Questa foto, The horse in motion, che viene in genere mostrata quando si parla della storia del cinema, ancora strade che si interesecano, è opera dell’inglese Eadweard Muybridge, pioniere della fotografia e precursore delle immagini in movimento.
Si racconta che nel 1872 venne sfidato da Leland Stanford, magnate delle ferrovie e fondatore dell’università omonima, a dimostrare che durante il galoppo del cavallo c’è un attimo in cui nessuno dei quattro zoccoli tocca terra. Inizia a fare dei tentativi che si dimostrano infruttuosi, finché cinque anni dopo, nel 1877, trova la soluzione grazie a un marchingegno inventato da lui. Piazzò 12 macchine fotografiche in fila lungo il percorso del cavallo al galoppo che, passando, toccava dei fili metallici che facevano scattare, una dopo l’altra, le macchine.
Per realizzare la foto che vedete in alto ne utilizzo ben 24. Fu solo l’inizio: su questa scia riprese animali e persone intente a compiere azioni di ogni tipo. La tappa successiva fu l’invenzione dello zoopraxiscopio, in grado di proiettare immagini in sequenza dando l’illusione del movimento. E il resto è cinema.
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