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Ci sono posti che sono punti di osservazione privilegiati, uno di questi è sicuramente il bancone di un negozio che dà sulla strada. La porta aperta, la gente passa, qualcuno si ferma, osserva la vetrina, e poi continua, oppure si ferma, entra chiede... In ogni caso lì davanti un pezzettino di mondo si muove davanti ad occhi che vedono scrutano e talvolta ovviamente ignorano. Passano vite e persone davanti ad una vetrata forse non del tutto consci di essere osservati e scrutati. Si può giustamente obiettare che altrettanto può fare chi passa, guardando la vetrina, per un attimo può guardare anche dentro al negozio e sbirciare un pezzettino della vita che c'è dentro.
Sono capace di stare anche un'ora fermo a guardare dentro una bottega attraverso la vetrina. Mi ci dimentico. Mi sembra d'essere, vorrei essere veramente quella stoffa là di seta... quel bordatino... quel nastro rosso o celeste che le giovani di merceria, dopo averlo misurato sul metro, ha visto come fanno? se lo raccolgono a numero otto intorno al pollice e al mignolo della mano sinistra, prima d'incartarlo. Pausa Guardo il cliente o la cliente che escono dalla bottega con l'involto appeso al dito o in mano o sotto il braccio... Li seguo con gli occhi, finché non li perdo di vista... immaginando... - uh, quante cose immagino! Lei non può farsene un'idea.
Luigi Pirandello, L'uomo dal fiore in bocca
Da piccola mi infastidiva la porta della bottega di mia nonna sempre aperta, perché avevo la sensazione che chiunque passando davanti potesse sbirciare dentro. Ancora non pensavo che potessimo essere noi da quella porta a sbirciare il mondo...