di Domenico Sergio Antonacci
La Vieste che turisti, cittadini, amministratori e operatori turistici ignorano...volevo evitare di scrivere lasciando parlare le foto ma non riesco.
Vieste che non ti aspetti, e che quando la conosci vorresti non averla voluta conoscere dato lo stato penoso in cui versano alcuni dei suoi tesori più nascosti e importanti.
Resti romani, come a Merino, e necropoli...Vieste ne ha tante, San Salvatore, Santa Tecla, grotta Spagnola, Salata e ancora altre...
Spicca tra queste, per la sua antica bellezza e importanza storica, la necropoli di San Nicola di Myra con la sua chiesa rupestre.
Al suo interno i pochi resti di affreschi, probabilmente dell'VIII secolo, 1300 anni fa signori...sul Gargano non ne abbiamo altri così antichi (tranne forse qualcosa a Manfredonia); affreschi testimonianza di una Vieste bizantina, crocevia dell'Adriatico e proiettata ad Oriente.
Poi c'è la necropoli, centinaia di fosse.
Gli utilizzi che si sono succeduti sono i più disparati fino ad arrivare a quello di cava di tufo ed ora quasi di stalla per cavalli.
Ma non disperate, la situazione sarà questa ancora per poco, o per lo meno fino a quando le grotte non crolleranno a causa della incontrollata costruzione che sta interessando la parte sommitale del colle.
E la sovrintendenza, anzi le sovrintendenze? Dormono, come sempre...o chiudono gli occhi in cambio di qualcosa (ops!)?
Si ripresenta dunque il paradosso del turismo garganico, si distrugge ciò che ha permesso di costruire, le risorse turistiche.
Sovrintendenze, amministrazioni succedute nel tempo, enti sovracomunali (png), associazioni e chi più ne ha più ne metta....solo aria fritta nei convegni e nelle interviste, i fatti restano a zero.
Secondo me i vostri figli ve ne diranno così tante tra qualche decennio....
AGGIORNAMENTO: riceviamo dall'assessore del Comune di Vieste, Gaetano Zaffarano la seguente comunicazione:
Ho chiesto altre info, vi terrò aggiornati...speriamo bene, almeno questa volta!
Ma il disinteresse verso le vestigia dei tempi che furono si testimonia anche nel museo "Petrone" di Vieste, un ex frantoio abbandonato vicino alla Cattedrale, che contiene numerosi reperti dell'epoca preromana e romana ritrovati intorno alla cittadina. Oltre a corredi tombali di sepolture risalenti ai secoli tra il IV e il I sec. a. C., ci sono anfore recuperate in relitti rinvenuti nei fondali vicini e altri importanti pezzi archeologici.
E' chiuso da tempo anche se si vocifera che contattando il custode sia possibile una fugace visita...ma questo non è turismo.
Ringrazio a nome del gruppo archeo-speleologico Argod Lazzaro Santoro e tutte le altre persone che ci hanno permesso di accedere agli ambienti visitati.
Un'altra lettura sulla necropoli di San Nicola
Per rendervi conto cos'era la chiesa rupestre di San Nicola: