Foto Moavero: “Sono antifascista” Via la scrivania di Mussolini – 1 di 5 – Repubblica.it. Quando l’ideologia “se la prende” con le cose, che di per sé non sono né cattive né buone, stiamo scendendo per una brutta china. Oltre al fatto che non vi è certezza sulla storia della scrivania in questione, e anche tenendo conto che Moavero deve comportarsi da “tecnico” (non lo paghiamo per fare lo storico della domenica), perché allora non radere al suolo l’Altare della Patria o distruggere altri “oggetti” che a Roma e altrove si sono accumulati nei secoli?
Che forse gli imperatori romani erano più democratici di Mussolini? E allora via, distruggiamo il Colosseo! Che forse la Firenze del Rinascimento, nata sulla sanguinosa vendetta di Lorenzo il Magnifico, scampato alla congiura dei Pazzi, era il Bengodi della democrazia? E allora, distruggiamo Palazzo Vecchio, dal cui ballatoio interno un dì penzolò un condannato a morte, i cui spasmi finali furono freddamente disegnati dal giovane Leonardo da Vinci che non si chiedeva, perdinci, se l’immagine fosse più o meno “educativa”.
Prendersela con le cose “in riferimento” alle persone è tipico delle teocrazie. Ricordate i Buddah distrutti dai talebani?
La Storia esige “stratificazione”, senza distruzione della memoria. Questo è un comportamento maturo e “occidentale”. Non a parole, ma con i fatti.
Ah, il Rinascimento. Un’epoca “avanti”. In tutti i sensi.