Drivatar è piacevole Contro-3Molti dettagli fuori posto lo rendono tutt'altro che perfetto

Il brand di Forza Motorsport negli anni è diventato sempre più importante, sia per l’aumentare della fetta d’utenza interessata a questo tipo di produzioni, sia per le ottime vendite ottenute da Xbox 360, per la quale il team di sviluppo Turn 10 ha realizzato due episodi della serie più lo spin-off Forza Horizon, arrivato sugli scaffali soltanto l’anno scorso. Con l’annuncio di Xbox One, avvenuto qualche mese fa, ci si aspettava quindi un nuovo capitolo della serie; capitolo che è arrivato in concomitanza dell’uscita ufficiale della console, il 22 novembre 2013.

Forza Motorsport 5 è di certo uno di quei videogiochi che al lancio, considerando la penuria di titoli esclusivi sulle due nuove console arrivate, potrebbe davvero spostare gli equilibri nella scelta d’acquisto del giocatore di turno. Con un Gran Turismo 6 atteso a giorni soltanto su PlayStation 3, Microsoft Studios e Turn 10 tentano così di fare il colpaccio proponendo prima della concorrenza un racing game di stampo simulativo su console next-gen, beneficiando degli aggiornamenti hardware della nuova console progettata per portare il motorsport ad un livello grafico più esaltante che in passato, ma questo sarà bastato per tenere alta l’asticella oppure no? Scopriamolo assieme!

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VENGO A PRENDERTI STASERA SULLA MIA TORPEDO BLU

Seguendo un percorso già battuto in passato, la modalità di gioco principale del nuovo Forza Motorsport è rappresentata dalla modalità Carriera, grazie alla quale attraverso tutt’una serie di eventi il nostro scopo sarà quello di accumulare crediti e punti esperienza ottenendo risultati utili in pista. Scelta l’auto iniziale, la prima è concessa gratuitamente tra una ristretta lista di veicoli più che utili alla nostra causa, verremo catapultati all’interno del primo campionato; corse su tracciati in parte già visti in passato, contro altri 15 esponenti “virtuali”, che ci concedono momenti di pura eccitazione ed adrenalina in partenza, nelle curve veloci, nei sorpassi a ridosso del traguardo. L’avanzare di tale modalità, come detto da principio, segue la linea tracciata con gli altri episodi della serie, anche se questa volta a presentarci gli eventi troveremo una voce femminile, al cui sostegno comparirà quella del giornalista Jeremy Clarkson riguardo agli eventi Top Gear, uno dei pochi escamotage che il team di sviluppo ha inserito per rendere le cose in pista un pochino più varie e diversificate. Tali competizioni però, come in passato, non appassionano più di tanto: alle solite sezioni in cui realizzare punti abbattendo birilli si alternano gare vere e proprie, o gare sorpasso, che si dilungano in nuove serie di eventi e nuovi campionati con la sola diversità del veicolo ammesso, che in tal caso andrà acquistato di volta in volta grazie ai crediti messi da parte. La progressione del gioco mostra così, fin da subito, evidenti momenti di imbarazzo quando dopo appena quattro ore di gioco avrete provato già tutte le piste presenti ed il vostro volenteroso andare avanti si ridurrà ad una mera questione d’inerzia e di curiosità nel vedere coi vostri occhi come è stata realizzata quell’auto, che magari possedete o avete sempre amato, piuttosto che un’altra. Se non fosse per un sistema intelligente, chiamato Drivatar, che rimescola un attimino le carte in tavola. A differenza di quel che avveniva anni fa, in Forza Motorsport 5 gli avversari virtuali non sono altro che “estensioni virtuali” del nostro modo di guidare e di comportarci in pista, che tramite una feature apposita compongono grazie al sapiente uso di statistiche il nostro Drivatar, salvando di volta in volta i cambiamenti del nostro stile di guida in cloud, in modo tale che nelle corse di questo o quell’altro utente sparso per il mondo possa prender parte la nostra “anima da pilota virtuale”. Ciò segue, anche se il paragone è un pochino forzato, quanto visto nella modalità B-Spec di Gran Turismo 5, almeno a grosse linee, e ci consente di ottenere ulteriori crediti di gioco grazie ai risultati che “il nostro secondo” conseguirà in pista. È fantastico trovare nella gara di turno il Drivatar di un amico, ad esempio, che potrebbe farvi fuori all’ultima curva con uno stile di guida a dir poco kamikaze e crediamo che questo possa accadere in più d’una circostanza, come è capitato a noi. Evidentemente abbiamo dei pessimi amici nella lista amici…!

