Fossato di vico: porta del castello vince il xviii palio della “festa degli statuti”

Creato il 14 maggio 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

È la porta del “planum”, cioè del ‘piano’, rappresentata dalle ville di Colbassano e Osteria del Gatto e dedita alle attività contadine, la vincitrice del XVIII palio della “Festa degli Statuti”, a Fossato di Vico. Porta del Castello si è aggiudicata così, per la prima volta, con un totale di 80 punti, il drappo realizzato quest’anno dall’artista locale Giuliana Belardi. Al secondo posto si è piazzata Porta Nova, con 79 punti, terza e quarta, con 73 e 71 punti, invece, rispettivamente, Porta Portella e del Serrone. La manifestazione medievale, promossa dall’associazione “Medioevo fossatano” e sostenuta dal Gruppo azione locale (Gal) Alta Umbria, nasce nel 1996, in occasione dei festeggiamenti per il primo millennio dell’antico Castello di Fossato, che rievoca la pubblicazione, avvenuta il 13 maggio 1386, degli statuti medievali fossatani. “La festa – ha spiegato Emanuele Cascioli, presidente dell’associazione – è nata dalla scoperta, all’interno dell’archivio storico comunale, degli statuti medievali trecenteschi da parte di un nostro storico locale, Luigi Galassi, che li ha tradotti e pubblicati. Il bilancio dell’edizione 2013 è positivo, poiché molta gente ha risposto bene all’iniziativa. Ciò non toglie che dobbiamo ancora crescere anche sotto il profilo organizzativo”.

Durante la festa, il territorio è stato suddiviso, come nel passato, nelle quattro porte, che si sono contese il palio, cimentandosi in una serie di iniziative, tra cui la gara di tiro con arco storico e il gioco della “ciurumella”. A questi si sono aggiunti l’allestimento delle taverne, la rappresentazione degli antichi mestieri e la cura del corteo storico. Eventi a cui una giuria di esperti ha attribuito dei voti, determinando il vincitore del palio 2013, “ispirato – ha detto Giuliana Belardi – all’aspetto più magico della festa, il ‘Focaraccio’, un rito propiziatorio di rinascita e purificazione”. “In effetti – ha continuato l’artista – in questo palio ho voluto rappresentare i quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra, associandoli alle quattro porte. L’acqua a quella del Serrone, il vento alla Portella, la terra a Porta Nova e, infine, il fuoco a quella del Castello. Nella parte centrale del drappo è raffigurato il borgo medievale in una sorta di tavola alchemica, in cui è racchiusa la simbologia del mese di maggio, della fertilità della terra e della ciclicità della vita”. “Questo evento – ha concluso Ermenegildo Fabrizi, vicesindaco di Fossato di Vico – è un competere sano e permette di riunirci tutti quanti. Si apre con l’‘Arenga’, la riunione in cui tutti i capifamiglia di Fossato di Vico, in passato, eleggevano le maggiori cariche amministrative: il vicario, il sindaco generale e il podestà, oltre ai sindaci delle varie porte. In questi tre giorni io ho rappresentato il vicario, che anticamente veniva assegnato da Perugia, ma votato dalla comunità di Fossato, e rimaneva in carica per sei mesi per amministrare la giustizia”.

Maria Galeone



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