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Alcuni ricercatori dell' università sono infatti coinvolti nel progetto KM3NeT, un consorzio di istituti che porterà alla creazione di telescopio per neutrini delle dimensioni di un chilometro cubo nelle profondità del Mediterraneo.
Contemporaneamente, altri ricercatori della stessa università portano avanti il progetto OceanLab, che prevede di sfruttare le strutture del KM3NeT per installare telecamere sottomarine e studiare la vita di profondità sul medio-lungo termine. L'OceanLab si sta inoltre occupando dell'impatto che il telescopio potrebbe avere sulla vita marina del Mediterraneo, e su come questa possa influenzare il funzionameno del rilevatore di neutrini.
I ricercatori stavano esplorando la regione che ospita la Fossa di Oinousse, il punto più profondo d'Europa che si trova a 5.111 metri sotto il livello del mare, quando si sono imbattuti in alcuni abitanti del fondale che non si pensava potessero sopravvivere a tali profondità.
la futura installazione del KM3NeT
"Ci sono volute due ore per raggiungere il fondo" dice Thomas Linley dell'OceanLab, "e i nervi erano parecchio tesi dato che avevo montato l'equipaggiamento all'OceanLab. La telecamera dovrebbe sopportare profondità di 6.000 metri, ma non è mai stata testata per quelle profondità. Aspettare che emergesse di nuovo è stato molto lungo".
Trovare la vita nel Mediterraneo a queste profondità è insolito, secondo quanto dice Linley. Contrariamente agli oscuri e freddi fondali oceanici, il Mediterraneo ha fondali oscuri ma caldi in cui il cibo è scarso. Molti animali non riescono a sopravvivere in condizioni simili, a cui si aggiungono elevate pressioni e la competizione tra le poche specie che popolano il fondale.
"Fino a quando la telecamera non è riemersa non avevo idea se avevamo filmato qualcosa, ma fortunatamente il gambero di profondità (Acanthephyra eximia) è arrivato nei primi minuti, e ha iniziato a mangiare l'esca" spiega Linley. "Circa tre ore dopo abbiamo filmato un pesce, il macruro mediterraneo (Coryphaenoides mediterraneus). Non sapevamo che potesse spingersi fino a quel punto, ed è stata la prima volta che è stato fotografato a questa profondità".
"Ero fiducioso di poter vedere qualcosa, dato che dopo anni di esplorazione delle profondità oceaniche in tutto il mondo, gli scienziati dell'OceanLab devono ancora scoprire un fondale oceanico senza vita. Questi animali potrebbero essere spinti ai loro limiti a queste profondità, ma continuano a sopravvivere. Trovarli e fotografarli estende il limite massimo di profondità noto per questi pesci, e prova che un'altra delle località più estreme della Terra ospita la vita".
I ricercatori del progetto KM3NeT stanno esplorando in lungo e in largo il Mediterraneo alla ricerca della località migliore per l'installazione del rilevatore di neutrini. L'esplorazione avviene a profondità comprese tra i 2.500 e i 4.500 metri dato che il Mediterraneo, a quelle profondità, sembra possedere le caratteristiche ottiche ideali per l'osservazione.
Assieme al telescopio verranno posizionati sismografi, strumenti per lo studio della gravità, della radioattività e del geomagnetismo, oltre che telecamere e attrezzature scientifiche per lo studio degli ecosistemi marini.
Life photographed at Europe’s deepest point
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