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Foto dal giappone meiji

Creato il 03 ottobre 2010 da Catone
Felice Beato
clip_image002[4]Autoritratto Felice Beato
Felice Beato nasce nel 1833 (o forse nel 1834) nel protettorato inglese di Corfù e pertanto è cittadino britannico, anche se di origine veneziana.
Si dedica alla fotografia probabilmente dopo aver conosciuto a Malta il fotografo James Robertson nel 1850 ed averlo accompagnato a Costantinopoli nel 1851.
Di certo i due iniziano a lavorare nel 1853, formando una coppia chiamata “Robertson & Beato”; nell’anno successivo si unisce a loro Antonio, fratello di Felice, per effettuare spedizioni fotografiche a Malta nel 1854-1856 e in Grecia e Gerusalemme nel 1857.
Dal momento che esistono molte fotografie firmate “Felice Antonio Beato” e “Felice A. Beato” riprese contemporaneamente in luoghi distanti tra loro come l’Egitto e il Giappone, non si riusciva a comprendere come uno stesso autore fosse stato in grado di fare ciò.
Nel 1983 è stato dimostrato dal fotografo e storico italiano Italo Zannier che “Felice Antonio Beato” era una firma utilizzata sia da uno che dall’altro fratello in quanto rappresentativa di entrambi.
Rimane naturalmente il dubbio su quali riprese siano opera di Felice e quali di Antonio.
Nel 1854 Robertson si imparenta con i Beato sposandone la sorella e l’anno successivo si reca con Felice a Balaklava, in Crimea.
I due riprendono circa sessanta immagini della guerra dopo la partenza di Roger Fenton, fotografando in particolare la caduta di Sebastopoli nel settembre 1855.
Nel febbraio 1858 Felice Beato giunge a Calcutta ed inizia un lavoro di documentazione delle conseguenze della Ribellione Indiana del 1857.
Nel marzo del 1860 arriva in Cina per fotografare la spedizione militare anglo-francese nella seconda guerra dell’oppio e nel corso di questa campagna militare realizza immagini di grande effetto con le quali cerca di ricostruire la cronologia degli avvenimenti di cui è testimone.
clip_image003[4]Cina, seconda guerra dell’oppio. L’interno di un forte cinese appena conquistato (21 agosto 1860)
Fra le sue riprese ve ne sono molte di cadaveri, che, si dice, fin dai tempi dell’India egli facesse disporre in maniera scenografica per aumentare l’effetto drammatico.
Si tratta comunque sempre di morti cinesi, non riprende mai i caduti francesi e britannici, dimostrando uno spirito fotogiornalistico che può essere valutato o di parte oppure legato alla possibilità di vendere poi le sue immagini ad acquirenti occidentali.
Sta di fatto che nel Regno Unito le fotografie di Beato saranno poi utilizzate anche per giustificare la guerra dell’oppio e altre guerre coloniali.
Durante il suo soggiorno in Cina effettua anche riprese di palazzi, templi, padiglioni e giardini, fra cui il “Palazzo d’Estate”, una proprietà privata dell’imperatore della Cina.
Alcune di queste fotografie sono l’unica documentazione esistente di fabbricati che di lì a poco saranno distrutti dalle truppe inglesi per rappresaglia contro la tortura e l’uccisione di venti membri di un gruppo diplomatico anglo-francese.
Nel novembre 1861 Beato è in Inghilterra, dove vende circa quattrocento sue fotografie dell’India e della Cina, e nel 1863 si trova già a Yokohama, in Giappone.
Negli anni successivi costituisce, con Charles Wirgman, una società chiamata “Beato & Wirgman, Artists and Photographers“; Wirgman è un illustratore/giornalista/cartoonist che Beato aveva già incontrato ai tempi della Cina e col quale aveva viaggiato a lungo.
Come già era successo in Cina, Wirgman ricomincia a produrre illustrazioni ispirate alle fotografie di Beato, mentre Beato fotografa alcuni dei lavori di Wirgman; le fotografie giapponesi di Beato rivestono particolare importanza dal punto di vista documentario in quanto vengono riprese in un periodo in cui l’accesso degli stranieri all’interno del Paese è reso molto difficoltoso dallo shogunato.