In fin dei conti, è proprio questa la vera (oltre che unica) novità di una modalità single-player ancorata al passato, anche se il senso di progressione viene un po’ meno considerando l’estrema ripetitività dei circuiti. L’introduzione del Drivatar ha però intaccato anche il sistema di vittoria, che in questo caso si raggiungerà arrivando nelle prime tre posizioni, sverniciando un po’ di quella frustrazione passata che si poteva avere nel non riuscire a conseguire una vittoria su un circuito poco apprezzato, o con una automobile particolarmente nervosa senza alcun aiuto alla guida. Starà al giocatore, anche in tal caso, decidere che aiuti inserire e quali disinserire (sono i soliti di sempre, NdR) e quale livello di competitività selezionare per i Drivatar che prenderanno parte all’evento di gioco. Soprattutto quest’ultimo aspetto è importante per spazzar via le impressioni di molti (che non hanno giocato il titolo, ovviamente) riguardo ad un livello di difficoltà scemato irrimediabilmente. In realtà, pad alla mano, non è così, anzi: selezionando un opportuno livello di difficoltà possiamo assicurarvi che arrivare entro le prime tre posizioni sarà tutt’altro che facile, anche se in nostro parziale aiuto troveremo sempre il rewind, che stavolta condizionerà in negativo anche il numero di crediti finali, in base all’utilizzo più o meno frequente che ne abbiamo fatto.

A livello di gameplay nudo e crudo, come sensazioni in pista, il quinto capitolo della serie si dimostra ancor più accattivante e preciso che in passato, regalando fasi di gioco davvero interessanti con ogni aiuto disattivato. A vantaggio di ciò il nuovo pad di Xbox One che si dimostra più adatto nell’impostazione delle direzioni del veicolo e più ergonomico, restituendo un feedback complessivo ben migliore della precedente versione di pad; questo anche per merito dei grilletti destro e sinistro dotati di vibrazioni autonoma, che rendono le fasi di gioco, e quindi i cambi di marcia, gli slittamenti dei pneumatici, eventuali perdite di aderenza, drift e sbandate, allettanti ed in grado di restituire sensazioni di guida ottime anche tramite ausilio del controller. Fattore importante, vista la scarsità di volanti ad ora compatibili con la console, oltretutto venduti a prezzi non proprio vantaggiosi… Il Kinect invece è opzionale, usata come semplice periferica di supporto che, se attivata, monitorerà i movimenti della testa del pilota, ma non ci sentiamo in dovere di consigliarne l’utilizzo. Utilizzo che risulterà essere tutt’altro che richiesto nel Forzavista, ora accessibile direttamente dal menu carriera principale, che consentirà di osservare nel dettaglio ogni autoveicolo in nostro possesso, anche se per molti modelli sono previste meno interazioni e hotspot di altri. Ancora possibile la messa a punto sui veicoli, che per gli amanti degli assetti e dei dettagli è come manna dal cielo, soprattutto ora che ad ogni settaggio corrisponderà un aggiornamento in tempo reale delle prestazioni generali del veicolo: dalla velocità massima al tempo impiegato per raggiungere i cento orari, quindi ai tempi di frenata e via dicendo. A ciò si uniscono le modifiche che riguardano tutti gli aspetti dell’automobile, motore, sospensioni, freni, comprese le modifiche estetiche tramite vinili e personalizzazioni che spesso rubano ore ed ore nell’editor presente.

Si aggiungono all’offerta la modalità split-screen fino a due giocatori, che durante le nostre prove ha mostrato dei lievi miglioramenti rispetto al passato ma ancora una volta il frame rate è incostante e potrebbero esserci problemi di caricamento texture se si corre su piste molto grandi, quella rivale e la modalità multiplayer fino a 16 giocatori. La prima di queste ultime due è simile ad un multiplayer asincrono in cui lo scopo è quello di scendere in pista con la stessa vettura scelta da chi ha realizzato il record del mondo, cercando così di fare un tempo migliore o, perlomeno, il miglior tempo possibile a seconda di quelle che sono le nostre abilità. Non c’è un limite ai giri da fare ed il riferimento sarà dato da una auto fantasma, grazie alla quale potremo realmente capire in pista quando andiamo forti, o lenti; questa modalità, una sorta di prova a tempo vera e propria, è utile anche per sfidare i tempi dei nostri amici. Purtroppo anche in tal caso sussistono dei problemi, legati direttamente ai contenuti inseriti all’interno di DLC a pagamento: se il miglior tempo al mondo su una determinata pista verrà stabilito con una auto non inclusa nel pacchetto base del gioco, per poter sfidare quel tempo dovrete acquistare il DLC, oppure il season pass. Semplicemente assurdo. Infine la modalità online classica, fino a 16 giocatori, che è una vera e propria estensione della modalità in single, solo che ai Drivatar si sostituiranno giocatori reali da tutto il mondo ed il risultato globale, in termine di fair play, non è che sia molto diverso. Per iniziare nel miglior modo possibile sarebbe opportuno cimentarsi con le gare per principianti previste, alle quali troveremo utenti alle prime esperienze online, che più degli altri si faranno pochi scrupoli a buttarvi fuori pista, oppure a tirare una staccata sul vostro paraurti posteriore… A queste si aggiungono gare specifiche per diverse categorie di vetture, in base al tipo di trazione e classe di potenza, che in Forza Motorsport 5 sono suddivise nella categoria D, C, B, A, S, R, P ed X, ed in eventi speciali tipo quelli multiclasse, di sbandata e di sbandata con auto a trazione posteriore, similmente a quanto visto in Forza Motorsport 4. Come è logico che sia, ad ogni buon piazzamento otterremo in cambio dei crediti e dei punti esperienza, che andranno a sommarsi a quelli del nostro pilota creato nella modalità offline. Le svariate prove effettuate sul comparto online hanno comunque reso la nostra esperienza di gioco buona per assenza di lag, ma decisamente meno per i tempi di attesa lunghi e per la community antisportiva che al momento popola i server con costanza.

