Fotografia della Storia o Storia della Fotografia. La guerra del Vietnam

Da Leragazze

È una piccola sporca guerra scriveva Allen Ginsberg e si univano a lui cantanti e musicisti della Beat Generation. Ovviamente si trattava della guerra del Vietnam e la foto di cui parliamo oggi è sicuramente tra le più rappresentative di quel conflitto lungo e sanguinoso.

Era l’8 giugno 1972, di pomeriggio, gli aerei sudvietnamiti sono a caccia di vietcong e bombardano villaggi e contadini. A un tratto i fotografi che si accingevano a tornare al loro albergo vedono emergere da nuvole di fumo arancione incandescenti una bambina di nove anni, Kim Phuc, nuda con la pelle della schiena a brandelli, massacrata dal napalm. Sta insieme ad altri bambini che piangono, urlano come lei. L’unico che riesce a scattare è anche lui vietnamita, Nick Ut dell’agenzia Ap. Poi tutti insieme fanno il possibile per spegnere quel fuoco su di lei e l’accompagnano in ospedale.

Subito dopo la fotografia viene spedita a New York, ma c’è chi è restio a pubblicarla. Nixon insinuerà che si tratta di un falso. Ma poi la foto esce e diventa il simbolo della sofferenza di quel popolo. E vince anche il Pulitzer.

E di Kim che ne è stato? Sopravvisse dopo tredici mesi di cure in ospedale. Quasi tre anni dopo la fine della guerra, le autorità vietnamite vincitrici iniziarono a mandarla in giro per il mondo a parlare di quella guerra. Finché, dieci anni dopo, durante uno scalo in Canada in attesa di volare a Cuba, decide di fuggire insieme al fidanzato e chiedere asilo politico.

Vive ancora oggi in Canada dove ha fondato un’associazione di solidarietà con i bambini vittime delle guerre.

Per leggere le puntate passate e future (è possibile anche questo nel Blog delle Ragazze ) cliccate sull’argomento “Storia della Fotografia” alla fine del post.


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