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Fotografia a concerti ed eventi live: come recuperare foto impossibili

Da Ragdoll @FotoComeFare

Ah, la fotografia ai concerti: luci spettacolari, pose epiche, gestualità intensa… Un paradiso per un fotografo. E non vale solo per i concerti, ma anche per gli spettacoli teatrali, la danza o altri eventi.

Però, se i soggetti sono veramente fotogenici, le situazioni “ambientali” non sono molto amichevoli. L’azione è difficilmente prevedibile (se non sei il fotografo ufficiale dell’artista)e devi quindi inseguirla.

Soprattutto, la luce non è proprio ottimale e non è sotto il tuo controllo. In genere, infatti, la luce è troppo debole e i colori usati, sebbene di grande effetto scenico, tendono spesso ad andare fuori gamma (pensa ad esempio ai rossi e ai blu). Ma certamente non puoi costringere il tecnico luci a usare solo colori che stanno nella gamma del sensore della tua fotocamera…

Perciò, intanto devi scattare, e poi? Poi, devi assolutamente ricorrere alla post-produzione, non c’è scampo. In particolare devi saper trattare

  • il disturbo (rumore) dovuto a livelli molto alti di ISO,
  • l’equilibrio dei colori,
  • il dettaglio, perso nella correzione dei due problemi precedenti,
  • la rimozione degli elementi che distraggono (come microfoni, cavi, pubblico…).

Il corso Tecniche avanzate di post-produzione per la fotografia live ti insegna a trattare proprio questi problemi (e non solo), e ti insegna a farlo veramente bene. In tre ore di video imparerai a trattare veramente come un professionista queste grosse problematiche.

Cosa imparerai da questo corso

Come ho parzialmente già accennato, il videocorso ha un durata di circa 3 ore ed è diviso in 9 capitoli.

Dopo una breve introduzione, il secondo capitolo analizza alcune foto che presentano i tipici problemi della fotografia live. In questa analisi vengono individuati e sottolineati i problemi tipici di questo genere fotografico che verranno affrontati nei capitoli successivi. Si capisce subito che il corso affronterà esattamente ciò che serve.

Nel terzo capitolo si analizzano due metodi di recupero dell’esposizione generale della foto In Lightroom: servono entrambi per aggiustare foto con punti sovraesposti o sottoesposti, e vanno usati alternativamente quando uno dei due produce risultati non adeguati. Rimanendo in Lightroom si comincia a lavorare sul recupero dei colori rovinati da rumore e sottoesposizione. Una volta passati a Photoshop, si ottimizza il contrasto e si rimuovono elementi di disturbo (con una tecnica speciale per evitare le macchie lasciate talvolta dallo strumento timbro).

Il quarto capitolo lavora su una foto diversa, applicando alcune delle tecniche del terzo. Però, in questo caso i colori sono più problematici e richiedono un approccio più sofisticato. Inoltre, in Photosphop vengono mostrate due tecniche alternative per una forte riduzione del rumore minimizzando la perdita di dettaglio.

Il quinto capitolo affronta una foto quasi irrecuperabile, a causa di colori al limite estremo della gamma del sensore. Viene usata una tecnica ancora diversa rispetto al capitolo precedente, combinando Lightroom e Photoshop.

Il sesto capitolo invece si concentra sugli effetti di luce. Viene aggiustata una foto scattata a teatro in cui un riflettore aveva quasi completamente bruciato il volto dell’attrice, recuperando moltissimo dettaglio.

Settimo e nono capitolo presentano una foto scattata in discoteca e ad uno spettacolo di danza. Servono a mostrare un riassunto delle tecniche spiegate nel resto del corso su foto di provenienza diversa.

L’ottavo capitolo vuole mostrare l’elaborazione rapida di gruppi di immagini, utile quando si deve consegnare un certo numero di foto in poco tempo. Purtroppo è forse il capitolo più debole. Come sempre, insieme al corso puoi scaricare le immagini originali per applicare tutte le tecniche spiegate.

Per chi è questo corso in generale? Se fotografi spettacoli dal vivo (di qualsiasi tipo) oppure in situazioni simili e ottieni spesso immagini con molto rumore, zone sotto o sovraesposte, colori ai margini della gamma, questo corso fa per te. Te lo consiglio vivamente. La conoscenza di Photoshop e Lightroom richiesta è molto limitata. Ti basta saper usare gli strumenti di base dei due programmi. Il docente si sofferma su ogni dettaglio, rendendo tutto molto chiaro. L’unico limite del corso può derivare dal fatto che vengono usati sia Lightroom che Photoshop. Se possiedi solo Lightroom e non vuoi acquistare Photoshop, puoi usare Gimp, ma un paio di passaggi potrebbero essere difficili da realizzare. Se invece hai solo Photoshop, dovrai adattare gli interventi fatti in Lightroom a Camera RAW.

Conclusioni

Tecniche avanzate di post-produzione per la fotografia live è un corso che centra perfettamente il bersaglio. Vengono trattati tutti i problemi più centrali e più critici della fotografia di concerti, teatro, danza ed eventii.

Le tecniche proposte per risolverli sono eccezionali. Non solo i risultati ottenuti sono esteticamente appaganti, ma vengono raggiunti a partire da foto apparentemente impossibili da recuperare.

Personalmente, mi sono ritrovato in molte occasioni ad avere a che fare, ad esempio, con ISO elevatissime o luci antipatiche. La difficoltà nel correggere le foto talvolta mi ha fatto desistere dalla loro post-produzione.

Le tecniche insegnate inTecniche avanzate di post-produzione per la fotografia live avrebbero messo molte più frecce al mio arco. Probabilmente avrei salvato molte più foto, magari qualche scatto che proprio mi piaceva.

Per acquistare il videocorso clicca qui:Tecniche avanzate di post-produzione per la fotografia live. Ti troverai su una lunga pagina. In fondo c’è il link per comprare.

Modalità di pagamento e consegna

Puoi pagare con bonifico bancario, Paypal, carta di credito o PostePay:

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Una volta effettuato il pagamento, ti arriverà un’email con il link per il download (o ti verrà spedito a casa il DVD).

Se acquisti questo videocorso, percepisco una commissione che non grava sul prezzo da te pagato. Aiuterai così a mantenere questo sito attivo e gratuito. Grazie infinite anticipatamente.


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