ALL’ALBA DORMIRÒ, POI MI SCHIANTERÒ!

Come si è già in buona parte compreso, una delle problematiche maggiori di questo Forza Motorsport è il numero davvero esiguo di piste – appena quattordici – anche se il team di sviluppo ne ha poi realizzate delle varianti più brevi per diversificare un minimo gli eventi, fallendo miseramente. Evidentemente, essere una delle esclusive del lancio di Xbox One ha portato a questo, c’è poco da piangersi addosso, ma sembra un paradosso se pensiamo al fatto che, finalmente superati i confini di un hardware obsoleto (quello di Xbox 360, in questo discorso rientra anche il supporto su cui erano masterizzati i giochi), ci si ritrovi punto e daccapo, anzi ancor peggio: il minor numero di piste mai presenti in un Forza Motorsport, tanto che confrontando i numeri col suo predecessore vediamo spuntare il “vecchio” Forza Motorsport 4 con quasi il doppio dei tracciati e quasi tre volte il numero di veicoli qui presenti. Veicoli che in Forza Motorsport 5 arrivano ad un totale di 200 (nel primo Forza Motorsport ce n’erano 231, pensiamoci… NdR) di 50 diverse case automobilistiche che garantiscono comunque un sano intrattenimento perché diversificate in auto giapponesi, europee ed americane, quindi in compatte a trazione anteriore, furiose e bellissime muscle car ed auto di classe, potenti e belle da vedere; non si può non essere felici per l’aggiunta di auto di Formula 1, vedi la Lotus 2013 o di leggende come la Ferrari di Lauda e la McLaren di Hunt, ma si sente la mancanza di qualche pezzo da novanta. Osservare LaFerrari all’interno di un DLC da circa dieci euro fa male a noi, che abbiamo ricevuto una copia promo, e non osiamo immaginare quanto frustrante possa essere per chi ha comprato il gioco ai classici 60/70 euro richiesti nei vari negozi… Questo è indiscutibilmente uno degli aspetti peggiori della produzione suddetta, che a fronte di un numero di contenuti esiguo, ristagnante, che ne complica il risultato finale e la longevità generale (in 5-8 ore potreste averne già abbastanza della modalità carriera, tanto per dire), si concede il “lusso” programmato del rilascio di contenuti aggiuntivi a pagamento introdotti addirittura in un classico Season Pass, che costa quasi quanto una copia nuova del gioco. Insomma, gli inizi di questa next-gen non ci piacciono, speriamo soltanto che via via le cose migliorino, perché se sulle micro-transazioni si può facilmente chiudere un occhio, in quanto non vanno ad intaccare la fruibilità del prodotto, non possiamo far lo stesso quando all’evidente e lacunosa scarsità di “sostanza” si affianca un piano di guadagno ingiusto e poco utile ad una serie di questo tipo, rinomata per l’abilità con la quale i suoi sviluppatori danno il massimo impegno e la massima dedizione per provare a portare sui nostri schermi la miglior simulazione di guida sportiva mai vista su console.

