Nel 1955 nel Vietnam del Sud era salito al potere, autonominatosi con il sostegno degli Stati Uniti, Ngo Dinh Diem ritenuto un baluardo contro i comunisti. Tuttavia, egli, cattolico, ben presto mise in atto una feroce repressione contro la più numerosa popolazione buddista.
Da più parti gli venne richiesto di porvi fine, di cessare l’arresto e la detenzione dei monaci e di dar loro il diritto di praticare e di diffondere la loro religione, togliendo la proibizione di esporre la loro bandiera tradizionale.
Le richieste e le pressioni, tuttavia non sortirono alcun effetto e dopo settimane di meditazione nel giugno 1963 un monaco, Thich Quang Duc, con il sostegno dei suoi superiori, prese una decisione estrema per attirare l’attenzione del mondo su quello che il regime perpetrava e minare il sostegno straniero a Diem.
E così la sera del 10 giugno i monaci informarono la stampa estera presente a Saigon che stava per accadere qualcosa di eclatante. Tutti i giornalisti ignorarono l’avvertimento tranne Malcom Browne, un fotografo trentenne di New York, che la mattina dopo si appostò in un incrocio di Saigon che gli era stato indicato.
Così la raccontò nel 2011 in un’intervista rilasciata a Time.
“Conoscevo questi monaci e sapevo che non stavano bluffando. Quando arrivai alla pagoda dove tutto si stava organizzando trovai i monaci che stavano salmodiando così come facevano ai funerali. A un cenno di uno di loro cominciarono a muoversi e si diressero a piedi verso un luogo centrale della città dove si disposero in cerchio. Arrivò un’auto dalla quale uscirono prima due giovani monaci e poi uno anziano. I giovani avevano in mano un recipiente di plastica che, come poi capimmo, conteneva benzina. Il vecchio si sedette nella posizione del fior di loto e loro gli versarono quel liquido addosso, lui prese un fiammifero, lo accese e se lo lasciò cadere in grembo. Immediatamente fu inghiottito dalle fiamme: non emise un lamento e il suo volto mantenne un’espressione serena finché non diventò completamente nero. Quando divenne chiaro che era morto, i monaci portarono una bara di legno improvvisata e ve lo adagiarono”.
Browne, di fronte a quello spettacolo terrificante scattò fotografie senza sosta fino a riempire dieci rullini. Per farli uscire dal Vietnam li affidò a un viaggiatore di un normale volo che accettò di portarli a Manila da dove poi furono rapidamente mandati a New York.
Nei mesi seguenti si immolarono nello stesso modo altri cinque monaci mentre tra l’opinione pubblica mondiale si rafforzò sempre più una posizione ferma contro la guerra nel Vietnam.
Alla fine del 1963 sia Ngo Dinh Diem che John Fitzgerald Kennedy furono assassinati.
Malcom Browne, con quella foto, vinse il Pulitzer e il World Press Photo of the Year per il 1963.
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