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Foto di un inverno "caldo"

Creato il 29 gennaio 2012 da Kata
Al contrario dell'anno scorso, in questi mesi non ho mai scritto un post sulle condizioni meteorologiche. Non è solo per il fatto che essendo il mio secondo inverno in Svezia ormai è passato l'effetto sorpresa dell'inverno scandinavo, ma anche perché questo inverno è davvero poco meritevole di essere raccontato. Dopo due inverni particolarmente freddi, di cui ho vissuto solo il secondo, adesso abbiamo un inverno "normale", medio-caldo. Sempre in termini nordici, certamente. In questi giorni per esempio ci sono meno quattro-cinque, una temperatura ancora molto sopportabile a queste latitudini. La cosa strana però, almeno rispetto all'anno scorso, che la temperatura non è mai scesa sotto i meno sette-otto. In più c'è poca neve. Nevica ognitanto, ma nel giro di pochi giorni si scioglie, quindi il panorama è spesso grigio e spoglio.
Ecco qualche foto di questo inverno, tanto per illustrare. Comincio con una che sembra smentire quanto appena detto. E' stata scattata a inizio dicembre da una mia amica che ci è venuta a trovare. La macchina nera che si vede è la nostra nuova C3. E' stata una nevicata intensa durata una mezza giornata, ma dopo qualche giorno non ne è rimasta più traccia.
Questa foto invece mostra il fiume vicino a casa nostra in gennaio:
Paperelle forever :)
Soltanto la sponda si è ghiacciata un po':
...e l'erba in alcune parti:
(i piedi sono di Gabriele)
Il ponte pedonale sul fiume di fronte a casa
Mi fa sorridere quando sento scherzare sul fatto che col riscaldamento globale la Svezia sarà il nuovo Mediterraneo. Qui potrà essere caldo d'inverno quanto volete, ma il buio agli svedesi non glielo toglie nessuno. E come ho già scritto diverse volte, secondo me il vero problema (o fascino, chi come lo prende) dell'inverno scandinavo non è il freddo, ma il buio. Sperando che l'asse terreste non si sposti, il problema del buio comunque rimarrà.
Ho letto con grande sorpresa che l'inverno "caldo" è più una regola che un'eccezione da queste parti (centro e sud della Svezia). Secondo le statistiche solo un Natale su due è bianco pure in centro-Svezia (a sud addirittura soltanto uno su cinque!)

Canzoni ungheresi in appendice
Questa volta senza la traduzione del testo, per mancanza di tempo. In cambio metto più di una canzone. Per farvi conoscere anche un po' di musica contemporanea, inizierei con i Kispál és a borz, protagonisti del rock alternativo ungherese. Fondati nel 1987 a Pécs, dallo stile inconfondibile, anche grazie alla voce particolare del cantante, Lovasi András, il volto del gruppo. Ormai non più giovanissimi, ma fino al 2010 sempre attivi. Il loro nome significa "Kispál e il tasso" (Kispál è il cognome del chitarrista e tasso nel senso dell'animale).
Kispál és a borz - Ha az életben (Se nella vita)

Kispál és a borz feat. Juci - De szeretnék... (Quanto vorrei)

Kispál és a borz - Hang és fény (Suono e luce)

Un'intervista recentissima (di inizio gennaio) al cantante del gruppo che la presentatrice definisce "dall'aspetto di un professore di geografia" (dal minuto 17:24) - in ungherese:


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