A ciò si aggiungono tante imprecisioni ed aspetti che negli anni non sono stati ancora risolti. Dalla realizzazione frettolosa degli interni di alcune auto, chi ha l’occhio attento scorgerà più d’un dettaglio fuori posto (esempio: provate a guardare attentamente il volante della Nissan Silvia…) a quella dei danni che è migliorata rispetto al passato, ma evidenzia ancora grosse lacune a livello di superfici danneggiate. Lo stesso dicasi per le fasi “più pazze” del videogioco, i ribaltamenti nello specifico, in cui Forza Motorsport 5 (così come il 3 ed il 4) riesce ad apparire ben poco simulativo. Uno dei problemi più fastidiosi, stavolta riguardante il comparto online, è la presenza di videogiocatori assolutamente poco sportivi, che in quasi ogni gara fungeranno da vero e proprio ostacolo mobile al vostro voler giocare pulito, cercando di vincere realizzando giri puliti e più veloci possibili, rispettando al contempo gli altri utenti in pista. Il team di sviluppo non ha ancora trovato una soluzione a tutto questo, chissà se mai ci riuscirà, probabilmente no…

Forza Motorsport 5 è quindi un titolo fantastico per comparti tecnici e sistema di guida che però si perde per strada a causa di un numero di contenuti davvero troppo piccolo considerando l’importanza della serie ed il prezzo finale di lancio. I fan di Forza si divertiranno tanto, soprattutto se a sostegno della loro esperienza di gioco troveranno utenza seria disposta a giocare ore ed ore online, ma mai come in questa edizione le modalità offline della serie appaiono noiose ed abbozzate; poco importa se tutto gira a 1080p e a 60 fotogrammi per secondo, se la realizzazione delle auto è fantastica (quasi sempre), se il sistema di guida è ottimo e se le poche piste, gli straordinari effetti di luce e gli effetti sonori di motori e pneumatici che stridono sull’asfalto regalano adrenalina a frotte nelle prime ore di gioco, perché se a supporto di questa next-gen non arriverà il giusto numero di contenuti allora il salto generazionale a lungo andare potrebbe intaccare in maniera seria questo “giocattolino”, inteso come settore videoludico tutto… Chissà che non si arrivi ad una rottura, ad un azzeramento che riporti le cose indietro a qualche anno fa, quando c’era la necessità del guadagno, sì, ma ci si faceva più d’uno scrupolo ad immettere sul mercato un titolo incompleto e superficiale per molti aspetti. Perché è chiaro a tutti coloro che hanno messo le mani su questo prodotto: Forza Motorsport 5 è un gioco next-gen per bontà tecnica, non per contenuti. E spesso, quasi sempre tra chi non è un videogiocatore in erba, sono questi ultimi a far la differenza.

Immagine anteprima YouTube IN CONCLUSIONE
Cosa ci si aspettava da Forza Motorsport 5? La risposta a questa domanda è la chiave per valutare nella maniera più oggettiva l'ennesimo lavoro di Turn 10 e Microsoft. Dal quinto capitolo della serie, escludendo lo spin-off Forza Horizon, ci si aspettava un salto di qualità tecnico per via dell'hardware decisamente più prestazionale di Xbox One, al tempo stesso un numero di contenuti finalmente esaltante, che avrebbero finalmente risolto l'immortale problema della scarsità di tracciati di questa serie. Al contrario, Forza Motorsport 5, pur se tecnicamente spaventoso e sopraffino a livello di guida (anche se avremmo preferito giocarlo con un volante degno di questo nome, ed al momento di hardware a disposizione se ne trova ben poco e a prezzi astronomici...), è il capitolo con il minor numero di tracciati in assoluto, con un parco auto striminzito ed interessato dalla solita politica dei DLC (costosissimi) e dei Season Pass, che ritroviamo fin da subito al lancio di Xbox One. Mancano piste importanti, che hanno fatto e fanno la storia del motorsport, vedi il Nurburgring, ma anche fantastiche auto che pian piano però si aggiungono tramite contenuti aggiuntivi a pagamento, mentre l'acquirente di turno scorre il catalogo di auto presenti sul disco ed osserva quasi più auto giapponesi che europee ed americane. Forza Motorsport 5 è un prodotto frettoloso, risicato e risibile per contenuti, privo di varianti a livello di competizione su tracciato, in un certo senso incompleto. È una vera e propria occasione mancata, è un gioco che intraprende il percorso di “quel che potrebbe essere in futuro”, che diverte nel breve, per scoprire ben presto il fianco alle problematiche che un lancio così frettoloso ha portato con sé. Peccato per noi videogiocatori, soprattutto, che in un modo o nell'altro ne paghiamo sempre le conseguenze. O paghiamo e basta, trovandoci tra le mani un titolo che avrebbe meritato maggior cura ed attenzione ai dettagli; quelli che fanno la differenza tra un gioco tripla A, da avere assolutamente, ed uno che forse è meglio recuperare a prezzo di saldo. ZVOTO 7.5
Voto dei lettori7.75
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