In questo periodo Beato è molto attivo e costituisce un corposo archivio di negativi, che però nel 1866 viene distrutto assieme al suo studio nel grande incendio che devasta la città di Yokohama.
clip_image004[4]Un gruppo di samurai giapponesi nel 1864 (stampa colorata a mano)
Per quasi due anni è impegnato a ricostituire un adeguato fondo di immagini, che pubblicherà negli anni successivi in due diversi volumi, “Native Types” e “Views of Japan”.
Nel 1871, non più in società con Wirgman, è il fotografo ufficiale di una spediziona navale statunitense in Corea e nel 1873 viene nominato Console Generale per la Grecia in Giappone.
In questo periodo si lancia in attività finanziarie, immobiliari e nel commercio, ma con alterna fortuna, tanto che nel 1884 lascia il Giappone e si reca in Egitto.
Dal 1884 al 1885 è il fotografo ufficiale di una spedizione diretta in Sudan, a Khartoum, in soccorso del generale Charles George Gordon.
Nel 1886 ritorna in Inghilterra e tiene delle lezioni di fotografia alla London and Provincial Photographic Society, ma già nel 1888 lo troviamo in Birmania, dove più tardi è titolare di uno studio fotografico.
Le ultime notizie di questo stravagante ed avventuroso personaggio si ritrovano nel 1907, quando la sua compagnia “F. Beato Ltd” viene liquidata.
Felice Beato e uno dei pionieri delle riprese fotografiche e del fotogiornalismo, soprattutto del reportage di guerra.
In Giappone la sua influenza è stata notevole, sia in termini di vero e proprio insegnamento delle tecniche di ripresa, sia per il livello della documentazione che ha prodotto.
Bisogna tener conto che nella sua lunga attività ha vissuto l’evoluzione dei materiali sensibili e li ha praticamente utilizzati, cominciando dai negativi al collodio umido stampati sulle carte all’albumina (materiali usati per parecchi anni) fino, probabilmente, alle lastre in gelatina al bromuro d’argento.
Oltre che fotografo di guerra è stato pure un ottimo paesaggista che ha cercato di rendere vaste panoramiche anche unendo insieme più stampe ottenute da scatti contigui.
Deve essere considerato un pioniere anche delle tecniche di colorazione a mano delle copie positive.
I suoi reportage hanno il merito di aver portato in Occidente immagini di luoghi e di persone fino a quel momento praticamente sconosciuti.
Fonte
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Felice Beato - sumo wrestlers – 1868clip_image006Felice Beato - crossing at Kanasawa near Yokohama – 1868clip_image007Felice Beato - two musume ladies - 1868clip_image008Felice Beato - geisha portrait - 1868clip_image009Felice Beato - Diaonji Temple at Nagasaki with samurai, priest, and peasants – 1864clip_image010Felice Beato - pagoda at Nikko. – 1868clip_image011Felice Beato - fuedal lord or daimyo – 1868clip_image012Felice Beato - junk in harbor – 1868clip_image014Felice Beato - Yokohama?.] (1868-1869)clip_image016Felice Beato - Yokohama (1859)clip_image018Felice Beato - Bridge beyond Odowara, leading to Halla ([187-])clip_image020Felice Beato - Town of Odowara ([187-])clip_image022Felice Beato - Bronze statue of Jeso Sama, Hakoni Lake ([187-])clip_image024Felice Beato - Cemetery of the Temple of Shun-To-Koji, or "Spring Virtue" Temple, Nagasaki (187-)clip_image025Felice Beato - Women in winter dress ([187-])clip_image027Felice Beato - Harvest time ([187-])clip_image029Felice Beato - Group portrait of a woman in a kago, two bearers and a man using a carrying pole, (between 1863 and 1877)clip_image030Felice Beato - Bettoes or grooms ([187-])
Per ammirare altre foto di Felice Beato vai qui

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